CONFINI_Elaborazione del Copncept_16 – LAB Di Cult 135 FIAF (Piemonte)
Coordinatori: Monica Pelizzetti e Massimo Pascutti

I CONFINI DELL’ UMANO
Nel nostro laboratorio che vede coinvolti diversi fotoclubs piemontesi, pur lasciando ai partecipanti la piena libertà di interpretazione del tema si è deciso di dare particolare rilevanza all’ idea di confini immateriali intesi come caratteristiche tipiche della specie umana legate a tutto ciò che riguarda la manifestazione della “coscienza di sé” dell’uomo. Le relazioni sociali, le regole, le percezioni, i condizionamenti, i limiti e gli obiettivi da raggiungere o superare, la creatività e la fantasia, il desiderio, il rapporto tra realtà ed illusione; tutto ciò e molto altro, costituisce la sostanza che definiamo immateriale e che ci caratterizza come esseri umani conferendoci la piena capacità di comprendere e valutare le esperienze che viviamo. Proprio questa abilità ci pone continuamente di fronte a situazioni di vario tipo che consideriamo confini sia perché pongono dei freni al nostro agire, sia perché ci spingono ad andare oltre verso limiti successivi o nuovi incontri ed esperienze.
Molto varie sono state le interpretazioni di questa idea di confini che i partecipanti al laboratorio hanno concretizzato con i loro portfolio; alcune spiegano il confine come un impedimento, un modo di vivere problematiche interiori che si vogliono superare perché creano difficoltà di relazione con gli altri e in generale con la realtà esterna.
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Alcune interpretazioni sono legate al ricordo del confinamento dovuto al lockdown pandemico oppure sempre rimanendo nell’ambito dell’esperienza del singolo individuo raccontano il confine sempre più labile tra l’essere e l’apparire che tutti noi sperimentiamo condizionati dall’invadenza dei social media o divisi tra vita privata e lavoro.
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Oppure rappresentano confini personali ed antropologici superati attraverso una comunicazione visiva fatta di disegni e pitture.
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Altri confini, superati o superabili, riguardano il modo in cui si percepisce la realtà che abbiamo intorno e la capacità di memorizzare, interiorizzare, ricordare, interpretare trasformare ciò che vediamo attraverso associazioni visive logiche e sentimentali, decidendo il tipo di inquadratura o percependo un senso di mistero come confine immaginario.
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Naturalmente alcuni aspetti di questi confini immateriali umani sono di più ampio respiro ed assumono una connotazione universale spirituale e sociologica come ad esempio alcune tradizioni locali frutto di commistioni religioso-folcloristiche o la pratica di delimitare separandoli materialmente il mondo dei vivi da quello dei defunti.
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Confini sono anche le regole condivise che la società si pone per gestire la convivenza comune notificate tramite segni convenzionali riferiti a codici specifici. Si tratta di confini resi materiali da segnaletica apposita, ma comunque frutto di una presa di coscienza collettiva relativa ad una certa problematica.
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Anche quando i confini sono concreti, fatti di mattoni cemento e metallo, restano comunque espressione di una idea un convincimento una decisione totalmente umane, ostacoli che solo noi umani possiamo erigere o abbattere.
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Non mancano poi interpretazioni fantasiose dove il confine tra realtà ed immaginazione è ampiamente superato proprio perché la creatività non ha limiti e può spingersi ovunque.
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Le immagini proposte in questo articolo sono esempi tratti da alcuni progetti elaborati nel laboratorio, i lavori sono ancora in corso e gli incontri che avvengono sia nell’ambito del proprio club che on line per tutto il laboratorio sono sempre un momento di confronto visione e discussione utile e formativo.