L’Anima nera – di Paolo Cappellini.

L’Anima nera – di Paolo Cappellini.

 

Questo lavoro nasce nel 2013 grazie alla collaborazione del circolo fotografico Il Rivellino con la discoteca Disco Village di Follonica. Io, insieme ad altri fotografi del Fotoclub, abbiamo avuto il permesso di fotografare lo spettacolo del “Circo Nero” che si esibisce nelle discoteche.

Il “Circo Nero” è un’ associazione, uno spettacolo che si ispira al circo, dalle atmosfere dei dipinti di Toulouse Lautrec, fino a spingersi a Barnum, che creò uno spettacolo di fenomeni da Baraccone “The Freaks” chiamato “The Greatest Show On Earth” , da cui fu tratto un film . Nel Circo Nero ci sono anche atmosfere Felliniane e personaggi dei fumetti come Corto Maltese.

Per maggiori informazioni andate al sito www.circonero.com . Questo è il punto di partenza del portfolio. La ricerca è andata semplicemente verso l’informale e l’emozione del momento, in bianco e nero, visto che non volevo fare un resoconto didascalico e l’anima nera non è certo a colori.

Il primo passo, e non fa parte di questo lavoro, è stato quello di intervistare molti dei personaggi dello spettacolo durante il trucco e parrucco, facendogli tre domande precise:

  1. Cosa fai nella vita di tutti i giorni?
  2. Quale è la tua anima nera?
  3. Come ti senti alla fine dello spettacolo?

Poi ho scattato una foto ritratto .

Le risposte non so se saranno frutto di un prossimo lavoro, forse, vedrò con il tempo, era solo per spiegare l’approccio con i personaggi.

Mi sono poi immerso nello spettacolo. Lasciandomi trasportare dall’onda emotiva dello stesso. Gli interpreti si davano al pubblico in un gioco di trasgressione suggestivo e accattivante. Il pubblico, formato soprattutto da giovani, riceveva questa onda d’urto erotico impulsiva e a sua volta si dava al personaggio, cercando di farlo suo, sfiorarlo, raggiungerlo nella speranza di averlo solo per sé. La parte oscura di ognuno di loro era viva e pulsante in quegli attimi irripetibili. Ma io, fruitore attivo di tutto questo, non potevo altro che constatare che finito l’attimo di estasi, sfiniti dall’ebbrezza dello spettacolo, sia gli attori che il pubblico, ripresa la dimensione reale, cercavano rifugio verso il compagno o la compagna, la loro vera anima. Una specie di ghiaccio bollente che ho vissuto intensamente. L’anima nera cercava di manifestarsi lasciando addosso un senso di leggerezza e sfinimento.

In quegli attimi si evade dalla realtà, i sogni ed i desideri più nascosti si manifestano vivi, rendendo l’atmosfera unica ed irripetibile. L’informale si rivela eccedendo nel lato più nascosto, riesumando passioni celate nell’animo e forse mai assaporate, portando l’io ad un livello sconosciuto. Sfiniti e soddisfatti, ci aspetta il risveglio, il ritorno al reale, con il compagno o la compagna di sempre e non può che essere una certezza dolce od amara allo stesso tempo.

Paolo Cappellini

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