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FONDOVALLE – CRONACHE DI CULT

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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FONDOVALLE
di Daniele Ciciripini e Serena Marchionni

 

Fondovalle è il titolo di una ricerca fotografica e multidisciplinare sulla Valle del Tronto a cura di Daniele Cinciripini e Serena Marchionni, realizzata tra il 2015 ed il 2016, e promossa da Ikonemi, centro indipendente fotografia ed immagini di paesaggio. I confini del territorio di ricerca fotografica sono stati idealmente compresi tra il letto del fiume Tronto e l’antica e moderna strada Salaria, tra le città di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Oggetto primario di questa ricerca è stato il paesaggio contemporaneo ed ordinario della vallata. Quello del fondovalle del Tronto appare a prima vista caotico e informe, include senza apparente continuità  nuclei abitativi, agricoli ed industriali. In verità l’organicità di tale territorio si schiude solo ad uno sguardo più lento e attento alle relazioni fra le cose, alla dimensione quotidiana del vivere gli spazi urbani e produttivi; l’insieme diventa organico, solo se interpretato come il risultato delle vicende e necessità di chi ha abitato e modificato tale territorio.

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L’indagine fotografica è stata realizzata e coadiuvata grazie ai contributi di altre discipline quali l’urbanistica, l’architettura, la storia, la storia dell’arte e della fotografia. Vi hanno partecipato fotografi diversi per formazione e derivazione geografica: Alessandro Boccini, Maurizio Callegarin, Bruno Lambiase, Simone Letari, Simona Lunatici,Dante Marcos Spurio, Flavia Rossi.  Il corpus di fotografie che ad oggi compone fondovalle è stato creato incrociando gli sguardi di autori diversi per provenienza poetica e formazione. Ognuno di loro ha tracciato sulla mappa un ideale percorso da seguire, tra l’area urbana ed il bordo del fiume, per saggiare ad uno ad uno tutti gli strati del mosaico di fondovalle. Osservando questo corpus d’immagini ci si ritrova al centro di un luogo abitato dal tempo, un palinsesto di mondi affacciati l’uno sull’altro, ne risulta un silenzio immanente in cui ciascuno strato prende, forse per la prima volta, evidenza e dignità nell’essere periferia.

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Al tema Fondovalle è dedicata bab01 la prima fanzina Ikonemi, una pubblicazione editoriale indipendente in cui la fotografia è contaminata e arricchita dalla scrittura e da approfondimenti di discipline diverse, le stesse che hanno coadiuvato la ricerca fotografica. Bab01  è l’acronimo di balene ai bordi, motto e principio guida del neonato centro indipendente di fotografia Ikonemi. Le balene sono quelle delle antiche cartografie poste sul limite più remoto del mondo conosciuto, sul confine tra il rappresentato e l’inimmaginato. Il confine che il titolo bab richiama altro non è che quel limite ideale tra le convenzioni figurative e la necessità di crearne di nuove, rimanendo sempre aderenti al paesaggio quale campo di ricerca.

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La fanzina è interpretabile come il risultato tangibile della manifesta aspirazione che anima intensamente fondovalle, ossia quella di riformulare il linguaggio fotografico affinché la rappresentazione possa tramutarsi in pura presenza, attraverso un linguaggio il più possibile aderente all’esperienza, profonda e consapevole, della percezione.

Le intenzioni primarie dei suoi fondatori sono quelle di invitare fotografi ed esperti a prendere parte ad un  processo di avvicinamento alla soglia delle loro discipline, i bordi,  e accettare il pericolo dell’incontro e del rimescolamento, mettersi in relazione e, attraverso il linguaggio fotografico, cercare l’aderenza al paesaggio, rinunciando ad ogni semplificazione, per provare ad arrivare là dove non arrivano gli accademismi, i settorialismi le iper-specializzazioni.

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Bab01 è, in un certo senso, una soglia di carta con la quale ridisegnare il mondo percepito e costruire collegamenti altrimenti ovvi solamente a noi. Una mappa che non mira ad ampliare informazioni sul mondo ma a costituire ossatura e metodo di esplorazione profonda dell’esistente.

Bab01 e più in generale i risultati dell’indagine fotografica e multidisciplinare Fondovalle sono la dimostrazione tangibile che l’atto di visione è un prendere parte, un essere profondamente coinvolti con ciò che si ha davanti, e la fotografia, in quanto registrazione di tale percezione, è un atto di testimonianza e di presenza in quel reale.

Fondovalle dall’autunno 2016 diviene Osservatorio Permanente sulla Valle del Tronto, un polo di ricerca interdisciplinare che promuove l’esplorazione continua e profonda del territorio della Valle per valorizzarne le specificità e le identità.

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Le insidie della Soglia. Nuove prospettive per la fotografia di paesaggio. 
L’esperienza di Fondovalle, indagine fotografica e multidisciplinare e bab01, fanzine indipendente di fotografia.

a cura di Daniele Cinciripini e Serena Marchionni

http://www.ikonemi.org/?page_id=151
ikonemi.fotografia@gmail.com
 
Fondovalle 2016 – Collettiva  (pdf scaricabile)
Fondovalle 2016 – Scheda progetto  (pdf scaricabile)
 

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Un commento

  1. “Fondovalle”, di Daniele Cinciripini e Serena Marchionni, è un progetto fotografico che nasce dalla provincia del Centro Italia per instaurare un’attenzione verso queste terre e la società che le abita.
    E’ molto interessante il coordinamento artistico che anima il progetto fotografico per la profondità della riflessione teorica condotta.
    Non voglio con questo dire che un progetto fotografico assume importanza se ha un’elaborazione teorica a monte, perché quel che conta sono sempre le immagini e la loro potenza spesso sta nel rappresentare l’indicibile.
    Lo sforzo di analisi teorica è importante perché può formare nel fotografo consapevolezza e quindi portarlo a una più rapida evoluzione delle sue capacità espressive.
    La parola che va poi a leggere l’immagine ha un’altra funzione molto importante: quella di dare un nome ai concetti e ai sentimenti che magicamente l’immagine fotografica ha rivelato col suo linguaggio iconico.
    Complimenti a Daniele Cinciripini e a Serena Marchionni per la consapevolezza e la profondità raggiunta nel loro percorso artistico che anche in questo caso è teso a rivelare i valori importanti dei mondi della provincia, posti ai margini dei grandi eventi, dei quali non si parla se non in occasione di sciagure come il recentemente terremoto.

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