
Arianna SPERANZA si distingue nel panorama della fotografia per la sua curiosità insaziabile e la passione per i viaggi. Con una macchina fotografica sempre a portata di mano, cattura non solo paesaggi, ma anche momenti autentici che riflettono la bellezza della vita quotidiana.
Ogni viaggio è per lei un’opportunità di esplorazione, non solo geografica ma anche culturale. Dalle strade affollate delle metropoli ai luoghi più sperduti, Arianna si immerge nelle diverse culture, cercando di combinare la sua passione per l’avventura con la cattura di momenti veri e significativi.
La fotografia non è solo una passione, ma anche una forma di terapia che la aiuta a comprendere meglio se stessa e a migliorare il suo umore nei momenti difficili. Questo medium le consente di esprimere emozioni e di connettersi con gli altri, specialmente attraverso la street photography, dove il suo carattere socievole facilita l’interazione con le persone ritratte. La sua pratica è spesso guidata dall’istinto e dalla casualità, ma include anche elementi di ricerca antropologica, cercando un’interazione autentica con i soggetti fotografati. Le esperienze più significative per Arianna si sono svolte durante i suoi viaggi, in particolare in India e tra la comunità gitana in Francia.






I momenti più intensi del viaggio in India sono stati vissuti a Varanasi, una città che rappresenta un vero e proprio paradiso per i fotografi. Qui, la sacralità della cultura si manifesta attraverso rituali, come le immersioni nel Gange all’alba e i roghi crematori attivi sui ghat. La città offre un’atmosfera onirica, ricca di volti e cerimonie che catturano l’essenza della vita e della morte.


Un’altra esperienza significativa è stata l’incontro con la comunità gitana durante il pellegrinaggio annuale in Camargue, Francia. Qui, i gitani celebrano Santa Sara con una processione che culmina nel mare, un evento carico di emozioni e passione che ha lasciato un’impronta profonda in lei, visibile anche nelle fotografie scattate durante queste occasioni.


In questi eventi cerca e riesce a trasmettere attraverso le sue immagini le forti emozioni provate. La sua ricerca si concentra sul sacro e sulle ritualità culturali, un tema che intende approfondire in futuro nella sua carriera fotografica.
La sua formazione in antropologia influenza profondamente il suo approccio alla fotografia, specialmente nel reportage. Lungi dal cercare l’invisibilità, adotta un’osservazione partecipante, instaurando un dialogo con i soggetti per comprendere appieno il contesto. Questo le permette di immergersi nella scena, pur mantenendo un atteggiamento rispettoso, soprattutto quando documenta eventi religiosi di diverse culture.
La pratica della ricerca antropologica ha affinato la sua disciplina e la sua capacità di osservazione. Queste qualità si traducono in un approccio fotografico attento e approfondito nell’esplorazione di fenomeni, manifestazioni e comunità.

La crescita personale e professionale è al centro della sua filosofia. Non si accontenta mai dei risultati raggiunti; ogni scatto è un passo verso il miglioramento. Partecipa regolarmente a workshop, corsi e conferenze per affinare le sue abilità. La sua determinazione a migliorarsi è fonte d’ispirazione per chiunque la conosca.
In sintesi, Arianna non è solo una fotografa; è una narratrice visiva che utilizza la sua arte per esplorare il mondo e condividere le storie che incontra lungo il cammino.



Testo di Liliana Ranalletta
Bio
Arianna Speranza è una fotografa appassionata di fotografia fin dalla giovinezza. Dopo un percorso da autodidatta con macchine analogiche e digitali, ha perfezionato le sue abilità in scuole di fotografia a Roma, dove vive, specializzandosi in street photography, reportage e ritratti ambientati. La sua passione per la fotografia di strada deriva dalla gioia di catturare momenti unici e dall’amore per situazioni caotiche come cortei e feste. Con una formazione in antropologia, il suo obiettivo è unire fotografia ed esplorazione culturale, viaggiando e cercando nuove esperienze anche nella sua città. Negli ultimi anni ha ottenuto riconoscimenti significativi, diventando finalista in vari concorsi nazionali e internazionali e partecipando a pubblicazioni e mostre collettive.