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Flay away – di Andrea Moneti

FLY AWAY, Palloncini rossi sui muri di Firenze – di Andrea Moneti

La storia dei “palloncini rossi” inizia nei primi mesi del 2014 a Firenze con le prime apparizioni di  questi graffiti sui muri del quartiere di Rifredi, a nord della città, in un percorso che si sviluppa lungo via Filippo Corridoni e le strade limitrofe, da Piazza Dalmazia fino alla Fortezza da Basso, per poi comparire anche su molte altre strade dei quartieri fiorentini.

Il soggetto di questi disegni è un omino stilizzato alle prese con uno o più palloncini rossi, quasi sempre accompagnato da una parola didascalica.

Il tratto è semplice e ben riconoscibile, i colori utilizzati sono il nero e il rosso, e i disegni appaiono eseguiti velocemente ma con precisione.

L’autore è sconosciuto, il suo tag (la firma) è una H o una K, forse quest’ultima una interpretazione grafica personale della H iniziale, oppure indice di un secondo autore.

I colori utilizzati sono due, rosso e nero, e da un primo e più variabile utilizzo trovano poi una costanza nell’impiego del nero per il soggetto e il rosso per il dettaglio dei palloncini.

 Appaiono inizialmente su muri già utilizzati da altri graffiti, sui quali l’autore sceglie una posizione defilata, mai troppo invadente, anche per il loro sviluppo generalmente ridotto e spesso verticale.

In altre e più recenti realizzazioni invece l’autore ricerca posizioni più in evidenza su delle pareti pulite, come per cercare una maggiore visibilità.

 I disegni evidenziano uno stato d’animo: le situazioni si riferiscono a un sentimento di abbandono, forse la fine di una storia d’amore. In alcuni è rappresentato un omino in piedi su un cuore, sul quale è appoggiata – quasi ne fosse trafitto – una scala a pioli che scende, fino a una linea di terra. Il presagio di un percorso obbligato è ribadito dalla scritta “EXIT” che accompagna il disegno, ma sembra come se l’autore, mostrando questa sua rappresentazione quasi sospesa, sperasse in un possibile e alternativo epilogo della situazione.

Nello sviluppo della narrazione il disegno si trasforma: il cuore diventa un palloncino, la scala di uscita in un filo e la sensazione di abbandono un volo dove l’ometto viene sollevato in aria e trascinato alla mercè del vento. L’abbandono si è consumato.

 Le didascalie sono in inglese, e probabilmente descrivono lo stato d’animo rappresentato di volta in volta dall’autore:  ENTER – RESISTANCE – LOST – FLY –  FLY AWAY –  EXIT – FREE.

Più che graffiti si potrebbero definire questi disegni come pillole di street-art, non tanto per la dimensione o rilevanza delle realizzazioni ma per l’intento comunicativo e originale.
 
La street-art come mezzo di espressione e comunicazione si pone a cavallo tra la comunità sociale e il mondo dell’arte, e andando oltre il semplice fenomeno del writing è generalmente un vettore di comunicazione su tematiche sociali, non solamente e necessariamente di denuncia.
Banksy, attivo dagli anni 2000, è certamente un riferimento di questa corrente espressiva. Le sue opere di distinguono per la loro originalità esprimendosi su rilevanti temi sociali, tra i quali la libertà sessuale, di coscienza, di espressione, il pacifismo.
Osservando questi disegni è naturale fare anche riferimento a analoghe forme espressive, sulle quali tra tutti la famosa “Linea” di Osvaldo Cavandoli: questi tuttavia, liberi da logiche commerciali, presentano una peculiare leggerezza, dovuta principalmente alla loro espressione di un sentimento, oltre che alla originalità delle azioni rappresentate.
 
Dopo questa mia breve introduzione con tutti i limiti della mia interpretazione, non conoscendo l’autore e quello che voleva in effetti comunicarci, lascio lo spazio alle immagini per rappresentare un fenomeno che mi ha incuriosito e mi ha fatto tornare a camminare per le strade della mia città, con lo sguardo rivolto ai muri, alla ricerca di palloncini rossi.

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5 commenti

  1. “Flay Away” di Andrea Moneti è un’opera animata da un’idea artistica perché con le proprie immagini ha elaborato il pensiero artistico di un writer espresso nei suoi graffiti. I graffiti in oggetto ci parlano con dei contenuti simbolici coerenti tra loro e ben composti tra le finestre e i grafismi esistenti: l’omino ( la coppia di omini e un omone), il cuore, il palloncino (la coppia di palloncini) e una parola (Exit, ecc…). Ognuno dei singoli disegni ha il suo messaggio che parla delle intime tensioni dell’esistere attraverso semplici quanto espressive metafore.
    L’autore ha operato con due azioni: ha dato una cornice significante ad ogni singolo graffito e ha posto in sequenza fotografica dei disegni nati singoli per uno specifico muro che li ha ispirati. Bello vedere la fotografia che serve per comunicare l’immaginazione del fotografo che segue l’immaginazione di un writer. L’opera così strutturata diventa scrittura di una scrittura e rappresenta un fenomeno espressivo accompagnandolo verso un’idea centrale che in fondo mi sembra sia un’idea molto romantica della vita. Complimenti ad Andrea Moneti per la sua presentazione che fornisce anche elementi di analisi di questa particolare espressione artistica.

  2. Devo dire che rimango sempre affascinato da questa forma di Arte, soprattutto se come in questo caso, l’artista riesce con pochi tratti brevi, sintetici, incisivi a trasmettere così sapientemente determinati stati d’animo. Esplicite le immagini n. 7 e n. 8 con le scritte resistence e lost. che possono avere comunque una doppia interpretazione. Quello che è chiaro a mio avviso è la trasparente voglia dell’autore di dare un messaggio positivo ( lo dimostra lo sviluppo dei disegni sempre verso l’alto ), all’uscita di questa situazione. Ed è molto bravo Andrea Moneti che ci prende per mano e con le sue inquadrature ben studiate e precise e ci accompagna per tutto il corso di questa storia fino a farcela apparire commovente e a tratti addirittura struggente. Veramente molti complimenti ad Andrea.
    Marco Lugli

  3. Un racconto immaginario per sottolineare l’importanza dell’amore e della libertà. Colui che l’ha disegnato sul muro ha fantasia, ha un cuore di fanciullo capace di stupirsi e di stupire.E’ una bella metafora che suggerisce sentimenti buoni, per raggiungere la via del cuore bisogna fare sacrifici ,salire la scala verso l’alto dove l’exit si trasforma in palloncino che nonostante le avversità che incontrerà lo porterà alla libertà .Comunicare agli altri i propri sentimenti attraverso piccolo segni e colori è la forza dell’arte.
    E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”””il piccolo Principe “””

  4. De este autor he visto obra suya recientemente en el barrio de Gracia en Barcelona. La vi por primera vez en Castiglioncello y Florencia. Me encanta. Es poesia

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