MEMORIE_Elaborazione del Concept_15- a cura di Luca Sorbo, LAB Di Cult 215 FIAF
Laboratori Di Cult FIAF MEMORIE

Omaggio al FUTURISMO e a GIULIO PARISIO
Il nostro LAB è il tentativo di rivivere le tensioni creative che furono alla base della nascita della fotografia futurista. L’esperienza dei fratelli Bragaglia, anche ai nostri giorni ha una grande forza e può essere utile per accrescere il proprio bagaglio formativo sia da un punto di vista tecnico che espressivo.
Potrebbe sembrare una contraddizione indagare il Futurismo in un LAB dedicato alla memoria, ma non lo è. Il movimento di Marinetti, purtroppo, per i legami avuti con il Fascismo è stato spesso poco compreso nella sua complessità e nella sua forza innovativa. La fotografia all’inizio del Novecento era ancora una novità tecnologica, anche se era stata inventata nel 1839. Gli intellettuali ancora non avevano compreso il suo potenziale.
Anche all’interno del Movimento fu contestata, particolarmente da Boccioni. I fotografi futuristi furono capaci di indagare e comprendere alcune delle potenzialità del linguaggio fotografico che solo negli anni Settanta del Novecento saranno acquisite in modo consapevole da tutti gli operatori. I componenti del LAB hanno la possibilità di verificare l’attualità delle indicazioni del Manifesto Futurista della Fotografia. Verificare ciò che è stato, ciò che resta, ciò che resterà è una sfida entusiasmante. È anche la possibilità di recuperare lo stupore che le impronte di luce provocavano un secolo fa. Oggi siamo troppo assuefatti alle immagini e la semplicità della tecnica rende tutto banale. Il digitale e più recentemente l’intelligenza artificiale consentono a tutti di avere risultati visivamente di impatto, ma non vi è poca consapevolezza.
Paradossalmente queste nuove possibilità tecniche hanno appiattito l’espressività, poiché la tecnologia è diventata sempre più invasiva ed il fotografo diventa solo un soggetto passivo. L’unico modo per recuperare la centralità dell’autore è una solida cultura visiva che permetterà all’autore di dialogare con la tecnica in modo consapevole e produrre risultati originali.
Il nostro LAB vuole anche essere un omaggio a Giulio Parisio (1891-1967), che Marinetti definì il più futurista dei fotografi italiani. Giulio Parisio che ebbe lo studio, ancora esistente, a piazza Plebiscito è, a mio, parere, uno dei più grandi fotografi italiani. Purtroppo gli innegabili legami con il fascismo hanno determinato nel Secondo Dopoguerra una sottovalutazione del suo contributo sia professionale che di ricerca.
Luca Sorbo
Coordinatore del LAB Di Cult 215 FIAF