ArchivioDai tavoli di portfolio

A pranzo con Rashid – di Barbara Armani

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 A Bologna nel corso del 2016 la Caritas Diocesana della città ha risposto all’appello di Papa Francesco di accogliere le famiglie di profughi, come espressione concreta della Parola del Vangelo.
E’ così nato il progetto “Pro-tetto rifugiato a casa mia”, che si pone come primo obiettivo il cambio culturale delle comunità attraverso l’accoglienza, nella convinzione che solo l’incontro, la conoscenza reciproca e le relazioni possono costruire nuovi modi di stare insieme superando le paure. La famiglia viene considerata luogo privilegiato di relazione. (1)
Il portfolio “A pranzo con Rashid” racconta la storia di una delle famiglie che hanno aderito al progetto “Pro-tetto”: Claudia e Cristiano hanno accolto nella loro casa Rashid, un ragazzo di 25 anni originario del Benin, un piccolo paese dell’Africa Occidentale, giunto in Italia nel 2015.
L’esperienza di Claudia e Cristiano, come “famiglia tutor” è considerata una delle storie di maggior successo per il progetto “Pro-tetto”. Rashid ha vissuto in casa con Claudia e Cristiano per 8 mesi, integrandosi nel nucleo familiare e nella loro vita quotidiana: le pulizie di casa, l’accudimento dei gatti, l’aiuto nella preparazione del pranzo sono alcune delle attività che Rashid ha praticato nei mesi di accoglienza.
L’accoglienza si è trasformata scambio culturale e in amicizia; ancora oggi, mesi dopo la fine del periodo di tutoraggio, Claudia e Cristiano sono un riferimento importante per Rashid.
Quando chiedo a Rashid un pensiero su questa sua nuova famiglia, mi risponde: “con questa famiglia ho fatto un’amicizia vera, che rimarrà per sempre, non solo con loro ma anche con le rispettive famiglie di amici. Siamo ancora in contatto, mi dicono che gli manco, mi invitano. Anche se all’inizio mi sembrava difficile riuscire a fare amicizia, poi è scattata una simpatia reciproca”.
 
Barbara Armani
Animatore Culturale FIAF
 
 

A pranzo con Rashid

di Barbara Armani

 
 

 
 
 

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4 commenti

  1. Sono felice di vedere postato questo portfolio di Barbara Armani!
    Un lavoro che della sua semplicità ha fatto ricchezza di contenuto e messaggio, a dimostrazione che nel quotidiano, spesso, si cela l’alchimia necessaria per una sana convivenza e condivisione d’intenti e di pensieri.
    Un lavoro intelligente e spontaneo, arricchito da un colore che si fa valore aggiunto!

  2. “A pranzo con Raschid”, di Barbara Armani, è un’opera animata da un’idea narrativa tematica, per il racconto soggettivo di un momento conviviale.
    Con quest’opera fresca, per la genuina umanità che comunica, l’autrice ci mostra come la fotografia riesca a dare valore al quotidiano e all’ordinario che scorre continuamente nella nostra vita, spesso senza destare in noi l’attenzione che meriterebbe.
    Il portfolio è stato realizzato durante il progetto nazionale FIAF “La Famiglia in Italia” e questo ci dice quanto importante siano i progetti tematici nell’orientare la nostra pratica fotografica, senza questo tema non so se quest’opera così compiuta sarebbe stata realizzata o questo bel momento si sarebbe risolto con una foto ricordo.
    Passare dalla foto ricordo al racconto che vuole raccontare i sentimenti e la concreta apertura verso l’altro, è la crescita autoriale che Barbara ha compiuto.
    Il messaggio centrale che si legge, nella sequenza, è quel che è stato maturato in quella casa che ha accolto un giovane immigrato, così diverso ma che nel conoscerlo è diventato più comprensibile pur permanendo nel suo mistero esistenziale.
    Complimenti a Barbara Armani per aver colto i momenti simbolici che rappresentano il senso di questa esperienza di accoglienza.

  3. Il portfolio di Barbara Armani,è caratterizzato da una fresca spontaneità e da una leggerezza espositiva non comuni. Queste sono le peculiarità che saltano subito all’occhio in chi osserva questo bel lavoro; peculiarità che riflettono in pieno il carattere dell’autrice. Chi ha la fortuna di conoscerla sa quanto sia una persona spontanea, sincera e sempre disponibile ad aiutare gli altri e sicuramente queste sue caratteristiche l’hanno spinta a documentare l’esperienza della famiglia-tutor.Il colore poi, così squillante, appoggia in pieno la positività del messaggio.
    Complimenti a Barbara per il suo costante impegno e per i risultati raggiunti.

  4. Rivedere questo lavoro a distanza di anni è stato come salire sulla macchina del tempo e tornare al giorno in cui sono entrata in casa di Claudia e Cristiano. Ero entrata in punta di piedi, mi ero messa in un angolo della stanza, osservavo i loro gesti, ascoltavo i loro discorsi ogni tanto scattavo una foto, senza aver chiaro in testa cosa avrei voluto fare o come avrei dovuto farlo. Poi ho capito che il mio posto era in mezzo a loro, allora scattare foto è diventato naturale come bere un caffè, accarezzare i gatti, mangiare un piatto di pasta. “A pranzo con Rashid” è il risultato di quella intensa giornata, e sono felice di ritrovare nei vostri commenti le emozioni che ho provato quel giorno.
    Chiudo i ringraziamenti con una considerazione sull’importanza e sul valore dei progetti nazionali promossi dalla FIAF e dei laboratori tematici condotti dal Dipartimento Cultura, quali opportunità di confronto e crescita, non solo dal punto di vista fotografico, ma anche e soprattutto umano e culturale.

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