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La prima neve – di Sergio Giusti
La prima neve – di Sergio Giusti
socio del C.R.E.C. Piaggio, opera presentata all’attività “Insieme per la fotografia” 2012 dei Circoli Fotografici di Pisa.
Una forte ed improvvisa nevicata giunta in anticipo sul calendario sorprende la faggeta ancora splendente dei colori autunnali.
La coltre bianca in modo lento ma progressivo cancella i colori del bosco ed apre definitamente le porte all’inverno.
“La prima neve” di Sergio Giusti è un’opera animata da un’idea artistica dove motivo della riflessione estetica non è la forma ma il mutamento ambientale provocato dalla prima neve. E’ apprezzabile la sensibilità dell’autore che ha costruito un’opera da un tema così lieve, come il mutamento in atto di un paesaggio naturale. L’autore sceglie visioni che danno una prospettiva al vuoto degli angoli solitari di un parco. Solo nella quinta immagine la neve genera contorni e complessità formale negli elementi posti in relazione. Il silenzio pervade l’opera e rimanda a moti interiori che possono accendersi intensi a contatto con questa “aura” particolarissima.
L’osservazione attenta della natura, il suo evolversi e mutare nel tempo è da sempre percorso indispensabile all’artista affinché la “propria” natura possa emerge ed esprimersi.
Pensare che lavori fotografici come quello proposto esprimano solo una scelta estetica è un errore, è proprio nella semplicità e nella delicatezza della forma espressiva che è contenuta l’essenza dell’autore che in questo caso dimostra la propria sensibilità ed empatia di fronte a mutamenti naturali che corrono paralleli ai percorsi umani.
Sarà la mistica della luce, forse non proprio alla Vittorio Storaro neanche a dirlo direttore della fotografia ed omaggiato di premio Oscar, ma è indubbio che le vibrazioni del bianco manto, ecco un bel luogo comune bello e pronto e confezionato da portare via al trancio, incanta. Un fascino che ha un suo linguaggio, che qui non si può per brevità. E l’amministratore prodigo, quanto meno con chi scrive, con la matita rossoblu da maestra
Però la neve che appare così, lieve e non le solite menate cui si assiste a frullarsi le parti intime, quasi a pennellata è un piacere non solo per l’occhio. Una volta tanto le cartoline riecheggiano oltre la semplice banalità. Breve succinto e compendioso, et voilà si è bypassato l’occhiuta guardia dell’amministratore. Bravo.
guardando queste fotografie ho provato un vero piacere per gli occhi e per il cuore. Bello il contrasto dei colori caldi autunnali con la fredda coperta bianca della neve. Bravo all’Autore che in un breve spazio anche temporale è riuscito a comunicarmi quanto riesce a creare di bello la natura.
Un lavoro che ci stimola e ci fa capire quanto anche un tema semplice se visto con occhi nuovi, incantati di fronte alla bellezza della natura si trasformi in un inno di gioia ma anche di meditazione ammirata.
Ci restano negli occhi, grazie alla scelta estetica, l’armonia dei colori e delle forme e una silente pace, ma ci spinge oltre. Ci fa riflettere sulla necessità di non sciupare tanta armonia. In natura ogni cambiamento è funzionale al suo raggiungimento, solo l’uomo con i suoi interventi, non sempre in sintonia, la può sciupare.
Orietta Bay
Un occhio attento alle mutevoli azioni della natura, svolto con compostezza e semplicità che ci riportano ad una fotografia primordiale di cui si è persa traccia
Quando c’é sensibilità artistica anche da un soggetto così semplice, per altri banale, può derivare un’opera di pregio.
Complimenti all’autore.
Il lavoro di Sergio Giusti esprime grande serenità e afflato con la natura, di cui spesso ci dimentichiamo…piacevoli cromatismi e gusto per la composizione. Bravo. Complimenti vivissimi
A volte mi arrovello per trovare soggetti e oggetti da fotografare cercando di non ripetere il già visto, guardando queste immagini mi son data una risposta , la fotografia di un paesaggio innevato semplice vista con gli occhi di un fotografo sensibile e attento, questa che apparentemente sembra semplice e facile tiene in sé una magnificenza incredibile. complimenti all’autore