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ANTOLOGICA di Carlo Lucarelli – a cura di Carlo Ciappi

Cronache Di Cult FIAF

 

Carlo Lucarelli: Passione e dedizione per la fotografia

 

Livorno, la primavera e l’arte, il trinomio si rinnova e si rivela sempre avvincente allo scoccare dei giorni dell’equinozio di primavera, è allora che la luce del giorno ha la stessa durata dell’oscurità notturna, un magnifico bilanciamento, il giusto equilibrio e non potevano esserci giorni più appropriati per manifestare l’arte di un fotografo di profonda ispirazione, ma più di ogni altra dote, l’uomo che possiede grande equità, riflessione e dedizione perfetta a quanto si appresta a fare. Sarà infatti il giorno sei di Aprile del corrente anno quando si terrà il vernissage della mostra fotografica dell’artista il cui nome fa spicco in epigrafe, sarà allora la sua l’arte fotografica a manifestarsi, l’arte mai abbandonata nemmeno per brevi periodi, però mai ostentata, mai autodeclamata, piuttosto volutamente sottaciuta pur essendo valida espressione di una ricerca, mai seguace di una moda qualsiasi, piuttosto sempre forte espressione dei tempi vissuti, visto che il suo pensiero è sempre stato che la fotografia, come la musica e la poesia, è espressione vera di sentimento, quello dell’autore posto in ogni scatto. In questo giorno, quindi, si accenderanno le luci sulle fotografie di Carlo Lucarelli espressioni diverse capaci di sorriderci dalle pareti della galleria Extra e molti appassionati converranno per condividere una gioia, quella dell’autore senza dubbio, ma anche di quanti hanno avuto il piacere di lavorare artisticamente e per il bene della fotografia in generale a fianco ad un artista singolare.

Carlo Lucarelli si affacciò alla fotografia intorno al 1984, lo fece aderendo ad una associazione dal nome che è tutto un programma: ALFA (Associazione Livornese Fotoamatori) e non mise tempo in mezzo, iniziò subito con le varie sperimentazioni, tutte quelle che l’entusiasmo e la passione gli suggerivano e il colore imperava nei suoi orizzonti, come i paesaggi, ma sempre la presenza dell’umano era una cosa assai ricercata e voluta per imprimere un senso all’immagine cercata. Ci sono più strade per imprimere il senso delle immagini, come le tecniche per poterle realizzare e, negli anni subito dopo il suo inizio, iniziò l’era dei computer con cui dare nuovi impulsi conferendo alle immagini sensazioni nuove e il nostro artista non se ne lasciò sfuggire l’occasione e cominciò il filone della creatività. Poi si sa, le attitudini personali obbligano a ricerche più approfondite, ben presto la sua fotografia fu vera comunicazione, fine ultimo dell’arte della fotografia fino a spingersi in reportage e portfoli fotografici di spessore. Anche se dotato di grandissima modestia, è stato invitato a mostrarsi in pregevoli manifestazioni e gallerie d’arte, anche lui ha fatto il percorso obbligato della partecipazione a concorsi in cui si è sempre distinto in campo nazionale e internazionale. Ben presto si affiliò alla Fiaf, la federazione delle associazioni fotografiche italiane, la più importante in senso assoluto, in seno a questa istituzione si è sempre adoperato per promuovere il vero senso dell’amatorialità e dell’associazionismo fino a conseguire una onorificenza importante quale Benemerito Della Fotografia Italiana, titolo che è riservato a quanti si adoperano fattivamente e con zelo alla promozione dell’arte fotografica, sia artisticamente e come promozione, nonché per la organizzazione necessaria per la crescita del Popolo della Fotografia. Questo è senza dubbio un gran riconoscimento, ma altre onorificenze popolano il suo curriculum, quelle conquistate nel campo artistico ed hanno acronimi diversi: AFI (Artista fotografo italiano); Exposant honorable d’images sans frontière; Artiste della federération internazionale de l’art photografique, ma anche Eccellence della stessa istituzione internazionale; infine Encomiabile della fotografia italiana.

Foto analogiche

 

Questi elencati sono importanti riconoscimenti, ma il suo palmares sarebbe ancor più popolato se il suo impegno non si fosse diretto, con tanto impegno, anche alla buona guida dei circoli di fotografia e della federazione stessa, infatti nel 2007 fu un cofondatore del Fotoclub Nove di Livorno il cui nome si è fatto conoscere negli anni per meriti particolari. Per  sei anni ha ricoperto l’onerosa carica di Delegato provinciale per Livorno della Fiaf, ma per ben dieci ha ricoperto quello di Delegato regionale per la Toscana, regione di capitale importanza nell’amatorialità fotografica. Innumerevoli sono le manifestazioni realizzate con il suo stimolo in varie zone del territorio, come innumerevoli sono i campi in cui si sono prodotte sue iniziative; questo potrebbe sembrare un buon operato e lo è in effetti, ma il suo fiore all’occhiello è l’ideazione, la realizzazione, la gestione di una grande mostra intitolata Toscanità. Questa singolare, ciclopica realizzazione ha visto realizzarsi per ben quattro edizioni, con cadenza biennale, una mostra di trecetosessanta fotografie eseguite, a seconda dei temi scelti, dalla coralità dei circoli delle province della Regione Toscana, un lavoro imponente ed estremamente importante per la proposta di lavorare coralmente confrontando idee, opinioni, stili, di una fotografia in evoluzione per poter lasciare il segno di chi siamo stati in un determinato periodo storico: il nostro. Le quattro mostre sono state proposte in ogni provincia con echi di approvazione mai ottenuti prima per l’ambiente fotoamatoriale, non solo toscano, ma nazionale. Quando le qualità personali sono eccellenti chi governa le istituzioni sa benissimo a chi affidare incarichi di prestigio e responsabilità, in seno alla precitata Federazione, Lucarelli riveste attualmente l’incarico di Vice Direttore Dipartimento Interni della Fiaf (zona area centro).

Le qualità e i meriti di questo personaggio facevano quasi dimenticare di parlare dell’appuntamento al vernissage del sei Aprile, sì, converremo alla Galleria Extra per godere delle opere fotografiche di questo particolare artista fotografo nello sviluppo di un’arte portata avanti e sperimentata negli anni e ne vedremo di interessanti espressioni, elaborazioni, naturalità, segni, simboli, colori, e su tutto irrompe il manifestarsi di un sentimento, il suo personale, la sua fotografia risente fortemente della personalità di chi le esegue, allora è la semplicità e la non banalità che in connubio ci verranno incontro nella nostra indagine a carpire i significati dati alle opere in mostra.

Appuntamento a sabato sei Aprile alle ore 17,30, dunque, per un vernissage particolare, alla Galleria Extra in via della Pina D’oro, 2 (piazza della Repubblica) Livorno. La mostra sarà aperta dal giorno 6 al giorno 15 aprile 2024, sarà aperta nell’orario 10-12 e 17-20, il martedì e la domenica la Galleria rimarrà chiusa.  

Carlo Ciappi

 

Foto digitali

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Un commento

  1. E’ sempre interessante un post che, come questo dedicato a Carlo Lucarelli, presenta una serie antologica di immagini che sinteticamente tracciano il percorso artistico dell’autore.
    Esso si sviluppa dagli anni ’80 sino ad oggi, presentando un salto decisivo del referente (la natura del soggetto) nel passare dall’analogico al digitale.
    Mentre nell’analogico ha sempre un referente legato fotograficamente alla realtà, nel digitale no; dato che egli giunge a realizzare immagini componendo frammenti fotografici del reale per rappresentare le forme di un’idea, non più una trasformazione del reale fotografico come avveniva nell’analogico.
    Se nel tempo ha cambiato il linguaggio sotto la spinta della tecnologia, passando dal colorare l’ambiente nelle foto analogiche all’ideazione di mondi col digitale, dobbiamo però riconoscere una costante poetica creativa che dall’immagine artistico della prima ora analogica giunge a quella creativa del digitale; creativa perché gli elementi della realtà diventano solo il pretesto per rivelare un “Altrove”immaginario.

    Cambiando il linguaggio cambia la poetica: se nella prima fase troviamo elementi in B/N che lo legano al neorealismo del dopo guerra (la sua generazione) con una forte proiezione informale e modernista data dall’irruzione del colore (dal rosso, poi giallo e infine il blu), nella seconda abbandona la realtà (in tutti gli aspetti: storici, sociali, ecc) per dare libera espressione al proprio mondo interiore.
    Certo nella seconda fase riconosciamo elementi ambientali, in particolare della sua città (Livorno) che evidentemente nel suo immaginario costituisce lo scenario ideale per dare la trama a soggettivi sentimenti che a noi si presentano come asciutti messaggi simbolici puri, data la completa mancanza di dettagli e di segni del tempo (quasi una realtà purificata dal destino mortale che hanno gli uomini e le cose).
    Concludendo penso che per Carlo Lucarelli la fotografia sia stata una compagnia fedele che lo ha gratificato gran parte della vita diventando quell’angolo in cui poter sempre esprimere la libertà visiva delle proprie pulsioni che poi nel proprio circolo e nei concorsi trovavano il modo di diventare la sua voce nel mondo, per condividere le proprie conquiste espressive. Le sue immagini arricchiscono il mondo culturale FIAF, stimolando gli altri fotografi a praticare la fotografia costantemente a fianco dei pensieri di tutti i giorni, per scaldare la vita, con la certezza che con la creatività esiste un altrove sorprendente, tutto da rivelare.

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