TOTEM e TABU’_Anteprima_10– Percorsi avviati nel LAB Di Cult 169 FIAF – a cura di Francesco Miressi
Totem e Tabu
TOTEM e TABU’_Anteprima_10– Percorsi avviati nel LAB Di Cult 169 FIAF – a cura di Francesco Miressi
Il nostro laboratorio, geolocalizzato in Friuli Venezia Giulia è composto da sei autori. Ognuno di noi ha avuto una visione ed interpretazione diversa ma sempre del tutto personale.
Pensando al termine “tabù” viene spontaneo pensare alla proibizione, alla negazione e al rifiuto.
E’ paradossale comprendere che ciò che per alcuni rappresenta un tabù per altri diventa esso stesso totem.
Di qui la visione straniante dei nostri autori.
Loredana Gazzola
Viviamo facendo finta di essere eterni: il termine “morte” ci fa paura, il rito del lutto è sparito, occultato, ed è quasi una vergogna parlarne.
Si, la morte, oggi più che mai, rappresenta un potente tabù.
Esplorarlo e interpretarlo, soprattutto con immagini simboliche, rappresenta per me un cambio di prospettiva.
Antonio Ros
Non è facile combattere contro se stessi: rischiamo di perdere su un doppio fronte.
Fotograficamente parlando, per me accettare la sfida del colore non significava solo abbandonare la sicurezza del bianconero, ma anche cercare di mettermi alla prova con un linguaggio espressivo che non mi è consono.
E allora, che il colore sia! E sia quello della strada; di più, quello dei mercati rionali o settimanali che un tempo, nei piccoli paesi di campagna, erano l’unica occasione per rinnovare alcuni capi del guardaroba o semplicemente per barattare un paio di zoccoli con una decina di uova fresche di pollaio.
Ora, questi luoghi del commercio minore sono associati a prodotti di scarsa qualità e di basso prezzo dai giovani, abbagliati dai lustrini dei grandi centri commerciali e dall’illusione che il fast-fashion, nascosto dietro un marchio celebre sui social, possa essere distintivo. Così il mercato rionale, con le sue voci e coi suoi colori, è diventato tipico non delle nuove generazioni, ma dei nuovi italiani.
Francesco Miressi
Nella mia visione del tema sento di dover affrontare questo progetto senza volgere lo sguardo a un pensiero di massa ma bensì volgendolo a dei totem che per altri sono il nulla.
Se da un lato la sessualità potrebbe apparire visione di massa dall’altro quell’ossessiva ricerca della perfezione in un “Motus symbol” diventa per me un autentico Totem personale.
Allo stesso tempo un dress code ricercato e mirato diviene nuovamente un totem del tutto personale.
Insopportabili quelle scarpe sporche.
Eppure oggi le vendono sporche artificialmente!!
Sara De Biaggio
L’archetipo del Totem rappresenta da sempre un caposaldo, il sacro, il dogma, mentre il tabù è la parte di noi stessi che nascondiamo, che eludiamo alla società.
Il mio progetto nasce dal voler indagare il dualismo uomo/donna nella società contemporanea.
Dove il totem è rappresentato dalla figura femminile e il tabù dal sentirsi donne in un corpo di uomo.
Da qui nasce il reportage sulle Dragqueen nella mia città.
Dal portamento alla camminata sui tacchi, dal trucco e parrucco allo show vero e proprio.
Viola Vendrame
Tabù: temuto, non detto, il proibito, qualcosa da nascondere.
Con il mio lavoro mi sono concentrata in particolare sulla fragilità mentale che negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid ha colpito soprattutto le donne.
La fragilità mentale è una malattia che non viene accettata, viene vissuta con vergogna e per questo tenuta nascosta.
L’autostima finisce, non ci si guarda più allo specchio e questo tabù crea isolamento.
Attraverso metafore e allegorie la sofferenza e soprattutto la tendenza della donna a nascondersi, a non mostrare le proprie debolezze e a non parlarne.
Francesco Miressi
Coordinatore del LAB Di Cult 169 FIAF