Circostanze creative – di Alberto Polonara

Circostanze creative – di Alberto Polonara

Il corpo dell’arte riflette il corpo dell’astante che a sua volta è specchio dell’opera, ed è in questa duplice riflessione che il senso emerge. Così l’opera nel suo mostrarsi abbisogna di qualcuno che la veda , qualcuno che attraversi il suo spazio e si incunei nel suo tempo ed è in questo il senso del suo esistere.

Maurizio Cesarini

 
 
LA BIENNALE DI ALBERTO POLONARA: FOTOGRAFIA COME MODO DI VIVERE L’EVENTO

Le esperienze di Alberto Polonara in campo fotografico sono state molte. Non c’è una delle sue stampe, esposte nella recente mostra al Palazzetto Baviera in cui non si veda bene come la sua passione sia figlia di una sensibilità lungamente coltivata e verificata in camera oscura.

Proprio per questa sua profonda, vissuta coscienza delle vertigini e dei riti della tradizione fotografica nelle sue stampe di camera chiara, Alberto Polonara ha saputo ora cogliere ampiamente e senza reticenze le occasioni, le prospettive, le alternative attuali, aperte dalla fotografia digitale quale occasione di sperimentazione continua e apparentemente senza limiti. Ugualmente, nelle fotografie di Alberto Polonara, si vede bene come abbia alle spalle un lungo pregresso dedicato alla mission della fotografia d’arte, agendo a confronto con esempi alti della fotografia senigalliese. Soprattutto, come nella tradizione fotografica senigalliese, i suoi, infatti, non sono mai scatti isolati, ma articolazioni di un racconto avvincente, che non ha un momento decisivo, ma rappresenta un flusso vitale.

Alberto Polonara ha saputo saldare scopi e orizzonti in relazione a nuovi strumenti linguistici, a nuovi interessi poetici, che gli si sono stati offerti, forse inaspettatamente, dalla rivista Nostos, ma che lui ha colto come un’occasione lungamente attesa, come una svolta lungamente preparata e di cui si sentiva sicuro per mezzi tecnici e passione.

Trovandosi improvvisamente, ma non casualmente, nel ruolo di reporter, si è stupito e ha stupito tutti, sintetizzando con immediatezza nuove tecnologie e una sua profonda passione per l’avvenimento d’arte.

Di fronte al brulicare di fatti, personaggi, avvenimenti estetici della Biennale di Venezia, Polonara si è presentato pronto a registrare e testimoniare, proprio come un fotoreporter di guerra paracadutato in prima linea. Fotoreporter ha detto che sarebbe stato e fotoreporter è stato.

Non sapremmo dire se nel suo racconto protagonisti siano gli artisti, le opere o il pubblico. Certo protagonista è l’evento. Protagonista è l’atmosfera. Protagonista è l’emozione del fotografo, che finalmente si trova catapultato nel mondo, che ha sognato, che ama, che vuole vivere e raccontare. Nelle sue stampe, sul palcoscenico dell’arte contemporanea si collocano forme, si muovono personaggi, si svolge una vita in bilico tra reale ed onirico, tra storia e favola. Le immagini si ordinano e si cristallizzano, di fronte all’obiettivo del fotografo, in spazi sempre smisurati e con colori sempre inattesi, folgorati dal bagliore del bianco della luce.

CARLO EMANUELE BUGATTI

Direttore del Musinf,

Museo Comunale d’arte moderna e della fotografia

 
 

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