Tavoli di portfolio

EMOZIONI GIAPPONESI_ Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – di Lino Ghidoni

Dai Tavoli di portfolio

Ho cercato di interpretare la cultura alimentare Giapponese, un modello  bilanciato per evitare eccessi che causano obesità.

Mondo SUSHI: Salsa di soia, zenzero ,insalata di cetrioli, menta Giapponese, vino dolce per cucinare, sake di riso, the per fine pasto, semi di sesamo tostato, riso, avena, fagioli, ceci, piselli, zucchine, ecc…

Sushi, significa entrare in un mondo in cui il cibo è portato alla sua essenza; è un arte millenaria. Al centro sala, un tavolo a forma molto allungata con 24 sedie con alte spalliere.

Si sta lavorando per il riconoscimento da parte del UNESCO, “La dieta alimentare Giapponese” per avere la denominazione Patrimonio dell’Umanità.

Lino Ghidoni

 

Articoli correlati

Un commento

  1. Il lavoro di Lino Ghidoni affronta il tentativo arduo di rappresentare un Paese straniero, il Giappone, attraverso la fotografia, muovendo da un approccio emozionale, come lo stesso autore dichiara nel titolo. Le note che accompagnano le immagini pongono l’accento sull’intento di interpretare un aspetto specifico di quel Paese, quello della cultura alimentare e del sushi in particolare, che negli ultimi decenni si è diffusa al di fuori dei suoi confini nazionali, in coincidenza con il diffondersi di nuove abitudini alimentari e il consolidarsi di un gusto per la cucina etnica in diversi strati della popolazione, come effetto del ben noto fenomeno di globalizzazione che ha riguardato anche il cibo. Il sushi è un piatto tradizionale a base di semplici ingredienti, che richiama alla mente una certa idea del cibo, sottende una vera e propria filosofia del mangiare, prevede meticolose e quasi rituali fasi di preparazione, tagli e proporzioni definite, oltre a un certo rigore formale anche nelle modalità di presentazione. Il portfolio si apre e chiude con il ritratto di una giovane donna sorridente, lateralmente nella prima, in ambiente esterno, di sera, per strada, nell’atto di avanzare; frontalmente nella seconda, un primo piano all’interno di un edificio. Il contesto mosso, volutamente fuori fuoco, dell’immagine di apertura si estende pure al secondo scatto, ma subito dopo lascia il posto a immagini nitide e ben definite, interpretative, estetizzanti. Il cibo, non direttamente fotografato, è concettualmente presente nei richiami formali di un menù con la denominazione delle portate e nelle geometrie ordinate dei contenitori di soia; un’apparecchiatura singola, essenziale, con ciotole in porcellana bianca e bacchette in legno riconduce l’osservatore al contesto culturale e geografico di riferimento, già introdotto con la fioritura del ciliegio e il velo d’acqua di una cascata che si stende su rocce ricoperte di muschio verde. Non solo cibo, ma emozioni, per l’appunto, da un Oriente che tanto estremo non è più.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button