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Calatrava e la sua “Ciutat de….” – di Pompilio Borelli

Calatrava e la sua “Ciutat de les Arts i les Ciències” – di Pompilio Borelli

 
Opera presentata a “Portfolio: istruzioni per l’uso” 2013 di Piombino.
 

All’interno della città di Valencia ne è stata costruita un’altra di kq.350.000: “la città delle arti e delle scienze”. E’ un complesso architettonico progettato dall’architetto/ingegnere Santiago Calatrava ed è diventato uno dei luoghi principali della vita culturale della città.

Questo capolavoro di architettura post moderna e tecnologia è costituito da diverse strutture:

 1. El Palau de les Arts Reina Sofía. E’ un insieme di quattro sale che ospitano eventi artistici e culturali. Il resto dell’edificio è destinato alla creazione, alla promozione e alla diffusione di tutte le arti sceniche.

2. L’Hemisfèric, rappresenta un grande occhio umano. Al suo interno vi è un cinema “planetario” che si avvale del sistema di proiezione IMAX

3. L’Umbracle è una struttura a due piani adibita a parcheggio, il cui tetto è transitabile ai pedoni (Paseo de las esculturas) con accanto un’altra struttura metallica che ingloba un giardino di oltre 17.500 metri quadri

4. Museo delle scienze Principe Felipe. E’ un enorme edificio dove l’evoluzione della vita, la scienza e la tecnologia sono ben rappresentate e comprensibili a tutti.

5. Il Pont de l’Assut de l’Or. E’ un ponte strallato che divide spazialmente le strutture su citate dalle seguenti. Il vertice del pilone (di mt.125 di altezza) è il punto più alto della città.

 6. Parco oceanografico di Valencia è composto da diversi edifici, in cui sono stati ricreati gli ecosistemi più importanti di ciascuno dei mari e degli oceani del pianeta

 7. L’Ágora. E’ una piazza coperta nella quale si realizzano conventions ed eventi sportivi

Sono strutture imponenti, esteticamente perfette, spettacolari.

Ho voluto escludere la presenza umana perché mi distraeva dall’ammirare le forme architettoniche.

 

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5 commenti

  1. Il portfolio “Calatrava e la sua “Ciutat de les Arts i les Ciències”” di Pompilio Borrelli è un’opera animata da un’idea narrativa artistica per la ricerca estetica condotta sulle opere del grande architetto spagnolo. Anche questo lavoro continua la ricerca attorno agli “Immaginari”. Pompilio Borrelli ha dato un’interpretazione estetica perché ha scelto dei determinati equilibri formali che ci rappresentano i palazzi di questa città delle arti nella loro potenza formale. A tal fine ha prediletto i profili longitudinali o trasversali dei palazzi per farci sentire la forza della sintesi della forma idtea da Calatrava oppure le prospettive che disegnano lo spazio generando un determinato sentimento di modernità. La modernità la sentiamo in quel senso di spaesamento del trovarci nel paese delle meraviglie che Calatrava ha progettato in base al proprio immaginario individuale. Ora che il suo immaginario è diventato reale ecco che promuove in noi la necessità di trovare nuove forme per l’immaginario collettivo, ma questo è un processo lento che ha bisogno della trasformazione della nostra umanità cioè dei miti e dei nuovi bisogni che agitano il nostro essere. Complimenti vivissimi a Pompilio Borrelli per averci dato con la sua scelta visiva un contatto intimo con il pensiero concreto di Calatrava.

  2. Ottimo esempio non ignoto di città ideale contemporaneo.
    Quello celebre ignoto è questo:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_ideale_(dipinto)
    e mi piacerebbe sapere che riconoscimento ha ottenuto a Portfolio 2013, manifestazione alla quale anche io tenterò di partecipare quest’anno.
    E’ sempre molto complicato rappresentare le architetture urbane, forse per alcuni sarà il solito lavoro di raffigurazioni geometriche, ma sono queste alla fine tra le cose che passeranno ai nostri posteri.
    Complimenti 🙂

  3. Ci si sente avvolti e immersi in queste fotografie all’interno di un mondo “altro”. L’architettura contemporanea si presta molto a essere fotografata e immortalata. Ottimo esempio da cui prendere spunto.
    Complimenti

  4. Calatrava ha sempre il suo fascino e le sue strutture inevitabilmente richiamano una rappresentazione fatta di equilibri nell’esaltazione delle forme sfruttando luci ed ombre. Un po’ allo stesso modo trovo particolarmente interessanti le costruzioni di un altro grande architetto, Meier. Qui un lavoro svolto sulla Chiesa di Dives in Misericordia
    http://farcopino.altervista.org/MyPhoto/Galleria/Pagine/SPIRITUALI_GEOMETRIE.html
    Veramente complimenti a Pompilio. Ciao Pino

  5. Architetture come quelle di Santiago Calatrava , hanno bisogno di essere fotografate e qui lo si è fatto benissimo . Ne hanno bisogno perché sono in cerca di una identità, progettate per essere viste, guardate e fotografate. Mi è sembrato un paradosso che l’unica area del progetto che ritengo pensata alla scala umana sia in realtà la zona del parcheggio dell’automobile .
    qui, dal mio blog la serie relativa che ho sentito di poter fotografare :
    http://ricercafotografica.tumblr.com/post/64913982265/valencia-2012-la-ciudad-invisible-de-santiago

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