CONFINI_Elaborazione del Concept_15 – LAB Di Cult 127 FIAF
a cura di Maurizio Tieghi
Tramite un software gratuito il cui algoritmo tramite l’input di parole mirate produce delle immagini, che vanno dalla fotografia (ottima approssimazione nei ritratti) alla grafica fotografica, ho prodotto dei lavori la cui parola di riferimento era “Confini”. Oltre a detto termine ho istruito AI con altre parole: fotografia, 3d, paesaggio, cancello, limite, bordo, mare, cielo, guardiano, uccelli, monocromatico.
Il risultato è paragonabile alle immagini del “Fantasy” più che alla fotografia, specialmente nelle versioni a colori, mentre come scritto in precedenza la produzione di ritratti è molto verosimile ed in alcuni casi strepitosa.
Immaginando che AI vada a pescare da un numero molto alto di fotografie presente nel suo data base, che sono state prodotte da persone reali tramite fotocamere, mi incuriosisce come mai genera questo tipo d’immagine.
AI come in altri settori detterà dei sostanziali mutamenti alle attuali abitudine e modalità operative, compreso il settore della fotografia, sporge spontanea la domanda: bisogna iniziare ad alzare confini?
Maurizio Tieghi
Ferrara 28/02/2023
L’intelligenza artificiale è argomento del giorno e l’ambiente culturale dei Laboratori Di Cult apre la riflessione con questo post di Maurizio Tieghi che come sempre si dimostra attento appassionato di cultura fotografica.
Almeno i fotografi devono sapersi muovere in questo mondo digitale che sta mettendo a dura prova ogni nostra consolidata opinione.
Io penso che abbiamo tutti gli elementi per saper distinguere la fotografia dalle immagini tecniche realizzate con altre tecnologie. Parlo di Immagini tecniche per raccoglierle tutte e poter dire che ” Se la Fotografia è stata la prima immagine tecnica, non tutte le immagini tecniche sono fotografie (anche se lo sembrano)”.
La Storia cambia forma ma sappiamo bene che spesso si ripete. Con l’avvento della fotografia si era gridato alla morte della pittura per poi scoprire che tale giudizio era stato troppo precipitoso. È successo invece che si è semplicemente aperta un’altra strada che non ha sostituito la prima.
Anche se ora guardiamo con diffidenza all’AI come ad un corpo estraneo capace di produrre a comando non solo qualsiasi testo ma anche qualcosa che somiglia sempre più ad una vera fotografia, di sicuro stiamo assistendo ad un’altra svolta storica, che non sappiamo dove ci porterà. La Storia si sta forse ripetendo ma i tempi non scorrono più come in passato. Tutto sarà molto più veloce e potente, visto che la portata dell’AI è cinque volte quella del telefono e quindici volte quella del World Wide Web. A conferma di ciò basti pensare che in Italia è in atto uno stop all’AI per sei mesi, per motivi di Privacy, ma di fatto, basta utilizzare siti esteri per continuare ad usarla. Prepariamoci ad usare al meglio il nostro senso critico o diventeremo sostituibili.
Ne ho sentito parlare in questi gg dopo intervento garante della privacy per la chatgpt.
Indubbiamente un esperimento interessante, da approfondire, che apre nuovi orizzonti per la fotografia.
Grazie per la condivisione!
Le immagini prodotte dalla AI non possono essere chiamate fotografia.
L’intelligenza artificiale produce immagini che sono il risultato di operazione matematiche scritte all’interno di complesse stringhe di istruzioni che attingono ad un vasto database fatto di vettori, matrici, calcolo probabilistico e altri oggetti matematici, nulla a che vedere con la foto-grafia, ovvero la scrittura che la luce apporta su un supporto sensibile.
E’ importante discernere tra questi due concetti. Teniamolo sempre presente e rimarchiamolo ogni qual volta sentiamo farne un uso inappropriato. Siamo all’inizio di un cambiamento e dare alle parole i giusti significati è fondamentale per evitare di creare un pensiero che non sia in grado di discernere.