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"Camaleontiche vite" da ITAca – Storie d'Italia di Domenico Miele

Camaleontiche  vite

di Domenico Miele

 Softgunner: questo è il nome dei giocatori di softair, persone appassionate di sport all’aria aperta, caratterizzate da un forte spirito di squadra e amanti delle attività sociali che creano unioni solide, amano le emozioni forti, l’adrenalina che sale quando devono trovare qualcuno oppure li stanno cercando, ma per principio sono contro la guerra vera, quella che purtroppo miete vittime e distrugge intere nazioni. Giocare a softair non significare amare la guerra.

Questi sportivi, sono persone che si vogliono mettere alla prova, curiosi, amici che vogliono sfidarsi, è un modo per stare insieme, divertirsi, rivedere persone di tutta Italia che condividono la stessa passione, non sentirsi marchiati come guerrafondai, “vivere” scenografie e diventare attori per rendere ancora più realistica la loro passione.

Nel softair, quindi, s’incontrano soggetti differenti con interessi diversi, accumunati però dalla ricerca, in primis, di socialità.

Con questo progetto ho messo a confronto l’ attività lavorativa che caratterizza la vita quotidiana di alcuni giocatori, persone comuni che trascorrono gran parte del loro tempo lavorando fuori casa, con il trasformismo che attuano nello svolgimento della loro attività ludica…

Lavori onesti, lavori comuni, lavori faticosi, un carpentiere, un agricoltore, un cuoco, un’ impiegata, che ogni fine settimana tolgono le loro consuete vesti per indossare una maschera diversa che racchiuda la loro passione, la loro indole, la possibilità di costruirsi un personaggio libero dagli schemi e dalle imposizioni che la vita comune racchiude, e farlo vivere per qualche ora.

Ho deciso di ritrarre i soggetti nei luoghi dove cambiano le proprie vesti, che sia un garage, una mansarda, una cantina, sicuramente non luoghi qualunque, ma posti colmi di significati, di ricordi, di piccole e grandi passioni a volte racchiuse e impolverate, segno di un passato trascorso, ma ancora vivo nei ricordi, oppure oggetti ben evidenti e maniacalmente ordinati, ma anche dicotomie, aspetti contrastanti fra loro…

Come il camaleonte cambia il colore della propria pelle per adattarsi all’ambiente che lo circonda, così il softgunner si trasforma per vivere al meglio la propria passione.

 

Bagnino
Commerciante
Cuoco
Impiegata
Carpentiere
Studente
Agricoltore
Lavandaio
 
 

Miele Domenico

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2 commenti

  1. E’ difficile riuscire a rappresentare così chiaramente la natura della nostra umanità contemporanea come ci riesce l’opera “Camaleontiche vite” di Domenico Miele. E’ attraverso la metamorfosi, improbabile e trasgressiva, dei softgunner che il portfolio rivela la necessità largamente diffusa nelle società occidentali contemporanee: la ricerca della propria intima natura umana attraverso l’esercizio della finzione. Tanti sono i “giochi” che lo consentono; anche il fotografare lo permette se vissuto più come esibizione dell’atto fotografico, con le più innovative fotocamere, che come culto dell’immagine fotografica. Ma se ci pensate è sterminato il genere di oggetti quotidiani che silenti ci permettono di reinventare la nostra immagine attraverso una maschera che ha una valenza nella scala degli staus simbol. L’opera concettuale di Domenico Miele, rappresentata la finzione perfetta dei softgunner perchè permette di vivere emozioni estreme, garantendo l’assenza di conseguenze permanenti, che nel loro caso sarebbero quelli del combattimento: la cattura, la ferita o la morte. E’ così che il lunedì lasciata la divisa da combattimento si indossa l’altra maschera della quotidianità, la quale a differenza dalla finzione presenta conseguenze permanenti. Non cadete nella trappola del giudizio morale verso l’istinto guerriero, ma guardate a quante camaleontiche vite stiamo vivendo e vediamo vivere attorno a noi. La finzione nella nostra realtà è profondamente invasiva tanto da renderla di difficile distinzione dal reale, e spesso la finzione diventa la realtà!

  2. Il Direttore: “Non cadete nella trappola del giudizio morale verso l’istinto guerriero, ma guardate a quante camaleontiche vite stiamo vivendo e vediamo vivere attorno a noi.” Però il giudizio morale l’ha già fornito l’autore. Io vedo anche delle foto nelle foto e non è un bel vedere.

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