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Carbonia miniera di Serbariu – di Maurizio Tieghi

Carbonia miniera di SerbariuCongresso – Fiaf 2013

Diario fotografico composto di 12 immagini fatte TRAMITE smartphone ed app.

Le miniere sono nascoste nelle viscere della terra e quindi è impossibile vederle da lontano, ma ci sono indizi che possono aiutarci a identificarle, qualcosa si elevava ancora al cielo oggi immobile e triste, ieri lo faceva per spingere i minatori rapidamente di sotto, senza doverci ripensare. Più si scavava in profondità e maggiormente le torri degli ascensori devono innalzarsi, totem alla potenza industriale e al progresso. Ora solo fotogrammi che sanno di ruggine.

Anche se uno ci cammina sopra alla miniera questa rimane invisibile, allora bisogna cercare intorno cose per capire dove si è oggi, ma anche per illudersi di fotografare cosa c’era ieri. Museo fatto ad arte per testimoniare il tempo e artefatti dal tempo per raccontarti l’abbandono. Il buio della galleria odia la luce, la luce della lampada odia il sole che la fa sentire inutile, il sole adora le finestre che gli permettono d’entrare per curiosare. Il sangue ed il sudore dei minatori hanno impregnato per anni l’arida terra rendendola sterile, ma per cosa? Per estrarre fossili d’alberi. La fotocamera che ha bisogno di luce indagando tra i manufatti trova un’unica piantina, viva e verde, aggrappata ad una finestra ma con le radici piantate sopra, dentro, nella miniera.

La piantina finale mi riporta all’essenza delle cose e all’inevitabilità del ciclo vitale, similarmente l’utilizzo della fotocamera di uno smartphone nella sua semplicità mi riporta all’essenza dell’immagine fotografica, forse smarrita nei troppi bit pre e post produzione. O forse mai più ritrovata come l’innocenza perduta.

Maurizio Tieghi 04 maggio 2013

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3 commenti

  1. “Carbonia miniera di Serbariu” di Maurizio Tieghi è un’opera di narrativa artistica per l’estetica raffinata e il pensiero che in essa si esprime. Il Congresso FIAF a Carbonia con la visita in miniera ha permesso ai partecipanti di conoscere una storia nascosta del nostro paese che solo la fotografia di Federico Patellani mise in evidenza sulla stampa più socialmente impegnata del dopoguera. Anche oggi la fotografia può fare molto per alimentare un’elaborazione sulla realtà del lavoro in miniera. Il museo di Carbonia è un patrimonio straordinario per avviare lo sguardo della memoria e comprendere l’evoluzione sociale italiana, capire quanto sacrificio è stato chiesto alla popolazione che ha vissuto l’epoca estrattiva del carbone sardo. Maurizio Tieghi è un esempio eccellente di questa presa di coscienza e avvio del pensiero che fa maturare le opinioni e costruisce i comportamenti culturali e sociali.

  2. Ho letto con attenzione la bella presentazione di Maurizio Tieghi e poi ho ammirato le sue splendide immagini: foto pulite, rigorose, essenziali, ben impaginate e ben realizzate, che rendono molto bene il senso di desolazione e di solitudine presente in questi luoghi. Pochi segni della presenza umana e l’incombenza delle torri degli ascensori come monumenti inquietanti della tecnologia e poi alla fine l’immagine magistrale della piantina che sembra essere l’unico baluardo di umanità contro la tecnologia invadente e un segno di speranza per la vita dei lavoratori.
    Un lavoro che mi ha colpito moltissimo, per la sua essenzialità, la forza delle immagini e l’ottima scelta della realizzazione con lo smartphone che aggiunge immediatezza alle fotografie. Grazie Maurizio e davvero complimenti!

  3. é un po’ di tempo che non riesco a leggere e a commentare gli articoli su agorà. gli impengi sono stati veramente tanti!
    oggi mi ha incuriosito l’articolo di Maurizio Tieghi sulle minieredi Serbariu. Argomento purtroppo di attualità_con la protesta prolungata dei minatori del Sulcis sotto terra, a 400 metri di profondità. in Sardegna, contro la prevista chiusura Carbonsulcis l’ultima miniera di carbone rimasta in Italia a Nuraxi Figus, nei pressi di Portoscuso.
    Molto belle le foto, dalle quali si deduce il suo triste abbandono! Piena di forza anche la sua descrizione! Complimenti Maurizio hai fatto veramente un bel lavoro.

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