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Il più grande spettacolo del mondo – di Paolo Cappellini

IL PIU’ GRANDE SPETTACOLO DEL MONDO – di Paolo Cappellini
Opera presentata a “Portfolio: istruzioni per l’uso” di Piombino.

Il lavoro nasce da una esperienza comune di circolo fotografico, è stata data la possibilità, al nostro circolo fotografico “Il Rivellino” di poter fotografare il circo Medrano in tutti i suoi aspetti. Io dopo vari sopralluoghi ho fatto amicizia ed ho deciso di rappresentare la trapezzista “Stefany”.
La scelta non è stata casuale, ma è stato illuminante l’approccio. Non so se ricordate il film di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino”.(film bellissimo). Bene questo argomento è stato il mio contatto per poter entrare in sintonia con Stefany.
Gli ho regalto il film, non lo aveva visto, non poteva perderselo visto il mestiere che fa. Scambiando le nostre opinioni alla mia domanda : Come mai hai scelto l’arte del trapezio ? Ho richevuto risposta folgorante: Perchè da bambina ho visto il film “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil B. DeMille . Questo film mi ha folgorato, mi è talmente piaciuto che è da li ho deciso che il trapezio era la mia arte. Anche io sono rimasto folgorato perchè il mio cerchio si è chiuso il cinema è stato il nostro contatto comune il riconoscersi in qualcosa.
Quindi ho creato questa serie di scatti cercando di trasmettere fascino e passione per un’arte che è sempre più rara. Ho conosciuto la storia della sua famiglia, la madre di origine tedesca è circense da generazioni risalenti al medioevo. Il nonno è stato un famoso trapezzista di formazione (Sylvester Hones) . Sono stato preso dal fascino dei suoi racconti ed è nato il portfolio. Per il resto a voi il giudizio, certamente a me resterà una bellissima esperienza vissuta con intensità in nome delle passioni e dell’arte.

 
Paolo Cappellini

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8 commenti

  1. L’opera “Il più grande spettacolo del mondo” di Paolo Cappellini è animata da un’idea narrativa tematica perché è la narrazione soggettiva di una realtà circense. Come spesso sono le opere di questo autore, anche qui il tema reale prescelto diventa la porta per accedere nell’ampio mondo dell’immaginario, in questo caso il mondo mitico del Circo Medrano. Le immagini quindi ci portano a contatto con un’esperienza vera, come in un reportage, ma anche ci immettono nel mondo dei sentimenti che danno il senso al mestiere di trapezista, come avviene in un’opera artistica. Il salto del linguaggio fotografico dell’autore è proprio quello di produrre immagini che dalla rappresentazione realtà diventano invece simbolo o segno dell’immaginario circense. Il B/N conferisce all’opera una connotazione temporale legata al passato e quindi a un percorso che attraverso la memoria ritrova le suggestioni di miti di quando il mondo non aveva i mass media e la gente affollava il circo rimanendo senza fiato nel guardare le incredibili evoluzioni al trapezio.

  2. Trovo sempre di grande interesse l’incontro tra arti diverse, porta a risultati narrativi molto intensi. In questo caso l’opera e anche il testo ci conducono piacevolmente alla nostalgia di un tempo passato di grande suggestione e i trapezisti che volteggiano leggeri nell’aria sono avvolti da un fascino senza tempo

  3. i progressi di Paolo sono veramente entusiasmanti, le sue foto e il progetto artistico si stanno dimostrando una cosa importante, il mondo circense ha sempre il suo fascino e se pur molto utilizzato in questo caso dimostra la sensibilità artistica di Paolo e perchè no dello stesso soggetto.
    Buon lavoro e continua così

  4. Intenso e suggestivo, circense e cinematografico, c’è più Wenders che De Mille (giustamente), ma anche l’eco del classico “Trapezio”. La foto più evocativa è quella con l’ombra della trapezista, ma è l’insieme della narrazione ad articolare con coerenza un onirico omaggio al fascino di un mondo in bilico tra la leggerezza e la fatica di vivere: l’arte come rischio e il circo come epica popolare.

  5. Immagini suggestive che grazie alla sensibilità dell’autore ci avvicinano al mondo circense, lontano dal nostro quotidiano ma che fin da piccoli ci ha attratto.

  6. Ciao Paolo,
    le tue foto mi hanno emozionato, una finestra che si apre su un mondo che sei abituato a vedere ed immaginare pieno di colore rivolto al divertimento personale,invece nelle tue foto ho percepito la quotidianità di coloro che lo animano,ti senti non più spettatore ma parte dei circensi.
    Grazie, una bellissima sensazione, complimenti per il tuo lavoro!!

  7. Il lavoro di Paolo Cappellini è intenso e interessante con alcune immagini di grande suggestione, rimanendo però un po’ a metà tra il racconto e l’emozione dell’istante. Complimenti tuttavia all’autore per il bel bianco e nero.

  8. Ciao Paolo, le tue foto mi hanno portato in un mondo a me lontano.
    Vi ho trovato malinconia e forza.La trapezista è leggera come l’aria ma completamente presa dal suo ruolo.
    Mi piacciano le foto che la ritraggono accanto al manifesto: nella prima vi trovo malinconia,quasi la paura di non farcela, nella seconda nei suoi occhi si legge lla gioia e la fierezza di avercela fatta.
    Come sempre bravo Paolo

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