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Tracce – di Alessandra Dalmari

TRACCE

Tracce parla di ricordi e di presente.

Ho scelto di descrivere i nonni tramite gli oggetti che per me li rappresentano, scegliendo la metodologia del catalogo, quasi come fossero “reperti” conservati in un museo.

Alcuni oggetti sono collegati a piccoli episodi dell’infanzia, per esempio quando mia nonna mi dava la caramella facendo finta di rubarla dalla tasca del nonno, oppure la radiolina in spiaggia durante le vacanze.

Altri invece, come le carte, coprono un periodo molto più lungo perché sono una sorta di “costante”, non relegati solo al periodo dell’infanzia, ma presenti anche adesso.

Sono le cose più significative che mi ricordano loro e fotografarli è un po’ come voler fermare un ricordo per non farlo svanire nel corso del tempo, in modo tale che rimanga sempre “nitido”.

Parla anche di presente in quanto ho inserito gli oggetti della mia quotidianità che hanno un collegamento ad oggetti o situazioni che riguardano i miei nonni.

Nell’installazione ho scelto di creare una sorta di albero genealogico che parte dalla foto di mio nonno di fianco alla mia; da queste poi si diramano gli oggetti disposti in modo tale da creare un gioco di “equivalenze”. Una specie di confronto tra presente e passato/ me e loro in cui la base di partenza rimane la stessa, (ad esempio la musica), ma quello che cambia è il modo di farne uso, (i nonni la radiolina ed io il lettore cd).

Alessandra Dalmari

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5 commenti

  1. “Tracce”, di Alessandra Dalmari, è un’opera animata da un’idea concettuale perché giunge all’idea centrale attraverso un percorso mentale dettato dal valore simbolico di reperti, scelti nel contesto tematico ma rappresentati isolati in ambiente uniformemente neutro e quindi senza influenze della realtà alla quale appartengono.
    L’idea centrale è la riflessione sul vissuto privato attraverso oggetti che evocano momenti significativi o la relazione affettiva con i propri nonni.
    Quindi un precorso di decostruzione estrema, per porre in moto il proprio immaginario personale.
    Essendo una tematica privata noi possiamo partecipare solo per quei valori simbolici che riconosciamo anche nostri, gli altri restano estranei e non ci coinvolgono.
    L’opera concettuale può presentare, come in questo caso, una modalità non convenzionale e scarna di narrare, è questa la conquista che Alessandra Dalmari ha compiuto, innanzitutto per sé, conseguendo così la padronanza di una poetica consapevole del proprio linguaggio. Complimenti all’autrice perché è riuscita ad andare oltre gli stereotipi estetici tradizionali della sua terra modenese ed intraprendere un percorso creativo personale nella poetica concettuale.

  2. Rimango sempre a bocca aperta nel vedere questi lavori. Io penso che sia vero che siamo un popolo (italiano) contorto/morboso, ma la creatività che abbiamo è di altissimo livello. Complimenti ancora
    Pierluigi

  3. Questi oggetti così rappresentati diventano straordinari perché portatori di storie legate al passato dell’autrice e a noi spettatori suggeriscono la nostalgia di un passato recente e di un presente destinato a diventare passato. E’ un percorso interessante che coglie il significato profondo del fare fotografia.

  4. La ricerca di Alessandra Dalmari, è molto interessante soprattutto per l’estrema essenzialità dei soggetti raccontati: si dice che un’immagine è tanto più bella quanto più è essenziale e qui sicuramente la sintesi è estrema. Forse a noi osservatori non riesce di essere coinvolti nella stessa emozione che sicuramente ha pervaso Alessandra durante lo svolgimento del suo tema e per tale ragione dal punto di vista emozionale resto un po’ tiepido. Complimenti comunque per il coraggio dimostrato.

  5. Nota molto forte di una nostalgia del passato che vive in ognuno di noi, chi perché vissuto, chi perché curioso e affascinato da come era il passato. Questi scatti molto belli sono una simpatica ma coerente ricerca di come una volta si trascorrevano le ore, i giorni…evoluzioni del tempo.
    A mio avviso dico all’autrice degli scatti, da prendere in considerazione una raccolta di momenti di vita giornalieri unendo i vari scatti, perché secondo me unendo due o più immagini si possono appunto ricreare momenti del giorno..
    Molto bene…brava.

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