La storia di FotoCarpi – II° parte
LA STORIA DI FotoCarpi – II° parte
E il viaggio infatti sta continuando.
Con un ulteriore cambiamento, che abbiamo visto come un aggiuntivo miglioramento e approfondimento del percorso che siamo tuttora intenzionati a percorrere.
Per FotoCarpi12 (edizione 2012) avevamo scelto il tema “ICONOGRAFIA DEI SENTIMENTI”. Già dall’inizio è stato criticato e osteggiato, nonostante fosse stato scelto da diversi soci.
È bastato un nuovo impulso di Silvano Bicocchi a creare un nuovo stimolo, che ha surclassato le perplessità iniziali. Ci ha consigliato di aggiungere alla sua supervisione 4 coordinatori artistici interni al nostro circolo, che coadiuvassero il suo operato ma che facessero anche da ulteriore interfaccia per il proseguo del progetto.
Si è rivelata una carta vincente. Lo hanno testimoniato i risultati:
– Due incontri mensili: uno coadiuvato da Silvano e l’altro dai 4 coordinatori,
– Continuo scambio di idee e opinioni espresse in una sorta di blog, via mail,
– 17 autori che hanno portato a termine 19 progetti, più uno, presentato all’ultimo momento, inserito nel circuito cittadino dei negozi.
Traguardo oltre le nostre più rosee aspettative!
Dalla presentazione del catalogo, scritto da Silvano:
“Scoprire i significati del tema “Iconografia dei sentimenti” ha portato la comunità di fotografi a riscoprire i propri sentimenti o a leggere nei segni della realtà i sentimenti che animano i comportamenti della nostra società. Dico comunità perché è l’appellativo corretto per un Circolo fotografico come il “Il Grandangolo” nel quale c’è un alto grado di condivisione del progetto annuale. Approfondire insieme il tema ha portato ognuno alla scelta del proprio sentimento, da rappresentare o raccontare con la fotografia, riconoscendolo come necessità interiore autenticamente sentita nell’esercizio della propria esistenza”.
…
“Le opere testimoniano la vastità di sentimenti che pulsa nel Circolo Fotografico “Il Grandangolo” che dal riflessivo mondo personale si diramano in quello collettivo. Solo un progetto di gruppo può promuovere una riflessione così ampia, in grado anche di essere segno dell’attuale umanità locale.
I sentimenti svolti in varie forme toccano tanti aspetti intimi dell’animo umano, sono ricorrenti il sentimento di discendenza verso i propri genitori o nonni scomparsi, quello dello spaesamento esistenziale nelle sue diverse forme personali o di relazione, quello amoroso, quello affettivo verso i propri cari viventi o scomparsi, oppure il sentimento naricisistico verso se stessi, quello inedito di amicizia sui social network, quello religioso e del comportamento morale, quello dello smarrimento dovuto alle catastrofi, quello estetico, quello visibile nella comunicazione del corpo.
Gli autori ponendo in mostra le loro opere stimoleranno tanti altri visitatori a una forte presa di coscienza dei propri sentimenti. E’ dal riconoscimento dei nostri autentici sentimenti che possiamo sapere chi realmente siamo”.
Sempre dalla presentazione del catalogo, uno stralcio dei commenti dei 4 coordinatori:
GABRIELE BARTOLI.
Credo che la figura del coordinatore, sia quella di affiancare ogni autore nell’elaborazione e pianificazione dell’idea; nonostante gli inconvenienti e i cambi di rotta che possono presentarsi durante lo svolgimento del tema. Il fatto che, ognuno di noi, possa condividere con gli altri il suo lavoro durante tutto il percorso di programmazione, fa si che al termine tutte le opere risultino punti di vista estremamente personali ma comunque legate al tema del lavoro di gruppo.
ELISA FORNI.
Dall’idea all’installazione, un viaggio tanto intenso e impegnativo quanto profondo ed emozionante.
Il collaboratore artistico ha la possibilità di percorrerlo insieme all’autore tra stimolo, ricerca, confronto e condivisione.
… immagini, idee, parole, pensieri, opinioni, stampe, prove …
Tutto volteggia dolcemente per giorni e giorni fino a quando come per incanto e senza accorgersene si vede l’opera finale.
Un bella esperienza che arricchisce in modo significativo, che fa crescere l’individuo e il gruppo di lavoro creando forti legami.
…
CLAUDIA GALLI.
L’esperienza che Silvano ci ha proposto di compiere come collaboratori artistici al progetto FotoCarpi12, ha permesso un confronto più aperto e ampio, non solo tra gli stessi collaboratori, ma anche tra noi e i nostri “compagni di foto”. É stato come entrare più profondamente nel tema (iconografia dei sentimenti), non solo con i pensieri, ma anche con le emozioni, protagoniste indiscusse del lavoro compiuto. Condividere le proprie immagini con gli occhi e il cuore degli altri, è stata opportunità di maggiore conoscenza tra di noi, così come di sé, perché ciò che si fotografa, come lo si fa e l’immagine che ne risulta, raccontano qualcosa del fotografo (per dilettanti che siamo) e offre la possibilità, per chi desidera coglierla, di un incontro con parti del proprio mondo interiore e di quelli altrui. Ci si sente un po’ nudi a mostrare le proprie foto e ci si sente un po’ dei “guardoni” nell’ammirare quelle degli altri, ma questa volta il progetto FotoCarpi è stato vissuto più intensamente e ha consentito ad ognuno che abbia voluto partecipare, di giungere al compimento della sua opera, anche grazie all’aiuto degli altri. Un grazie a Silvano per averci regalato un modo gentile e rispettoso con il quale guardarci e comunicare.
MICHELE GRASSI.
Cosa vuol dire coordinare un progetto tematico con svolgimento a portfolio? Con un bagaglio composto da null’altro se non il proprio carattere e il carico di esperienza vissuta, ci si pone di fronte al lavoro di altri, quegli altri che conosci e che sai quanto hanno speso in quell’opera che stai guardando, e questo lo sai poiché tu stesso metti l’anima nel comporre i tuoi portfolio. Guardi le foto, pensi “io avrei fatto così”, “mi piace/non mi piace”, e subito scopri che così non approderai a nulla. Il portfolio rimane lì, senza discussione, senza valorizzazione, senza dialogo. E allora cambi, riparti da zero, guardi finalmente le foto che compongono l’opera, una per una, ti chiedi perché abbia scattato in quel modo e cosa ha voluto dire, ti soffermi sulla narrazione e sul linguaggio, e pian piano entri finalmente dentro l’opera. Ora puoi confrontare la tua opinione con quella di chi ti ascolta, vedere ciò che spinge il racconto, usare il tuo giudizio da esterno se necessario, aiutare a proseguire, perfezionare, valorizzare. Questo approccio diventa esperienza di vita.
Beh, il viaggio non può altro che continuare!
Danilo Baraldi
Quanti sono i progetti che vengono svolti dai Circoli Italiani? Tantissimi e tutti interessanti per le loro specificità. Date visibilità ai progetti che animate, basta che un iscritto ad Agorà Di Cult mi invii il materiale da pubblicare. Non perdete questa bella opportunità di condivisione!
Ho pubblicato i due Post del Progetto Foto Carpi secondo il calendario fissato prima del terrmoto. Purtroppo Carpi è una bella città che è stata ferita, in modo minore rispetto a Mirandola ma pur sempre in modo importante. Quindi i soci del G.F. Il Grandangolo sono alla prova di gravi e inaspettati disagi. Questo per spiegare la loro assenza dai commenti.
Il loro silenzio è segno del trauma, qui molto diffuso, causato dalla convivenza inquietante col terremoto, chi non lo ha mai provato non riesce a capire come persone aperte e piene di vitalità si trovino improvvisamente in una condizione depressiva.
Parlando con alcuni di loro ho saputo che ognuno ha una sua storia triste e nuovi problemi che mai avrebbe immaginato di dover affrontare.
Ma spero che a ottobre tutto si sia ridimensionato e possa ripartire il progetto Foto Carpi che farà la mostra il prossimo anno, io nono conosco ancora il tema, ma sono curioso.
I Post non hanno scadenza e sono sempre aperti, quindi questi due a loro dedicati li potranno commentare anche fra qualche mese. Auguro di cuore a tutti gli amici de Il Grandangolo di ritrovare presto la loro serenità e quella splendida energia che rende molto piacevole collaborare con loro.
In effetti pare che l’esperienza del terremoto abbia destabilizzato un po’ tutti, io che non ho vissuto direttamente tutto questo, perchè vivo a Piumazzo di Castelfranco emilia e da noi per fortuna si sono sentite poco le scosse e non ci sono stati danni, ho vissuto la paura negli occhi della mia famiglia, io sono nata e vissuta a Carpi fino a pochi anni fa, da Carpi per diversi giorni la mia famiglia si è trasferita da me pur non avendo avuto danni alle abitazioni ma la paura era tanta. Qualche giorno fa ho fatto un giro per il centro di Carpi e ho fatto qualche chiacchiera con gli amici e in tutti c’è un senso di sospensione, come se si fosse un po’ fermato tutto e si vivesse in una bolla d’aria svolazzante che intontisce, la quotidianità che viene sconvolta da un avvenimento catastrofico come il terremoto lascia attoniti e decisamente sospesi.
E’ così che probabilmente siamo rimasti anche noi del club Grandangolo, la nostra mostra annuale è stata spezzata in due dal terremoto, inaugurata poi chiusa per le verifiche del Palazzo dei Pio, poi riaperta e poi conclusa. A tutt’oggi la stessa sala dove abitualmente esponiamo, come tutto il “Castello”, è chiusa e ci domandiamo se il prossimo anno tornerà tutto a posto, la mostra del 2012 è stata piuttosto sfortunata e spero che possa rivedere la luce il prossimo anno magari in uno spazio espositivo a parte, mi dispiace che sia stata vista poco perchè trovo che sia la migliore prova che il Grandangolo abbia realizzato da qualche anno a questa parte. Dopo un’iniziale titubanza dovuta forse alla complessità del titolo (iconografia dei sentimenti) più che del tema in sè, siamo partiti in quarta e abbiamo realizzato dei bellissimi lavori a mio parere.
Sono certa che l’energia verrà ritrovata, stiamo già lavorando per questo, si sta già pensando alle prossime gite fotografiche, alla cena di chiusura estiva, abbiamo trascorso una bella domenica a Reggio Emilia alla Fotografia Europea, scorpacciata di immagini e biciclettata annessa e sono sicura che le esperienze non sempre positive aiuteranno a sviluppare il tema del prossimo anno.
A tutti buona estate.
Pamela
Al Post di Pamela volevo aggiungere che l’effetto terremoto ha portato al ridimensionamento anche delle serate/conferenze (29 maggio!), che volevano dare inizio al progetto di FotoCarpi13, a tema “CONTRASTI”.
Questo terremoto non ci ha comunque intimoriti: nella nostra uscita collettiva a Reggio Emilia, ma anche prima, c’era già qualcuno dei nostri soci che stava pensando al tema, già ne discuteva!
Pertanto invito ancora Silvano a dirigerci nella prossima edizione di FotoCarpi. Avevamo già in cantiere di migliorarci, di andare avanti!