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Bon voyage – di Gioacchino Castellani

 BON VOYAGE – di Gioacchino Castellani

Un viaggio nella fotografia della tradizione

Le immagini della mostra sono state riprese con camere di vario formato, tutte di tipo analogico. Le stampe ottenute in camera oscura sono ai sali d’argento e sono state realizzate direttamente dall’autore. La scelta del bianconero è dovuta alla maggiore espressività rispetto al colore, soprattutto quando la scala tonale viene restituita con una significativa gamma di grigi. *

Il titolo della personale sottolinea il suo carattere itinerante attraverso percorsi e località del nord Europa. Paesi e città si mostrano attraverso vecchie e nuove strutture architettoniche, in maniera omogenea e senza alterare il senso della visione. Di questo mondo l’uomo ne fa parte solo marginalmente, una presenza casuale e insignificante.

• va da se che la visione delle fotografie attraverso il monitor di un computer non restituisce il valore intrinseco ed espressivo della stampa.

Note biografiche

Nato ad Osimo nel 1950, ha iniziato a fotografare nel 1977 per ragioni di studio. Negli anni seguenti ha svolto una intensa attività fotoamatoriale e nel 1988 ha fondato con alcuni amici il fotoclub Mario Giacomelli di Osimo.

Delegato Provinciale Fiaf negli anni 1999-2005, ha organizzato undici edizioni di FiafIncontri, rassegna itinerante di fotografia marchigiana. In collaborazione con la Federazione ha pubblicato cinque monografie, una di carattere autobiografico e le altre dedicate ai fotografi marchigiani.

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4 commenti

  1. “Bon Voyage” di Gioacchino Castellani è un’opera animata da un’idea narrativa artistica per il rigore estetico della propria visione e la riflessione condotta sul rapporto uomo e architettura moderna in Europa.
    L’autore con la grande varietà di città Europee indagate ci propone una riflessione di forte attualità, pensando al nostro momento storico dove le nazioni del vecchio continente stanno perseguendo, ormai da alcuni decenni, un complesso processo di Unione politica che tocca la vita di ognuno di noi.
    E’ molto interessante questo ampio spaccato delle nuove atmosfere nelle città europee che l’autore ci rappresenta con una chiara coerenza sul piano del pensiero antropologico nel sentire l’uomo ridotto a una comparsa dentro a questi scenari spettacolari che hanno tutti gli elementi urbanistici del Nonluogo.
    Condivido con l’autore, per appartenenza generazionale, il fascino dell’analogico in B/N ma anche questa bella tensione del viaggio inteso come scoperta di mondi che conferisce alla vita più ampi orizzonti. Complimenti vivissimi a Gioacchino Castellani.

  2. Il lavoro di Gioacchino Castellani è una rigorosa e ben condotta analisi urbanistico-antropologica dell’evoluzione e dei contrasti presenti all’interno di grandi città europee. Concordo con la sua scelta del b/n analogico, che purtroppo non viene restituito nella sua bellezza a video, essendo anche io figlio ,appassionato tutt’ora ,della pellicola e della stampa b/n analogica. Azzeccata anche la scelta di riservare un ruolo marginale, anche se significativo, alla presenza umana, nel contesto metropolitano.
    Insomma un lavoro di buon livello, che ha solo il difetto, a mio parere, di apparire un pochino freddo e distaccato.
    Complimenti vivissimi all’autore

  3. In effetti questo lavoro di Gioacchino Castellani ci accompagna in un ideale, interessante e piacevolissimo viaggio. Grazie!
    Forse quella nota di freddezza che sente Massimo è data anche dal mezzo attraverso il quale siamo, in questo caso, costretti a godere dell’opera.
    Anche io sono, a tratti, un poco nostalgica e mi lascio andare a pensare che vedere e toccare una fotografia stampata fa provare una più forte emozione che a video.
    Ma quest’opera rimane coinvolgente anche così. Ha il tratto identificativo dell’oggi.
    Anche la scelta di dar meno peso alle persone ha contribuito a trasmettere un chiaro messaggio. La maestosità di molte architetture che ci vengono presentate, giocate su linee ed essenzialità, emanano forza, velocità e vigore. Sono le note caratteristiche del nostro mondo, che, a volte però, possono far sentire l’uomo come stretto nella morsa delle sue stesse creazioni spettacolari.
    Complimenti.
    Orietta Bay

  4. La bellezza risiede nella forma, nel suo equilibrio compositivo,
    la buona fotografia è esperienza , è sapienza tra tecnica e contenuti, sono due elementi importanti per avere un buon risultato e accrescere il valore dell’ opera. Per me queste immagini sono di alto livello,è una fotografia chiara diretta,comprensibile. Lo spazio enorme delle metropoli le enormi strutture architettoniche,costruite dall’uomo per sentirsi gigante su questa terra, diventano cosi’ sovrastanti all’uomo stesso da farlo apparire quasi inesistente, piccolo e insignificante. Fagocitato dalla sua stessa creatura. Complimenti Gioacchino un bianco e nero straordinario

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