Laboratori Di Cult

TOTEM e TABU’_Anteprima_09 – Percorsi avviati nel LAB Di Cult 154 FIAF – a cura Di Daniela Mezzanotte

Far parte di un Fotoclub è sempre un’esperienza ma far parte di questo Fotoclub che da qualche anno aderisce ai Lab fotografici Di Cult FIAF, guidati dal nostro capitano Massimo Bardelli, è forse quel “di più” sorprendente e inaspettato che si è rivelato una svolta per l’associazione ma anche per noi come persone.

Pur non partecipando (finora) effettivamente con le mie foto al Laboratorio, ho visto e sentito una crescita in ognuno e nel gruppo che sinceramente mi ha meravigliato e coinvolto.   È stato un po’ come se avessimo fatto un salto nel vuoto ma tenendoci tutti per mano e per quanto possa sembrare esagerato, è stato così perché ognuno dei partecipanti si è buttato a capofitto nel proprio progetto, cercando di superare le proprie difficoltà, i blocchi e soprattutto, condividendo il suo sentire e fotografare con gli altri, ma nello stesso tempo mettendosi a disposizione degli altri. Non voglio però parlare al passato perché il Lab Di Cult 154 FIAF è un’esperienza che stiamo ancora sperimentando e che non è finita.

 

Ognuno dei partecipanti vive il proprio progetto fotografico come un qualcosa che va oltre un esercizio, una parentesi: si inizia con titubanza con una foto, un pensiero, un accenno di qualcosa d’incerto che fa capo a un’esigenza di esprimere una sensazione, un desiderio, un dolore, un fatto, una protesta, una polemica o una voglia di leggerezza che ha in fondo al cuore. Interviene il coraggio di condividerlo con gli altri, perché ci vuole coraggio ad affrontare lo sguardo altrui, se si teme, come tutti atavicamente temiamo, di non essere accettati, apprezzati. Con la condivisione arriva invece la com-passione, nella sua etimologia più nobile, che crea un ponte, legami umani che vanno oltre la fotografia. Così viene la forza di andare avanti col proprio lavoro, altri scatti e altri pensieri supportati dal sostegno degli altri partecipanti. È un aiutarsi a vicenda, darsi degli stimoli, pungolarsi se uno si ferma ad uno stallo, esprimere il proprio parere con garbo ma senza nascondere nemmeno il dissenso, porsi e creare domande.

 

 

E poi siccome l’appetito vien mangiando, arriva anche la voglia di approfondire con chi ne sa di più, ecco allora i workshop, le letture, le serate d’autore e quella speciale di approfondimento a 4 voci con esperti di settori diversi che analizzano il tema dal proprio punto di vista.  Sono bei cammini i Lab. A volte alcuni progetti hanno percorsi tortuosi, complicati, sofferti ma seppur stanchi non ci si annoia mai specie se hai dei tutor come Massimo Mazzoli e Stefania Lasagni che sono schietti, professionali, colti e preparatissimi ad affrontare una masnada di fotoamatori all’arrembaggio e poi, diciamolo, sono troppo simpatici.

 

Dal nostro Lab Confini dello scorso anno sono arrivati tanti risultati importanti, segnalazioni, premi, ma il più importante è stato aver scoperto di essere un gruppo che ha voglia ancora di fotografare con occhi diversi da ieri, di confrontarsi, approfondire, studiare. La tecnica fotografica è importante e si analizza con attenzione anche quella ovviamente, ma la possibilità che il Lab ci dà di sperimentare le proprie possibilità espressive attraverso la fotografia è strettamente connessa con la capacità di ognuno di condividere le proprie peculiarità e potenzialità con gli altri: una specie di osmosi che avviene all’interno del circolo e in cui ognuno è partecipe e protagonista.

 

 

Fatemelo dire, sono tanto orgogliosa del lavoro fin qui svolto da tutti, dal più semplice al più complesso, ogni minuto è stato prezioso per tutti. Sono sicura che il cammino continuerà e mi auguro, come scrive Kavafis, che la strada sia lunga.

Daniela Mezzanotte

Vice Presidente Fotoclub Arti Visive BFI

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