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Sono sempre io – di Monica Bellonzi

Sono sempre io – di Monica Bellonzi a cura di Piera Cavalieri

Opera esposta alla galleria “Spazio23- fotografia contemporanea” di Genova, nella mostra collettiva “A te che mi guardi”.

Le sue sono performance sulla “normalità”, così Monica Bellonzi definisce la sua tematica.

Certamente è una normalità interpretata, dove tutti riconosciamo qualcosa di familiare riletto in chiave ironica. I colori o le ambientazioni viste con tocco autoironico sembrano richiamare una certa filmografia, come per esempio quella di Almodovar.

“Sono sempre io” con la loro apparente semplicità sanno coinvolgerci e farci sorridere perché tutti, guardandole, riusciamo a trovare un modo per guardare con leggerezza la vita in questi nostri interni domestici così faticosi e a immaginare come piccoli dettagli possono essere i semi per grandi storie.

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8 commenti

  1. Con “Sono sempre io” di Monica Bellonzi, Piera Cavalieri inizia a renderci partecipi a un progetto espositivo dal titolo “A te che mi guardi” da lei condotto nella sua galleria “Spazio23_fotografia contemporanea”. Anch’io sono tornato a fine maggio scorso, dopo un anno e mezzo di assenza, alla galleria di Piera per partecipare all’inaugurazione di questa interessante collettiva di fotografe. Genova con la scuola di Giuliana Traverso è un ambiente particolarmente attento alla fotografia delle donne, infatti Piera stessa si è formata alla scuola “Donna fotografa”. Grazie a questi presupposti, di tanti discorsi già avviati da lungo tempo, allo Spazio23 si può discutere con una profondità rara da raggiungere in altri ambienti.
    Monica Bellonzi ha rappresentato con questa serie di scatti unici il tema dell’autoritratto finalizzato a riflettere sulla sua condizione femminile e sui caratteri della propria femminilità. Il colore e il tutto a fuoco pongono in grande evidenza scenari domestici, ideati e costruiti dall’autrice con spiccata e divertente ironia ma anche calda passionalità nell’attraversare questi stati d’animo nei quali si riconosceranno altre donne. Le immagini realizzate con alta cura estetica e una completa articolazione dei segni trasmettono chiaramente la consapevole progettualità e ci rivelano aspetti intimi del suo carattere. Complimenti vivissimi all’autrice.

  2. Ho visto questo lavoro nella galleria di Piera; come non rimanere colpite dalla normalità schizofrenica delle donne di Monica, di queste “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”?

  3. Come non identificarsi in questo lavoro e al suo carattere maniacale verso un perfezionismo a cui, noi femminucce, veniamo educate fin da bambine.
    Come non sorridere delle sue, per nulla velate, immagini metaforiche.
    Un’opera gradevolissima e intelligente che riesce, con autoironia, a mostrare per immagini le nostre frustrazioni, anche quelle che di solito non si dicono.

  4. Come non lodare questo lavoro , ogni scatto è stato pensato curato ,come dice Antonino intelligente, ironico , moderno giocoso . complimenti all’autrice e resto in attesa di un’altra …opera

  5. Monica Bellonzi con solo apparente semplicità ha usato la fotografia per un’indagine sul quotidiano di molte donne. Con progettualità e consapevolezza ha tracciato un profilo nel quale possiamo ritrovarci. Vedendo rappresentate con chiare metafore, in modo ironico e giocoso ma anche intenso e profondo, difficoltà, manie, sentimenti, aspirazioni e desideri, trovare un momento di riflessione per una rimessa a modello della nostra vita. Un lavoro coinvolgente.
    Complimenti a Monica.

  6. Le foto di Monica Bellonzi colpiscono sicuramente per la loro accuratezza e pulizia stilistica, ma ancor più per la loro carica di ironia graffiante e caustica sul mondo della condizione domestica femminile. Sentiti complimenti all’autrice e a Piera Cavalieri che nella sua galleria porta avanti un discorso di coraggiosa analisi della fotografia contemporanea.

  7. Ho avuto il privilegio di vedere questo lavoro dal vero e di conoscere l’autrice. Mi ha colpito molto appena l’ho visto, non solo per l’accuratezza degli scatti, la scelta dei dettagli e della luce, il contrasto dei colori sempre molto decisi ma soprattutto per il forte contenuto delle immagini. Autoritratti di giornate comuni che si susseguono nel tempo,a volte apparentemente sempre uguali. Il quotidino è difficile, a volte diventa insopportabile e vorremmo far qulcosa per cambiarlo, per renderlo più accettabile. E’ bellissima l’autoironia di Monica, semplice e diretta….penso ci siamo piaciute da subito…forse non sono riuscita a dirle di persona quanto abbia apprezzato le sue immagini, mi auguro possa leggerlo qui.

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