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Mattanza del tonno a Favignana – di Marcello Tramandoni

“Mattanza del tonno a Favignana” (2001)– di Marcello Tramandoni

La mattanza del tonno ha il suo epicentro nell’isola di Favignana. E’ qui che ogni anno,  seguendo collaudate tecniche, si allestisce la tonnara.

Nel mese di maggio i tonni, che da Gibilterra si dirigono lungo le calde spiagge del Mediterraneo verso i luoghi di riproduzione, restano intrappolati nel groviglio delle reti sottomarine predisposte da mani esperte; essi, non riuscendo piu’ a trovare una via di fuga, rimangono imprigionati nella cosiddetta “camera della morte”.
Il metodo tuttora in uso per la loro cattura pare sia stato qui introdotto 2500 anni addietro dai fenici, che per i propri commerci avevano creato nelle aree costiere fiorenti empori: fra essi, nella Sicilia occidentale, si distinsero Panormo (attuale Palermo), Solunto, Mozia, Lilibeo (Marsala) e Drepano (Trapani) con il pittoresco arcipelago delle Egadi.

Il “rais” (termine arabo che significa “capo”) e’ il pilastro portante dei lavori preparatori che si protraggono a Favignana per l’intero anno ed e’ anche l’unico responsabile delle operazioni di  mattanza che egli sorveglia da un piccolo battello, situato al centro di un quadrilatero di imbarcazioni sulle quali prendono posto i pescatori. Ad un suo cenno gli addetti, con manovra rapida e simultanea, sollevano le reti ed obbligano cosi’ i tonni a emergere in superficie entro uno specchio d’acqua sempre piu’ ristretto: essi, urtandosi l’un l’altro in preda ad uno spavento, vengono quindi arpionati, issati a bordo e successivamente decapitati, perche’ possa defluire il sangue prima che si rapprenda a danno della qualita’
delle loro carni e della commestibilita’ delle interiora destinate alla salagione.
La “sagra del tonno”, oltre ad essere un importante evento industriale e commerciale, rappresenta un’irresistibile attrattiva per i turisti che vi accorrono in gran numero per fotografare e filmare il singolare spettacolo, le cui cruente modalita’ hanno molte analogie con la corrida spagnola.
Nenie patetiche, simili a solenni preghiere corali, scandiscono il ritmo dei lavori dei pescatori, atleti meravigliosi, come scrisse nel 1952 Nicola Corso, che fanno bella esibizione dei loro possenti muscoli d’acciaio.
Il canto dei tonnaroti, che nel gergo locale e’ detto cialoma, sollecita l’aiuto celeste per una pesca abbondante: Aja mola! Aja mola!/ E’ San Petru piscaturi, ma le invocazioni sono rivolte anche a Gesu’, alla Madonna di Trapani, alla Maddalena, a Santa Teresa, a San Francesco di Paola.
Le piu’ antiche immagini della mattanza praticata in Sicilia si riferiscono ad un impianto che era una volta ubicato lungo la costa tirrenica fra Palermo e Castellammare del Golfo: si tratta di due pregevoli acquetinte, riprodotte nel volume di Jean Houel dal titolo Vojage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, pubblicato a Parigi (1782-1785). Oggi sono le splendide fotografie in bianco e nero di Marcello Tramandoni ad anticiparci una forte emozione che ciascuno potra’ assaporare ” in diretta”, assistendo personalmente la prossima primavera alla “sagra del tonno” nel mare di Favignana.

Maurizio Vento

BIOGRAFIA

Marcello Tramandoni e’ nato e vive a Montecosaro nelle Marche.
Appassionato da sempre di fotografia, collabora con la Fototeca Comunale di Morrovalle.
Attento alla realta’ sociale, cerca di cogliere gli aspetti veri della vita quotidiana, sia nel proprio contesto regionale, che nel resto della penisola italiana, con una forte attrazione per le atmosfere mediterranee.
Nel 2000 ha preso parte alla 3° Biennale di Sant’Elpidio a Mare (FM).
Molte delle sue foto sono state esposte in diverse citta’ d’Italia e pubblicate anche da diversi giornali e riviste quali:
“Fotopratica”, “Fotografare”, “Reflex”, “Tutti fotografi”,
“Photo France”, “Gazzetta dello Sport Magazine”.
Nel 1997 Tramandoni ha ricevuto dalla giuria per l’Italia il Premio Speciale del Fuji Film Press Photo Awards.
E’ vincitore di “Piccoli borghi e rioni d’Italia” di Passione Italia 2011 per la provincia di Macerata.

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Un commento

  1. “Mattanza del tonno a Favignana” (2001), di Marcello Tramandoni, è un’opera narrativa tematica per l’interpretazione soggettiva di un evento.
    Si avverte in queste immagini di reportage la consapevolezza e la determinazione dell’autore di trovarsi a condividere momenti epici della civiltà mediterranea che è vissuta lavorando in mare.
    All’epoca in cui sono state scattate queste immagini, le tonnare erano ormai verso la fine della loro lunga storia, è pertanto importante, ancor più oggi, avere a disposizione questo bel racconto fotografico che contribuisce alla documentazione di un’attività di pesca mitica.
    Con il suo racconto Tramandoni ci trasmette le proprie emozioni nel condividere con i pescatori i diversi momenti della preparazione, delle manovre in mare per giungere all’impressionante e violenta pesca del tonno, ed infine le atmosfere più popolari dei pescatori che spingono il loro carro col pescato. Importanti sono i frammenti delle cose significanti e i ritratti per andare oltre lo straordinario evento di squadra e conoscere come questa esperienza abbia segnato nel corpo il pescatore.
    E’ un lavoro realizzato, in pellicola B/N, con un’ottima qualità tecnica che contribuisce in modo determinante alla sua forza espressiva. Infatti le gamme tonali sono complete e passano con una infinità di grigi, dai bianchi squillanti ai neri profondi.
    Complimenti a Marcello Tramandoni per questo reportage notevole che sono certo ha realizzato un suo sogno.

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