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RF24 Rovolon Fotografia – Gli autori 12-22

Il nostro giro virtuale a spasso per i restanti negozi e ristoranti di Bastia, Carbonara e Rovolon che hanno aderito all’iniziativa di “Rovolon Fotografia” continua con tre foto, tra quelle esposte, per autore e la presentazione dei loro lavori.
Vi diamo appuntamento a breve per completare le mostre di quest’anno con la presentazione di quanto esposto in Sala Polivalente presso la Scuola Materna “Il Bucaneve” di Carbonara.
Nel frattempo, vi aspettiamo.

La rassegna fotografica ha ottenuto anche quest’anno il
Riconoscimento FIAF F43/2024.

Non mancate, vi aspettiamo!

 


Michele SANTAGOSTINO

Attraversando la Riserva Navajo

Monument Valley Riserva Navajo
La Monument Valley all’interno della Navajo Nation, icona del West, una pianura collocata al confine tra Utah e Arizona con guglie rocciose e sabbia dal colore rossastro. Panorama da Far West così evocativo da essere stato ribattezzato col nome del regista western americano più importante John Ford e la fantasia di immaginare Elephant Butte di roccia arenaria
Riserva Navajo
Nell’imponente parco all’interno della Navajo Nation, chiamato dai nativi “la valle delle rocce”.L’Horseshoe Bend è un meandro del fiume Colorado, a forma di ferro di cavallo. Il punto panoramico si trova a 1300 metri sul livello del mare, il fiume Colorado si trova circa 300 metri al di sotto, a 1000 metri sopra il livello del mare
Grand Canyon Arizona
Nell’Arizona settentrionale il fiume Colorado forma una grande gola “Il Grand Canyon.” Questa immensa erosione è lunga 446 chilometri circa, profonda fino a 1.857 metri e con una larghezza variabile dai 500 metri fino ai 29 chilometri.


Silvia ZANALDI

Identità nascoste

Le immagini cercano di esprimere la mancanza e la conseguente dolorosa ricerca di un’identità coerente con la natura del soggetto, al di là delle imposizioni familiari e sociali.


Rosario DE BIASI

Scorci di Toscana

Quando le Persone e la Natura si guardano negli occhi e si parlano, lo spettacolo è sempre un capolavoro che riempie gli occhi e il cuore di stupore.
Quando le Persone vogliono sottomettere la Natura, Lei, dando qualche segno di preavviso, fa capire che questo non è possibile.
Ammiriamo e rispettiamo la Natura.

 


Marzio Filippo MINORELLO

VENTIQUATTRO NODI

BARCOLANA 09/10/2016 Trieste
La Barcolana, il cui nome completo è “Regata Coppa d’Autunno Barcolana”, è una storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre.
È anche nota per essere una delle regate con più partecipanti al Mondo.
Il vento di Bora che soffiava il 9 Ottobre del 2016 sul golfo di Trieste, tra i 15 e i 25 nodi, ha spinto gli organizzatori a posticipare di un’ora la partenza.
La Barcolana è un evento che ben rappresenta lo spirito della vela e i valori dello sport, e in questa 48° edizione le barche iscritte erano 1758 per un numero di 25.000 velisti impegnati.
Ho avuto la possibilità di partecipare a questa edizione della Barcolana come ospite e fotografo. Il giorno prima della regata, ho effettuato un servizio fotografico per l’equipaggio del Moro di Venezia, che a sua volta partecipava alla competizione.
Il giorno della regata, dalla barca a vela dove ero ospite, ho potuto documentare e vivere questa esperienza indimenticabile, raccontando quello che succedeva a bordo e quello che ci circondava nel meraviglioso Golfo di Trieste, dove le vele si perdevano a vista d’occhio.
Sicuramente, un’esperienza da ripetere, augurandosi che la Bora sia ancora presente come nell’edizione del 2016.


Sonia PIOVESAN

BRUMA INVERNALE

In una sera d’inverno, nel momento del tramonto, in una campagna a me familiare, mi imbatto nella fredda bruma sospesa a mezz’aria.
La visione si presenta a strati: il sopra più rarefatto, il sotto più evidente; la fascia di foschia cela ciò che si trova nel mezzo.
Cresce il mistero.


Pierluigi LUCIETTO

MOVIMENTI, danza e folclore

A Ferrara nel 2008 si è tenuta un’importante manifestazione dedicata alla danza ed al folclore; per l’occasione, molte le esibizioni di gruppi e scuole di ballo in programma; ho scelto di rappresentarla con immagini di movimento, rafforzandone la dinamicità con una tecnica forse inusuale, una particolare elaborazione in post produzione, come se l’avessi “disegnata” sul posto.


Dario TODESCO

Atmosfere antiche

Questa bottega storica artigianale di restauro mobili di Vicenza è gestita da Lorenzo e Renato che lavorano a regola d’arte con metodologie antiche (es. lucidatura con gomma lacca a tampone, intarsio, ecc.)
Ad uno sguardo distratto questo luogo può apparire un luogo disordinato e polveroso, ma tanti particolari fanno emergere un ricco vissuto e la passione che anima gli artigiani che svolgono questa attività: il tutto crea un’atmosfera d’altri tempi molto affascinante.


Sandra FURLAN

Allontaniamoci per un istante dallo stereotipo della bellezza della natura
Abbandoniamo il senso di meraviglia che induce un paesaggio sconfinato
le facili emozioni di una esistenza fortunata

Cosa stiamo osservando?

Una condizione di perdizione o di ritrovamento spirituale?
Una metafora di morte o di divina bellezza?
Orizzonti vicini o lontani miraggi?
Stiamo cercando un riparo o fuggendo da qualcosa?
Siamo spettatori o intrusi?

L’effetto di straniamento è l’atteggiamento scettico che sta alla base della ricerca scientifica, del dubbio cartesiano, della necessità della verifica galileiana, permette di trovare sorprendente anche ciò che appare naturale, e di sopprimere falsi emozioni e pensieri. (www.lacittafutura.it/)

GHOSTS.
Giordania 2023.


Massimo DI VINCI

FORME LUCI E SUPERFICI

Ho provato a usare il mio occhio quasi fosse uno zoom, cercando essenzialità, costruzione di un contenuto con pochi elementi, una composizione il più possibile efficace, giochi di luci, ombre e colori, linee rette e curve e superfici che contribuissero a creare armonia, forma, che è essa stessa un contenuto.
Mi sono accorto che non basta stringere l’inquadratura e includere pochi elementi, bisogna decidere quali escludere.
E quelli che tieni, devono avere senso, devono comunicare, devono bastare.

Dico di me stesso

Sono nato a Padova nel 1957 e da parecchio tempo la fotocamera accompagna i miei momenti liberi. Dalla fotografia analogica e dalla stampa in bianco e nero con l’ingranditore, sono passato al digitale e allo sviluppo del file in camera chiara.
Da qualche tempo stampo autonomamente le mie foto; credo che la realizzazione delle proprie stampe sia importante e finalizzi il processo creativo.
Mi piace fotografare ciò che mi colpisce, indipendentemente dal genere e dal soggetto, amo la fotografa paesaggistica così come la street photography e la macrofotografia e la foto di concerti ed eventi.
Il mio desiderio è quello di continuare ad utilizzare la fotocamera in maniera seria ma mai seriosa, quasi fosse un quaderno di appunti, un mezzo per collezionare visioni, per raccontare storie, per appassionarmi nel vedere sempre più e sempre meglio ciò che mi circonda.


Rosanna MAZZUCCO

VENELAND
La storia che non torna più

All’inizio di via Marocchesa, sulla sinistra venendo dal Terraglio, si trovava Veneland, un piccolo parco di divertimenti.
Nato nella seconda metà degli anni settanta sulla scia del successo di altri parchi dell’epoca, Veneland, racconta Andrea Zammataro nel sul blog, aveva:

“Varcando il singolare ingresso, a forma di Ponte di Rialto, si entrava in un parco a tema in piena regola… Tra le attrazioni figuravano le “Macchine Bella Epoque”, con percorso similare al vecchio “Villaggio degli Elfi” di Gardaland, il “Treno del Safari”, un simpatico trenino su rotaia che faceva il giro della zona lacustre, nella quale era presente “L’Arca di Noè”…poi il rettilario, l’acquario ed altre attrazioni tipiche da spettacolo viaggiante.. In più c’erano delle vere aree tematiche, come “La vecchia fattoria”, il “Fortino”, il “Villaggio indiani” ed il “Villaggio western”, con tanto di “Cow Boys” show e maneggio. Era presente anche un lago artificiale con tanto di porticciolo. Il parco era in parte coperto. Qui sorgeva la birreria e pizzeria, i già citati rettilario ed acquario, una sala per le manifestazioni, il palazzetto del ghiaccio ed una sala spettacoli dedicata ai bambini. In più, di fianco ai capannoni, c’era l’area Barbecue.”

Ebbe tuttavia breve vita: chiuse i battenti già nel 1980 per incassi troppo bassi.
Da allora le strutture sono state abbandonate e le attrezzature rimaste sono divenute così facile preda di visitatori che hanno spogliato il parco di ogni suppellettile presente.
Attualmente, del complesso resta un capannone e il vistoso arco d’entrata (ispirato al Ponte di Rialto) ed è testimonianza di come Veneland sia diventato un vero e proprio paradiso dei graffiters.


Carlo GALLIOTTO

2 musicisti, un drappo trasparente su cui vengono
proiettate opere di Piet Mondrian, Wassily Kandinsky,
Henri Matisse e Frida Khalo. Una esperienza immersiva
nella musica e nella pittura che crea una splendida
MAGIA


Con Carlo Galiotto si conclude la carrellata degli autori negli spazi civici e commerciali di Bastia; la prossima pubblicazione sarà dedicata ai 12 artisti ospitati nelle Sala Polivalente della Scuola Infanzia Il Bucaneve.

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