Le cose che mancano – di Elisa Franceschini

“Le cose che mancano” è una storia drammatica che racconta di come certe importanti mancanze, sia fisiche sia psicologiche, possano influire negativamente nella vita della persona.

La prima parte della storia racconta la nascita di una bambina che porta con sé il suo bisogno innato di sentirsi amata incondizionatamente.

La piccola finestra aperta rappresenta proprio questa pura necessità della bambina di essere vista, coccolata, desiderata dai suoi genitori, che sono invece rappresentati dalla finestra grande chiusa che, sebbene posizionata vicina a quella piccola, ne è profondamente distante e inequivocabilmente troppo diversa.

La bambina non capisce il motivo di questa chiusura, nel suo crescere inizia a soffrirne e il tempo sembra non passare mai o, tanto meno, trascorrere sempre uguale.

Diventa grande, sola, senza nessuno, senza qualcuno di importante. Senza le basi. Senza radici.

Quello che più le manca è un equilibrio su cui poter contare.

Si ritrova in luoghi e circostanze che non sono belli. Il suo è un mondo di paure, un percorso difficile.

Getta lo sguardo oltre, perché lei sa bene che “al di là” c’è un mondo più luminoso.

Ma si perde. Si perde nelle sue fragilità.

Si sente tradita e abbandonata da tutti, persino dalla fede che non “vede” la sua situazione, e pensa che nemmeno dall’alto nessuno può nulla.

Talvolta percepisce il corpo e la mente separati. Le sue azioni sono indipendenti dalla sua anima.

Le strade si complicano, gli eventi la sovrastano.

Perde ogni cognizione della realtà e si schianta.

Un boato.

Le cose che mancano – di Elisa Franceschini

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