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Imparare ad ascoltare con la fotografia di Fausto Podavini

Talk con l'autore il 27 gennaio a Sutri

Fausto Podavini (Roma – Italy, 1973) è fotografo documentarista e docente di fotografia.
Nel 2010 entra a far parte del Collettivo Fotografico WPS.
Si distingue per i suoi reportage a medio-lungo termine, che gli consentono di approfondire i temi trattati. Particolarmente importanti due lavori che gli sono valsi due World Press Photo nel 2013 e nel 2018, rispettiva-mente “MiRelLa” e “Omo Change”. Una storia di Alzheimer e di amore la prima, di una donna, moglie, madre, nonna verso il marito Luigi colpito dalla malattia,  il reportage sui conseguenti cambiamenti sociali ed ambientali, il secondo, causati dalla costruzione della alta diga sul fiume Omo.

MiRelLa di Fausto Podavini
MiRelLa di Fausto Podavini
MiRelLa di Fausto Podavini
South Ethiopia. 2012. Omorate zone.
Omo Valley. Inside a hut of the Dassanech
tribe. Often inside the huts
there’s space for animals such as hens
and sheep. Da Omochange di Fausto Podavini
South Ethiopia. 2013. Omorate zone.
Omo Valley. Child of the
Dassanech ethnicity in front of the
Omo River. The scarification on the
shoulder indicate the transition from childhood to
adulthood and the number of preys
killed while hunting. Da Omochange di Fausto Podavini

Il 27 dicembre a Sutri, alle ore 16.30, terrà una Talk e visita guidata a “In the Middle of Black Christianity”,  un estratto del long-project realizzato nel Tigrai, nel nord dell’Etiopia, ed esposto a “Pistis-Suggestioni di Fede” fino al 18 gennaio.
Podavini ci dona una testimonianza vicina e rispettosa di come la fede, tema scelto per la prima edzione del Festival, attraversi ogni giorno la vita, come un filo che tiene insieme i gesti più semplici e i momenti di festa degli individui.

Come ricorda Carmine De Paola nel testo di accompagnamento della mostra “Le fotografie di Fausto Podavini ci portano in un luogo dove la fede è un gesto quotidiano. Non siamo davanti a un racconto di viaggio: c’è un cammino condiviso. Le persone avanzano tra rocce e polvere, salgono, aspettano, cantano. L’autore sta accanto: non invade. Ascolta. Ed è questo ascolto che, immagine dopo immagine, diventa la sostanza del lavoro. Le fotografie custodiscono la distanza dovuta al sacro e, insieme, ci avvicinano ai gesti più semplici”.

Lalibela. Ethiopia.The St. George Church is one of the four monolithic churches of Lalibela and is hollowed from the top to the bottom, this is why it’s not visible from the outside. Legend has it that King Lalibela, inspired by God and Saint George, built numerous churches of this kind throughout Ethiopia, aided by angels who worked during the night. Da “In the Middle of Black Christianity” di Fausto Podavini
Inside the tent that hosts the Tabot, a believer checks inside the church. Among the signs that distinguish the Ethiopian Orthodox cult is the particular veneration of the Ark of the Covenant (tabot), of which a specially consecrated copy is used in the cult. Da.”In the Middle of Black Christianity” di Fausto Podavini
View from the Abba Liquanos Monastery. The Tigray Region is famous for the great presence of Amba, a typical mountain with a flat top. da “In the Middle of Black Christianity” di Fausto Podavini

Le fotografia si fa racconto della Chiesa Etiope Ortodossa Tewahedo, guida spirituale del popolo, e lo fa attraverso gesti, volti, paesaggi, riti. Diventa antropologica. La fotografia si prende spazi e tempi e come il Festival invita a fare in tutte le esposizioni, chiede rispetto, attesa. Non è solo un invito a guardare, ma soprattutto ad accogliere. A lasciarci attraversare dalle immagini e dai loro racconti. Siamo invitati a guardare con delicatezza. A cogliere tutte le sfaccettature, le pieghe di una umanità e di una religiosità vissuta, mostrata, restituita con rispetto.
“Certe verità” –  continua Carmine De Paola – “non hanno bisogno di alzare la voce. Basta camminare accanto, guardare più piano, e lasciarle accadere”.

Shire. Two priests during a night prayer in the Di Enda Silassie Church. Da “In the Middle of Black Christianity” di Fausto Podavini

Fausto Podavini questo fa grazie al medium che gli è più congeniale.
Da tempo sta inoltre lavorando ad un altro progetto sempre legato alla fede; questa volta in Asia, in India, sulla cremazione in Varanasi.
Non mancherà di parlarcene a Sutri.

India. Varanasi. In one of the yards of the Manikarnika Ghat, a transit point for the vendors and buyers of wood, a kid plays by jumping between the stacked timber. Manikarnika, or better known as Burning Ghat, is the main Ghat for the cremations that are done on the shore of the Ganga River. Inside the Ghat there are vendors of sais and amphora, barbers and many sellers of wood. The price per kilo of wood depends on the kind of wood. Sandalwood is the most fine and so than expensive. Fausto Podavini

Save the date! 27 gennaio ore 16.30 Palazzo Museo Doebbing a Sutri non prendete impegni.

Debora Valentini
Responsabile Area Comunicazione Social FIAF

 

 

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