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Tano Siracusa – di Piera Cavalieri

Tano Siracusa

di Piera Cavalieri

“Mi indichi il titolo della mostra?” “Marocco… anzi no , troppo presuntuoso, meglio Marocchini”.

Questo è stato uno dei primi contatti con Tano Siracusa, raffinato autore e maestro della fotografia contemporanea.

Il primo sguardo sulle fotografie di Tano Siracusa ci trasporta nell’atmosfera del Sud e ci dà un indizio sulle origini dell’autore.

BIOGRAFIA:

Tano Siracusa è nato ad Agrigento e ha cominciato a fotografare nei primi anni ’80. Ha svolto la sua attività fotografica prevalentemente nei paesi del sud del mondo e nella sua città, alternando il reportage di impostazione bressoniana ad un uso più diaristico e introspettivo del mezzo fotografico.

E’ stato condirettore del trimestrale Suddovest e direttore di Fuorivista, su entrambe le riviste ha curato ampi spazi dedicati al reportage fotografico. Attualmente fa parte della redazione di ‘Gente di fotografia’.

Ha pubblicato su numerose riviste in Italia e all’estero e numerosi libri

(‘Perdersi in manicomio’ , ‘Altri sud’, “Scattando incontro al tempo” , “Con i suoi occhi”.)

Tano Siracusa ha viaggiato molto . In “Marocchini” c’erano le sue fotografie in b/n realizzate dal 1984 al 2001 in località diverse da Asilah , Fes , dalla Valle del Dades e di Agadir. Gli scatti a colori sono invece realizzati dal 2009 al 2011 fra Essaouira , Marrakech e Safi. Siracusa fonde il vero con uno spiccato gusto estetico ed è per questo che quei mondi dove convivono arretratezza e modernità sono sempre raccontati con il guizzo di chi sa trovare la bellezza sempre.

TEMATICA:

Tano , che è stato insegnante per molti anni, ha indicato la via del “verismo” fotografico ai suoi ragazzi , quel modo di guardare i fatti senza annegarci dentro, consci del fatto che ogni immagine è un’interpretazione. Con molta chiarezza Tano riesce a mostrare ancora oggi uno dei compiti della fotografia contemporanea : saper cogliere quel che resta del mondo premoderno , quelle differenze negli stili di vita che ci hanno permesso per un tempo interminabile di catalogare epoche e modi di vivere così lontani tra di loro.

Il futuro dell’omologazione , che porta con sè il progresso e speriamo una qualità di vita migliore , appiattisce le differenze.

POETICA:

L’autore stesso fornisce una chiara chiave di lettura:” Il Marocco è stato per me fin da subito lo scenario di un ritorno impossibile, quello della mia infanzia nella Sicilia degli anni ‘50. Un ritorno impossibile eppure evidente, allucinatorio come nei sogni.

Gli odori di cibo e gli animali per strada, i mendicanti, i bambini scalzi, i cinema e i caffè pieni di fumo, i denti guasti, le mosche e l’allegria a buon mercato, e poi le donne nascoste, una povertà dura, una gestualità teatrale, a volte solenne: cercavo e fotografavo l’incanto di quel mondo premoderno, la sua armonia, con la consapevolezza che anche lì, dall’altra parte del mare, sarebbe presto stato travolto dalla modernità, proprio come era avvenuto in Sicilia nel secondo dopoguerra. “

La poetica di Tano , la potrei facilmente interpretare come poetica della nostalgia , egli cerca e trova i frammenti del suo passato nella realtà circostante e ce li offre evidenziando al tempo stesso

la separatezza da quel passato, cercandolo in posti lontani sottolineando così l’irrecuperabilità del tempo trascorso, insieme alla necessità della memoria e al pericolo che il presente -futuro spazzi via quel paesaggio sentimentale fatto di odori, colori e sensazioni che sembrano non servirci più nel mondo moderno.

Qui la fotografia intesa con valore di documento diventa secondaria rispetto alla presa di posizione sentimentale e istintiva che ci propone una finestra su un tempo e un mondo destinati a sparire.

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5 commenti

  1. Ben tornata a Piera con questo Post che studia un autore esposto nella sua Galleria genovese Spazio 23. Il suo punto di vista dell’opera e dell’autore si è arricchito con la conoscenza diretta del fotografo, perché allestire una mostra si deve lavorare insieme e questa azione condivisa consente l’incontro intimo della persona oltre che dell’artista. Tano Siracusa è un fotografo onesto che prosegue il percorso iniziato molto tempo fa, non si lascia influenzare dalle mode e continua il suo esercizio di profondità nel rapporto creativo con la realtà.

  2. Una grande presentazione di Piera Cavalieri( come mi piace la tua competenza e la lua tua lucidità analitica!!), per un grande fotografo Tano Siracusa. Le sue immagini sono dei flash back che lui riesce a farci percepire ed apprezzare, pur non avendo vissuto le sue esperienze. Riusciamo ad annusare i profumi, a sentire le voci e i rumori e a vedere, come fossimo presenti , quei colori, sentiamo il calore di pomeriggi assolati: fotografie essenziali eppure tremendamente efficaci, alla cui visione siamo guidati dalla bellissima presentazione di Piera Cavalieri. Grazie a Piera per averci permesso di apprezzare queste belle opere.
    Con grande stima Massimo

  3. Sento la necessità di aderire a quanto riportato da Piera Cavalieri, la quale con lucida e razionale analisi impatta le immagini dell’amico Tano raccomandando di non disperdere la potenza emotiva dalle quali originano.
    Ho sempre seguito con attenzione e dovizia la proposta visiva del mio amico agrigentino e da questo sodalizio, al quale mi onoro di dare un modestissimo contributo, è scaturito un forte richiamo al senso della responsabilità civile e culturale del fotografo e del fotografare in genere.
    Nelle presenti fotografie, rivolte ai nuovi volti della nostra terra, Tano aggiunge il senso tragico dell’odeon greco, la complessità drammatica dell’anima pirandelliana, la profonda pietà di Leonardo Sciascia. Non perde mai il senso didattico e didascalico della proposta la quale non passa per la mera evidenza emotiva del documento o della cronaca quanto, e piuttosto, per l’invito a condividere una bellezza che nasce da una forma istantanea, cercata e voluta, e si propaga in un senso da raggiungere e capire insieme.

  4. condivido in pieno, l’analisi di Piera è chiara, le fotografie di Tano, che non conoscevo come autore, sono emozionali, toccano i sentimenti anch’io vi leggo una nostalgica interpretazione, non so spiegare se è il taglio o o il colore , mi sembra che l’autore non invada mai quello che si trova davanti agli occhi. complimenti all’autore

  5. Conosco un nuovo autore, Tano Siracusa, con cui condivido l’amore per il Marocco, una terra d’incanto, di vive sensazioni, che l’autore ha saputo ben cogliere con la sua poeticità.

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