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Geometria di uno stato d'animo – di Maria De Toni

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Questo lavoro, stampato in camera oscura su carta positiva, vuole essere una riflessione sui certi pensieri che ci girano in testa,

si arrovellano, sembrano volerci assalire; creano confusione nella mente fino a non distinguere più l’idea originale dalle ossessioni che si portano dietro.

Fino a quando capisci che, l’unico modo per uscire dal disordine è inquadrare qual è il problema che ha originato il caos,

isolare il singolo pensiero per arrivare ad una soluzione.

Maria De Toni

 
L’opera è stata premiata con il 3°premio al Portfolio Tornado Ghedi del 2°Ghedi Foto festival 2018.
 
 

Geometria di uno stato d’animo

 di Maria De Toni

 

 
 

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3 commenti

  1. “Geometria di uno stato d’animo”, di Maria Toni, è un’opera animata da un’idea creativa per aver trasformato la rappresentazione della realtà in “cosa altra”.
    Quanta espressione emozionale ha dato vita a quest’opera!
    L’autrice nella presentazione ci ha coinvolto nel processo creativo che l’ha condotta a queste immagini dal senso così legato al segno fotografico.
    Tanto legate da essere rappresentato in negativo che rimanda all’impronta che è impressa dalla luce sulla pellicola.
    Poi le esposizioni multiple che intrecciano gli sguardi e gli scatti che si susseguono senza interlinea che conducono al susseguirsi senza pause dell’atto fotografico per vedere e rivedere o dilatare gli alberi.
    Gli alberi diventano gli elementi componenti di metafore che suggeriscono emozionanti stati d’animo, più che parole.
    Complimenti a Maria Toni per il suo costante incedere nella ricerca del proprio linguaggio fotografico con un’autenticità che riesce a coinvolgere chi guarda le sue opere con la dovuta attenzione.

  2. Clamoroso come il ritorno ad una tecnica ormai antica, ha prodotto un linguaggio nuovo, una nuova estetica, che si adatta perfettamente al difficile tema del pensiero e delle emozioni. Astratto e impalpabile il linguaggio, astratto il tema, profondo e nuovo il racconto.

  3. Il lavoro altamente creativo di Maria de Toni ci proietta in una dimensione onirica, ci cattura in un gioco di attrazione/paura, che è tipico dell’età infantile e che tuttavia permane in ciascuno di noi anche in età adulta.
    L’albero è il protagonista incontrastato di questa serie di “visioni” , l’albero che rassicura per la sua costante presenza, ma che può anche inquietare quando ci oscura la visione e ci nasconde la luce; la scelta tecnica sembra anche ricondurci alle nostre ancestrali sensazioni. Complimenti a Maria per il bellissimo lavoro.

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