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Catalogo LAB di Cult 007 FIAF 2017 "Capolinea" di Silvia Tampucci

Il laboratorio fotografico
Per il secondo anno consecutivo, Silvano Bicocchi, Direttore del Dipartimento di Cultura FIAF, mi ha affidato il coordinamento di un laboratorio tematico che è stato portato avanti con la collaborazione di Alessio Brondi e Paolo Bini.
La formula proposta ha calcato l’esperienza del precedente laboratorio, coinvolgendo i circoli delle province di Livorno, Lucca e Pisa.
Il percorso collettivo è iniziato a febbraio 2017 e si è concluso a settembre 2017 con una serata di video proiezioni, durante la quale sono stati presentati tutti i progetti dei partecipanti. Dal mese di giugno sono iniziati i Festival fotografici, che ha visto coinvolti alcuni degli autori aderenti al laboratorio.
Durante i mesi in cui si è svolto il laboratorio, Silvano Bicocchi, Carlo Lucarelli ed i Delegati Provinciali ci hanno seguiti e supportati in  questo cammino che ha coinvolto 57 autori con esperienze e formazione fotografica diversa, segnale, a mio avviso, di grande voglia di condivisionee di mettersi in gioco.
Le opere fotografiche che verranno presentate sono il frutto di 7 incontri mensili avvenuti a rotazione nelle tre province, di 1 giornata di Tutoraggio
e di verifica opere con Silvano Bicocchi, di uno scambio continuo, una condivisione di ciò che il tema proposto potesse suscitare in ciascun autore.
Silvia Tampucci
Coordinatore del LAB Di Cult 007 FIAF 2017
Tutor Fotografico FIAF
Foto Club Nove, Livorno

Una foto per Autore

 

Le Opere complete nel catalogo on line

Le opere complete le potete scaricare dal Catalogo on line che trovate di seguito:
catalogo del LAB di Cult 007 -FIAF- 2017 CAPOLINEA
 
 

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6 commenti

  1. Attendo sempre con trepidazione il risultato finale di un laboratorio. Il poter vedere come ogni autore ha interpretato il tema è un momento per me di grande riflessione personale che mi pone sempre davanti a quesiti e risposte.
    Poter condividere con tante persone il proprio sguardo è importante per poter arrivare a una crescita. Una crescita non solo univoca, perché condivisa.
    Quindi grazie a Silvia per l’immensità del lavoro svolto come coordinatrice,e grazie per averlo condiviso con noi.
    Valeria

  2. Il momento della lettura delle opere fotografiche è per il Dipartimento Cultura la terza e ultima fase del Laboratorio: la prima è la realizzazione delle opere, la seconda l’esposizione nelle mostre locali e nei festival, la terza la presentazione del catalogo di tutte le opere realizzate nel Laboratorio senza esclusioni.
    Ci sono tutti i lavori conclusi dai partecipanti, perché desideriamo dare valore al concetto di percorso. Anche i Maestri hanno iniziato da esordienti, con opere relativamente minori, ma attraverso l’esperienza espositiva hanno iniziato la loro pratica fotografica.
    Per il Laboratorio presentare il Catalogo è dare prova d’aver compiutamente concluso il proprio scopo, e questo è tantissimo per tutto quello che ha comportato il condurre dall’inizio alla fine il progetto.
    Il merito è di tutti dai Coordinatori, ai Tutor e ai partecipanti, perché nel laboratorio il risultato si raggiunge solo con la propria creatività: i coordinatori e i Tutor stimolano ma sono i partecipanti che realizzano le opere con le loro ideazioni, capacità e impegno.
    Il LAB Di Cult 007 FIAF – “Capolinea”, con i suoi 57 autori, è il più numeroso ed ha la peculiarità di allargarsi territorialmente sulle tre Province di Livorno, Pisa e Lucca, è nato spontaneamente così sin da quello precedente sul “Il Silenzio”. Nonostante le oggettive difficoltà ha continuato la sua attività con queste proporzioni. Già l’anno scorso suscitò in me l’ammirazione di una “coscienza associativa” FIAF davvero rara espressa in questa modalità splendida.
    Già scorrere le immagini singole, poste in evidenza nella pagina del post, si ha una carrellata di sensazioni così densa che ci conduce ad aprire il Catalogo (pdf) con un atteggiamento di lettura attenta. Il tema “Capolinea” ha interpretato un sentimento sotterraneo che ha folgorato subito alla sua presentazione: ognuno ha sentito il proprio Capolinea.
    Mi è impossibile parlare di tutti i lavori. Per dare loro importanza vi invito a lasciare i vostri commenti su quello o quelli che più vi hanno colpito, anche solo segnalandoli, è importante per gli autori e per noi tutti che crediamo in questa bella modalità di condividere la fotografia. Complimenti a tutti per i messaggi forti che comunicate con questa pubblicazione.
    Note organizzative.
    La pubblicazione dei Cataloghi verrà, generalmente, fatta al martedì, fatto salvo qualche variante dovuta all’imponderabile. Quindi per la durata dei pubblicazione dei Cataloghi Agorà Di Cult torna a tre pubblicazioni alla settimana. Questo risultato è stato possibile con l’allargamento del Team WEB a Annalisa Fossi che insieme a Barbara Armani e Massimo Mazzoli, oltre a me, pubblichiamo i post sul nostro blog. Benvenuta Annalisa con il tuo entusiasmo e il desiderio di condividere questo bell’ambiente umano che tutti insieme contribuiamo a formare e custodire ogni giorno.

  3. Beh, innanzitutto, un caloroso grazie alle new entry/collaboratori, che ci permettono di condividere le varie esperienze dei vari laboratori.
    Rivedere questo di Silvia & Co., e concordo con Silvano, ci da modo di rivivere tante sensazioni, tanti momenti e pensieri possibili legati ad un tema.
    Bellissimo, vogliamo vedere anche gli altri.
    Ciao, Danilo.

  4. Il grande merito di Silvia è stato quello di dimostrare che l’attività di Laboratorio a tema dato non solo è possibile, ma può dare risultati straordinari dal punto di vista umano e fotografico.
    Abbiamo avuto il piacere di ospitare al Carpi Foto Fest una selezione delle opere presentate e, stimolato dalla richiesta di Silvano, mi permetto di segnalare quella che più mi ha incuriosito per la sua idea concettuale e rappresentazione creativa.
    Ritengo che Massimiliano Mammmini con l’opera FEEDING BOUNDARIES abbia descritto con sagacia il Capolinea dell’alimentazione a cui ci stiamo avvicinando.
    Dai cibi tipici e tradizionali a quelli surrogati e sintetici il passo è brevissimo, e saranno sempre più le sofisticate app degli smartphone ad indurci ad ampie falcate in quella direzione.
    Con pochi elementi grafici e una gabbia concettuale coerente l’autore con poche immagini riesce a farci riflettere sia sui nuovi trend alimentari sia sulla nostra dipendenza dal potere persuasivo della tecnologia.
    A Massimo e, soprattutto a tutti i tanti componenti del Laboratorio 007 faccio i miei complimenti.

  5. Attraverso questo secondo laboratorio e grazie al tema scelto, abbiamo conosciuto meglio alcuni autori, le loro paure, debolezze, voglia di rappresentarsi e mettersi in discussione; sono stati affrontati collettivamente argomenti di comune interesse (come faceva notare Gabriele) e nate interessanti serate di dibattito fotografico. Ho potuto vedere a Carpi, Sassoferrato e Colorno i lavori degli altri laboratori ed è bellissimo osservare i diversi modi di rappresentare il ‘Capolinea’. Attendiamo con entusiasmo gli altri Cataloghi!

  6. Il lavoro svolto da Silvia Tampucci e dai suoi collaboratori, Paolo Bini e Alessio Brondi, con il Lab 007, è veramente notevole, infatti, per aver fatto un operazione analoga, posso dire come sia difficile coordinare molti autori, di più Gruppi Fotografici, in diverse provincie.
    Laboratori del genere assumono una particolare valenza, oltre che nella ricerca fotografica, anche sotto l’aspetto dell’ampiamento dei rapporti interpersonali che portano a vedere tutti noi come più vicini e tutti facenti parte della grande famiglia FIAF.
    Ho avuto modo di vedere questi lavori nei momenti espositivi offerti nei vari festival, ma è bello poter guardare nella sua completezza l’intera produzione del Laboratorio e scoprire come ogni autore abbia cercato la propria originale chiave interpretativa del tema.
    Dire quale lavoro mi arriva di più non è cosa facile, sicuramente là dove emerge più incisiva l’autorialità nello sviluppo del concept si avverte maggiore forza. Tra questi mi piace segnalare “Ritrovar-mi” di Antonella Abate, qui il “Capolinea” è liberazione e la fotografia lo strumento che sa dare un volto a questo sentire.

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