Generale

Riorganizzazione del Dipartimento Didattica approvato dal consiglio e presentato nel Convegno di Lavoro 2018

Dipartimento Didattica Fiaf

Nuovo assetto per la riqualificazione del Dipartimento Didattica Fiaf

Presentazione al Consiglio Nazionale 2018

 

0 . Introduzione

0.1 Cenni storici

Il dipartimento nasce per proposta di Sergio Magni nel 1985, e ne diventa il primo direttore. Da subito raccoglie le migliori figure in grado di fare formazione fotografica all’interno della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche: all’epoca si chiamava Dac, ovvero Dipartimento delle Attività Culturali.

Le persone raccolte volontaristicamente sotto questo dipartimento Fiaf venivano indifferentemente chiamate “Docenti DAC” o Docenti FIAF”, o più semplicemente “quelli del DAC”.

Molto di loro erano già insegnanti nelle scuole superiori o all’università, o avevano una cultura umanistica o tecnica, in grado di condividere il significato della parola “ricerca” e di applicarla alla fotografia.

La fotografia in quegli anni era cosa quasi di elitè, un po’ per i corsisti (più bassi come numero e con attitudini variegate) , un po’ per le difficoltà tecniche di approccio agli strumenti, che cominciavano solo allora a semplificarsi.

E’ vero, quel nome “cultura” dentro un dipartimento rendeva i partecipanti una sorta di elitè, ma lo scopo finale era sostanzialmente quello di condividere a livello federativo esperienze spot, specifiche. I docenti attraverso il loro incontri condividevano molteplici temi  in maniera non per forza organizzata ma comunque sempre con un certo approfondimento e grande capacità adattiva all’uditorio delle varie serate.

In tempi in cui le videoproiezioni non esistevano la didattica era molto meno basata sull’appoggio degli audiovisivi e molto più sulla capacità oratoria e dialettica delle persone.

Le capacità e le attitudini personali, continuamente autoformate, rendevano “quelli del DAC” più adatti alla riflessione autoriale che alle specificità tecniche, che erano date per scontate, sicuramente anche per la maggiore semplicità della tecnologia di allora.  In poche parole il “come” era già presente, ma il “perché” la faceva da padrone. Le occasioni di incontro erano sempre “di persona”, ed erano di là da venire i social network o la possibilità di condividere tutorial formativi su youtube. Era un altro mondo.

Nel panorama Fiaf un percorso simile, su numeri più limitati, lo ha fatto il DIAF, che ha strutturato al suo interno competenze e organizzazioni da cui la Federazione tutta può prendere esempio costantemente. Certo, riportare su numeri più elevati l’esperienza del Diaf non è semplicissimo, ma una linea importante è tracciata.

 

0.2 – Il mondo fotografico comincia a complicarsi: la FIAF si adegua.

Su proposta dell’allora presidente nazionale Claudio Pastrone, per valorizzare le diverse sensibilità esistenti e rispondere in maniera migliore alle specifiche esigenze dei soci il Dipartimento delle Attività Culturali viene suddiviso in due diversi dipartimenti: il primo conserva le attività didattiche ed è destinato ad ampliarle, il secondo è destinato a favorire la diffusione della cultura fotografica attraverso iniziative non strettamente collegate alla didattica ma comunque riferibili all’ambito della cultura fotografica. Dal DAC nascono quindi il DID e il DICULT, il primo ancora strutturato, il secondo con l’entusiasmo e l’energia della novità diventa il luogo di una sperimentazione personale senza l’obbligo della docenza. Niente viene tolto al primo, perché ogni Dipartimento si basa sulle persone, una bella ricchezza di possibilità diverse di accesso alla cultura fotografica viene offerta dal secondo per accedere al quale non è necessario e nemmeno auspicabile avere capacità autoriali particolari,  anzi consente di rimanere all’interno della “fotografia parlata e condivisa” alla base dell’esistenza di ogni circolo.

 

1.0 – Per una nuova struttura organizzativa interna

Dopo queste riflessioni raccolte in ambiti esperienziali diversi e dal confronto con soggetti altri, viene spontaneo immaginare che la struttura attuale del Dipartimento Didattica è allo stesso tempo “troppo e troppo poco” per le esigenze attuali della federazione.

Sapendo che i tempi della Fiaf non possono essere i tempi di una azienda, e che crescere e svilupparsi con risorse (se va bene) limitatissime e con tempi che sono basati sull’impegno volontaristico delle persone proviamo a individuare una direzione verso cui muoversi, con i tempi e con i modi che persone e risorse consentiranno.

1.1 – Occasioni di formazione:

Il Dipartimento Didattica intende cominciare a gestire occasioni di formazione mettendosi a servizio della federazione tutta. Conseguentemente potrà organizzare in vari luoghi incontri formativi di vario e diverso livello, collegandosi a iniziative esistenti o proponendone di proprie.

Le necessità formative sono principalmente di tre livelli:

  • Formazione Fotografica: è lo specifico della federazione, ogni circolo associato costruisce corsi e il dipartimento didattica può integrare  e condividere le forme di conoscenza nonché favorire e individuare le direzioni di sviluppo dei circoli nati da poco o in fase di rifondazione. La formazione dei Formatori fotografici è una occasione da portare vicino anche geograficamente a tutti quei circoli che chiedono “cosa mi dà la Fiaf”
  • Formazione dei Valutatori di Fotografia: quello che nell’esperienza diventa quotidiano sembra non rappresentare più una cosa difficile da attuare. La difficoltà dell’accesso e dell’approccio invece esiste. La qualità generale della valutazione dipende dalla cultura e dalle esperienze dei valutatori, Lettori o Giurati di concorso che siano. Ancora diverso è immaginare la valutazione delle fotografie nella costruzione di un libro. Fiaf fa con continuità ognuna di queste esperienze e un suo ruolo importante è quello di riuscire a decantare il passato, a leggere le opportunità future e a trasferire queste esperienze in qualche forma della didattica per evitare che vengano disperse.
  • Formazione dei quadri dirigenti della Federazione. La gestione delle attività organizzative e amministrative si è andata via via complicando nel tempo. Chi ha più risorse di conoscenze personali e intellettuali ha maggiori occasioni di sviluppo. La condivisione di esperienze passate può velocizzare l’apprendimento esperienziale ed evitare brusche frenate nell’entusiasmo.

Il seminario di Bibbiena viene ricordato con piacere da tutti i partecipanti: qualità simpatia, cultura, conoscenza. Il problema di un tale

1.2 – Modalità di intervento e di formazione attuabili dai membri del DID

  • Autoformazione (punto di partenza scontato ma che non può mancare in un elenco)
  • Formazione diretta in aula
  • Corsi residenziali
  • Workshop residenziali
  • Serate a tema
  • Letture portfolio
  • Giurie
  • Forum di condivisione di testi e dispense
  • Organizzazione di corsi on line permanenti sul web
  • Organizzazione di webinar condivisi in diretta
  • Organizzazione di lezioni frontali webinar in diretta.

 

 

1.3 – Relazioni con gli altri Dipartimenti FIAF e collaborazioni trasversali

Le relazioni con gli altri Dipartimenti della Fiaf, in particolare con quelli più attinenti l’area Cultura e Formazione sono mantenuti attraverso il coordinamento e la volontà dei direttori di dipartimento.

Con questo riassetto il DID si potrebbe proporre anche come collaboratore organizzativo per le attività formative trasversali all’interno delle nuove strutture emergenti, come per esempio le Gallerie FIAF. (una “buona Pratica” è in via di sviluppo in’Umbria)

 

2.0 – “Struttura obiettivo” del Dipartimento Didattica

Per struttura obiettivo intendiamo una struttura verso cui tendere in relazione alle possibilità effettive di realizzare tale obiettivo.

 

2.1 – Accesso al Dipartimento

L’accesso al DID rimane in forma volontaria, o su proposta e presentazione del Consiglio Nazionale e/o di altri membri del DID, o di direttori di Dipartimento dell’Area Cultura (DICult, DiAF, Fotoit)

Il primo livello di accesso resta il Collaboratore DID, che si qualifica adesso per Collaboratore Territoriale Did.

Ogni persona che intenda accedere al Did deve essere iscritta Fiaf da almeno tre anni ed aver operato nel campo della formazione fotografica all’interno di associazioni o scuole, o alternativamente avere un curriculum autoriale di workshop o letture fotografiche dentro e fuori la FIAF

(questo vincolo cambia ed evita che si entri in fiaf per avere la pubblicità come docenti nella propria figura professionale)

 

3.0 – Riorganizzazione del Sito WEB

Per chiarire e costruire meglio il sito si propone l’individuazione di figure meno generiche.

Come si sa, dare un nome e una qualifica sul web significa nella sostanza individuare una nuova figura. Tuttavia la nomina a docente resta unica all’interno della federazione, anche se le specializzazioni successive verranno assegnate per evoluzione delle competenze all’interno del Dipartimento.

 

3.1 – Organigramma dei docenti

Docenti nazionali – disposti a muoversi per la loro attività au tutto il territorio nazionale

Docenti di Area –  che operano in ambito più ristretto

Collaboratori di Area – rimane il livello di entrata dei docenti, che individua chi sta operando per la Fiaf dentro il Did ed è disponibile in una prospettiva più ampia della propria associazione.

Docenti emeriti – Docenti che non esercitano più la loro attività ma che rimangono all’interno del Dipartimento (minionorificenza – il seminatore Fiaf è solo del DID?)

 

3.2 – Specializzazioni dei docenti

Docenti Web – che hanno competenze e occasioni di poter effettuare registrazioni di attività formative o di tenere lezioni interattive sul webinar

Docenti di fotografia per la scuola  – che hanno competenze e o esperienze specifiche da poter insegnare la fotografia nelle scuole

Formatori dei Formatori – che hanno competenze ed esperienze per poter formare

Docenti certificatori dei curriculum formativi

Lettori di portfolio FIAF

Giurati Fiaf

 

3.4 – Aree territoriali

La riorganizzazione del Dipartimento per aree geografiche dovrebbe consentire di operare, oltre chè a livello di singoli, anche a livello di rete. In effetti le peculiarità territoriali e le relazioni locali possono diventare un vincolo, per questioni personali che si manifestano più intensamente tra “vicini” che tra “lontani”.

 

Nord est,

Nord Ovest,

Centro,

Sud est,

Sud Ovest e Isole

 

 

 

4.0 Organigramma finale

Direttore

Vicedirettore

Coordinatori di area geografica

Segreteria organizzativa

Segreteria web generale

 

 

 

5.0 – Conclusioni

La riorganizzazione è necessaria per poter meglio rispondere alle esigenze della federazione. L’obiettivo è costruire una struttura leggera ma articolata, in cui poter trovare risorse umane per le necessità di sviluppo della FIAF e dove la sostituzione delle figure avvenga in forma non traumatica viste le conoscenze e la condivisione delle esperienze.

In questo momento è un bel libro dei sogni., ma la cosa che partirà velocemente è la ripartizione dei docenti per aree geografiche e l’individuazione dei coordinatori di area.

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