MEMORIE_Elaborazione del Concept_17 – a cura di Daniela Sidari, LAB Di Cult 238 FIAF
Laboratori Di Cult FIAF

TASSELLI MANCANTI e MEMORIE SOMMERSE
“Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti” (Jorge Luis Borges)
Sebbene i due termini Ricordo e Memoria siano spesso usati come sinonimi, la loro etimologia chiarisce
rappresentazioni e immaginari differenti.
Il ricordo è il sentimento intimo di quelle cose che solitamente appartengono al passato, a quell’oggi che non è più, e deriva dal latino re (indietro) – cordor (cuore) letteralmente tornare al cuore.
Vuol dire rivivere in maniera del tutto soggettiva esperienze concrete che qualcosa o qualcuno hanno richiamato nuovamente al presente non più solo nell’esistere ma anche nel sentimento che ne rimane. Il ricordo non si materializza solo nel pensiero nostalgico per valori di affetto (una persona cara, eventi del proprio vissuto, ecc…) ma può anche essere un oggetto fisico del passato ma anche del presente (un souvenir ad esempio) conservato proprio all’uso come traccia materiale.
La memoria, invece, deriva dal greco mimnésco e dal latino memor (uno/a che ricorda) e rappresenta la
possibilità oggettiva e pubblica di mantenere vivo il passato attraverso l’ausilio di testimonianze e di documenti storici. La Memoria può avere valenza sociale o essere un vero e proprio archivio fisico di dati e documenti.
Sostanzialmente: il Ricordo sta al Cuore come la Memoria sta alla Mente.


Nell’esplorare fotograficamente sia il Ricordo che la Memoria è utile, a mio avviso, provare a costruirci un bagaglio culturale totalizzante di queste due “entità”. Contenuti non solamente fotografici possono aprire la mente a ragionamenti utili successivamente a sviluppare un proprio racconto.
Suggerisco qui di seguito alcuni input con un approccio “leggero” alla tematica, per emozionarsi e per riflettere perché spesso si danno per scontate le risorse di cui siamo in possesso e ci si accorge della loro importanza solo quando non le abbiamo più.
Una fiaba:
“Ogni tassello è fondamentale per creare l’immagine finale”, recita la scritta presente su di una scatola polverosa nella fiaba “IL TASSELLO MANCANTE” di Ilaria, favola rivolta ai più piccini ma utile anche ai più grandi perché, a parole semplici, ci spiega come la Memoria sia un patrimonio importantissimo per tutti.
Ad Aurora, la bimba che ritrova la scatola in soffitta, un ricordo groviglio polveroso dice:
“La memoria è una scatola astuta, sai? Questo devo ammetterlo. Lei seleziona i ricordi da buttare, quelli inutili o troppo dolorosi a volte per poterli tenere, che si riducono in cumuli di polvere spazzati via dal primo vento potente. Così ha fatto con quelli di tuo nonno. Così fa con i tuoi, di ricordi. Insomma… lo fa con tutte le persone! E questo è lodevole, spesso lo fa a fin di bene, quasi sempre almeno. Ma a volte spinge certi pezzi fuori dalla scatola per sbaglio… e quando inizia a invecchiare, non è più così brava a scegliere quali ricordi tenere e quali no. […]
Ma già, nessuno scrive più i propri ricordi… quando tuo nonno era giovane le fotografie erano un privilegio per pochi… e se non li racconta, questi suoi ricordi, sai che fine faranno? […]
a tutti serve ricordare… noi ricordi siamo fondamentali! Prova a pensare: quando ti manca un pezzo di puzzle non ti fa arrabbiare? Manca qualcosa all’immagine finale che vuoi realizzare, vero?”https://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe/varie/tassello-mancante-puzzle.html
Ed ancora, la visione di un cortometraggio di animazione:
“TSUMIKI NO IE” (つみきのいえ? lett. “La casa dei piccoli cubi”), conosciuto anche col titolo francese di “La Maison en Petits Cubes”, è un cortometraggio anime del 2008 diretto da Kunio Katō. Vincitore del Japan Media Arts Festival e prodotto dallo studio di animazione Robot, l’animazione è stata presentata anche al New York Films for Hope nel 2011. Ha inoltre vinto il Premio Oscar come miglior cortometraggio d’animazione durante l’edizione del 2009.
https://youtu.be/jhQ75OV4VRs?si=aZ6NxYA28_S_eD7K

Ebbene, l’iniziale citato “mucchio di specchi rotti” non sono altro che i frammenti di Ricordi/Memorie della nostra vita. Tutti, e dico tutti, siamo i custodi dei ricordi personali legati al nostro vissuto e dei ricordi dei nostri cari, non ci sarebbe vita senza di essi ed il farli riaffiorare è un processo inevitabile per ognuno di noi. È invece un dovere etico di tutti non lasciare andare nell’oblio la memoria di quegli eventi che nel bene e nel male hanno toccato le nostre comunità.
Proviamo quindi a ricomporre quei frammenti, a non lasciare vuoti, a non incorrere nella damnatio memoriae, proviamo a ritrovare tutti i tasselli mancanti ed a lasciar riaffiorare quelle memorie sommerse che risiedono nel profondo di ognuno: il “bello”, “i pensieri [ricordi] felici” (Peter Pan), quei ricordi che ci faranno volare, ci emozioneranno ancora ed ancora sorprendendoci sempre con punte di melancolia ed il “brutto”, il non desiderato, i ricordi autobiografici involontari, quegli avvenimenti nefasti che in modo inconsapevole affioreranno alla coscienza ma utili per rielaborare il trauma o la dolorosa perdita. Aggiungo che chi perde la memoria, per un qualsiasi motivo, non perde solo i ricordi, ma perde anche “la propria identità, quell’unicità di se stesso derivante dall’aver vissuto quella specifica vita” (Corriere Salute).
È dunque vero che “Noi siamo la nostra memoria”
Daniela Sidari
Docente FIAF
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