Comunicazioni del DipartimentoAnimatore Culturale

Pausa Estiva 2018 – di Silvano Bicocchi

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Autostrada A1 verso nord.

Pausa Estiva 2018

di Silvano Bicocchi

 
Ci sentiamo tutti in viaggio!
Durante l’estate il viaggio, sia atteso o sia già fatto, è uno stagionale elemento di discontinuità della nostra routine quotidiana. L’Italia è una Paese straordinario, per la ricca varietà di monumenti e culture.
 

Villa Lante (Bagnara – Viterbo)
 
Tuscania (Viterbo).
 
Tuscania (Viterbo)
 
Oggi, la grande sfida della pratica fotografica è l’originalità del linguaggio visivo.
Lo vediamo nei Concorsi ad immagine singola e in quelli a Lettura di Portfolio, la novità del tema è sempre un elemento di distinzione che spesso paga perché sorprende chi legge o giudica l’immagine, o meglio: il tema già conosciuto penalizza a livello competitivo, perché è facile scivolare nel già visto, sia per il lettore ma anche per il fotografo.
Altro fattore sta nella grande quantità di autori e di opere prodotte, elemento che rende più dura la ricerca di un nuovo tema. E allora non c’è speranza di realizzare un lavoro attraente?
Certo che c’è, e sta nel linguaggio che rappresenta o racconta nell’immagine. E’ esso che può innovare il rapporto di senso anche con un tema ampiamente indagato.
Per questa ragione, ritengo che questa sia l’attuale grande sfida che coinvolge tutti: sia gli autori e sia i lettori di immagini fotografiche.
La ritengo una sfida perché quando ci dobbiamo rapportare col linguaggio iconico tutto diventa complesso, poiché l’attenzione deve traslare dal “Cosa” è fotografato al “Come”.
Evidentemente si passa dal concreto all’astratto, dalla oggettività tematica all’impalpabile dell’interpretazione soggettiva, perché il linguaggio è misterioso.
 
Castiglione della Pescaia (Grosseto)
 
Castiglione della Pescaia (Grosseto)
 
Mi è capitato di leggere una citazione illuminante di Gombrich in “Freud e la psicologia dell’Arte” che pone a contatto con l’esercizio del linguaggio:
“Dopo due o tre strofe composte di getto e alcune similitudini che lo sorpresero, il lavoro s’impossessò di lui ed egli avvertì l’avvicinarsi di ciò che si chiama l’ispirazione. Il rapporto di forze che presiede alla creazione pare in tal caso capovolgersi: la priorità non è più dell’uomo né dello stato d’animo che egli cerca di rendere, ma del linguaggio con cui vuole esprimerlo. Il linguaggio, dal quale nascono e dal quale si rivesto il significato e la bellezza, comincia a pensare e a parlare da sé, per conto dell’uomo, e diventa tutto musica, non nel senso di una esteriore risonanza fonetica, ma in quello dell’impetuosità  e potenza del suo flusso interiore. Allora, simile alla massa irruente di un fiume che col suo scorrere leviga le pietre del fondo e fa girare le ruote dei mulini, il linguaggio che si effonde va creando da sé, con la forza delle sue leggi, procedendo nel suo corso, il metro e la rima e mille altre forme e rapporti più importanti, finora non colti, non indagati, senza nome.
In quei momenti Jurij Andréevic sentiva che non era lui a compiere il lavoro essenziale , ma qualcosa più grande di lui, lo guidava: la situazione del pensiero, e della poesia nel mondo, ciò che alla poesia era riservato dall’avvenire, il passo successivo che avrebbe dovuto nel suo sviluppo storico. Lui era soltanto un’occasione, un punto d’appoggio perché essa potesse mettersi in movimento. Si liberava così dei ripentimenti; la scontentezza di sé e la sensazione della propria nullità, per un momento lo abbandonavano.”  da “Il Dottor Zivago” di Pasternàk.
 
Se chi scrive conosce così profondamente l’esperienza del linguaggio che prende possesso dell’artista, con la fotografia questo sentire è ancora più facile perché il fotografo non ha  nessun codice a rallentare il fluire spontaneo in sé del linguaggio della visione. Anche per il Lettore l’attenzione  a sentire  e poi comprendere “il metro e la rima e mille altre forme e rapporti più importanti, finora non colti, non indagati, senza nome.” è una bella esperienza votata a valorizzare ciò che di più intimo è stato posto nelle immagini che sta guardando.
 
Boretto (Reggio Emilia)
Come negli anni passati, vi informo che nel mese di Agosto Agorà Di Cult pubblicherà soltanto alla domenica e non verrà fatta la diffusione della mail list ma solo con Facebook.
Buone vacanze a Tutti!
Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura FIAF
 
 
 

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5 commenti

  1. Leggerti è sempre bello e interessante, ci stimola nelle realizzazioni fotografiche, cercando non di imitare ma ad interpretare i soggetti. Il bello è che questa creatività è soggetta al nostro stato d’animo, alle nostre emozioni. Per questo le foto non saranno mai uguali a quelle gia realizzate.

  2. Silvano! La sfida che hai lanciato è assolutamente in linea con il tempo che, a mio modesto vedere, la fotografia sta attraversando.
    Sono felice di essere qui, in questo preciso momento, perché questo mutamento mi coinvolge nel sentire e nel pensare.
    Comprendere e applicare nell’arte il significato e l’importanza del linguaggio espressivo è un grande impegno, difficile e complesso perché va oltre le capacità e i virtuosismi tecnici, coinvolgendo la parte intima e profonda di ogni autore, capovolgendo, spesso, le modalità espressive.
    La difficoltà sta proprio in questo, riuscire a dire attraverso una personale rappresentazione di ciò che vediamo e di come lo vediamo.
    E’ una sfida, come dice il nostro Direttore, perché ci porta a leggerci dentro e ci obbliga a dare di più, sollevandoci dagli allori del saper fare!
    Lo vediamo ai tavoli di lettura, è un cambiamento che viene richiesto perché, in questo preciso momento, è una necessità; forse, io credo, abbiamo bisogno di introspezione, in un mondo che è troppo veloce e liquido per i nostri ritmi biologici i quali, contrariamente alla tecnologia, sono immutati.
    La fotografia è tempo; il tempo è forse l’esperienza più vicina al nostro sentire di uomini, legati allo spazio e al trascorrere del tempo.
    Auguro a tutti voi un’estate luminosa!

  3. Estremamente difficile, quasi impossibile, trovare qualcosa di nuovo da mostrare, qualcosa che non sia mai stato fotografato, ma se il modo con cui racconteremo quel qualcosa sarà nostro e originale anche il già visto assumerà nuova forza e nuove significazioni.
    Il sentimento dell’amore, ad esempio, è da quando esiste il mondo che viene raccontato, ma ognuno ha trovato e continuerà a trovare le sue parole, il suo linguaggio, ed è riuscito e riuscirà sempre a meravigliare chi ascolta.
    Buona estate a Tutti

  4. Grazie Silvano per queste parole che ci accompagnano nella pausa estiva e ci portano a riflettere, ancora una volta, sulla nostra passione per questa bellissima arte che è la fotografia, grazie alla quale possiamo cercare di esprimere e raccontare ciò che abbiamo dentro e fuori di noi.
    Felice Estate a tutti voi!!!
    Prego comunicar il nome dell’autore del commento, altrimenti verrà cacellato.

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