Invisibile, io – di Barbara Bedoni
Nel corso della vita capita spesso di dover fare delle scelte che non sappiamo dove ci porteranno.
Come all’interno di un labirinto, ognuna di esse può sembrare in un primo tempo corretta ma solo dopo diverso tempo sapremo se la strada che stiamo percorrendo è quella “giusta”.
Nel frattempo, però, ci saremo trovati a fare altre scelte che avranno condizionato giorno dopo giorno il corso della nostra vita facendoci diventare l'”io” che siamo oggi e che, sicuramente, è molto diverso da quello che saremmo stati se il nostro percorso fosse stato diverso.
Ma a quel punto saremmo più felici o più insoddisfatti del nostro essere di oggi? Solo l’altro nostro “io” sarebbe in grado di dircelo.
Barbara Bedoni
C.F. Culturale Quattroville (Villanova – MO)
Invisibile, io
di Barbara Bedoni
“Invisibile, io”, di Barbara Bedoni, è un’opera animata da un’idea concettuale perché la serie di immagini è giustificata da un concetto.
L’opera concettuale può vivere senza l’energia dell’icona.
In questo caso ci attrae con un minimalismo comportamentale coerente con il messaggio.
L’immagine fotografica con la potenza del suo realismo ci fa sentire presenti nel momento riflessivo dell’Altro: la luce diretta, le mani senza ornamento, il foglio bianco che raccoglie una frase, la sequenza narrante delle frasi.
Se una persona ha un pensiero in mente e per condividerlo fa un’opera così, mi sembra chiaro che ha una bella identità artistica.
L’autrice ha già pubblicato un’altra opera su Agorà ma ne potrebbe pubblicare molte altre, tutte interessanti.
Dal mio punto di vista, l’opera sembra giungere da una delle tantissime condizioni esistenziali che ormai, disincantate sul futuro, non sperano più e si guardano a ritroso.
Uno sguardo sul passato intriso di delusione dell’oggi e un sentimento di velato rimpianto delle scelte non compiute.
Complimenti a Barbara Bedoni per aver realizzato un’opera concettualmente lucida e umanissima che sicuramente interpreta gli stati d’animo di tante persone spaesate davanti alla realtà problematica dei nostri giorni. Ognuno ne trarrà il proprio punto di vista.
Trovo questo lavoro molto interessante, nella sua apparente semplicità trasmette sensazioni profonde e fa riflettere.
Complimenti Barbara
Maurizio
Quest’opera è davvero concettuale, solamente un Franco Vaccari avrebbe potuto realizzarla.
Complimenti a Barbara.
minimalista quanto basta, basta poco per far pensare tanto, tanto tutto è stato fotografato, fotografato è al passato, fotografare è il presente. Forse se la brava autrice legge cosa c’è scritto nel retro dei suoi foglietti trova la risposta. Forse, chissà.
È sempre molto interessante l’interscambio che spesso avviene tra immagine e parola.
Purtroppo ancora poco apprezzato.
Un lavoro pieno di coraggio e di sapiente senso della misura.
Grazie mille a tutti coloro che hanno dedicato un po’ di tempo a guardare le mie immagini e ad inserire dei commenti così positivi.
Ancora grazie
Concetti così profondi da reclamare il passaggio alle immagini attraverso la scrittura denotano grande sensibilità d’animo.
Impossibile sottrarsi ad una riflessione.
Complimenti anche per la presentazione originale e diretta.
Molti di noi, nel corso della propria vita, si sono ritrovati di fronte a questo interrogativo che da una parte affascina e dall’altra inquieta…
Barbara ha fatto suo questo aspetto intimo della vita in modo semplice e diretto presentandolo con lo stile minimalista che la contraddistingue. Complimenti, lavoro molto interessante!!