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Uelsman: il disvelamento del procedimento surreale – di Enrico Marello

 
 
 
 
 
 

Uelsman: il disvelamento del procedimento surreale – di Enrico Marello


Riprendo come spunto il bel post di Massimo Pascutti su Jerry Uelsmann, per focalizzare l’attenzione sul procedimento creativo dell’Autore e su alcuni risultati raggiunti da Uelsmann, che si può ritenere uno dei fotografi surrealisti più influenti degli ultimi decenni.

L’opera di Uelsmann è ampiamente diffusa e pubblicata. Tra i molti lavori, per comprendere il procedimento adottato, si segnalano diverse opere didascaliche tra le quali si può certamente segnalare Process and Perception (University Press of Florida, III ediz., 1991).
E’ già notevolmente moderna la scelta di Uelsman di mettere a nudo il proprio procedimento creativo, fatta in un momento in cui la tecnica analogica di montaggi raffinati era patrimonio di pochi e quindi veniva tutelata con il segreto. La scelta riflette un pensiero antiromantico: “l’artista non ha una sensibilità privilegiata … lavoro duramente come creatore di immagini … c’è sempre in me un dialogo interiore di tentativo ed errore” (p. 21). Nelle prime righe dell’introduzione, poi, l’Autore chiarisce l’intensità del suo lavoro: giornate intere sempre passate in camera di sviluppo, per produrre di solito un’immagine al giorno, normalmente scartata (Uelsman ritiene che delle sue foto passino la sua spietata selezione verso la pubblicazione circa il 10%, p. 3).

Il testo contiene diverse parti nella quali si vedono i componenti assunti da Uelsmann nella composizione dell’immagine e il procedere del flusso di lavoro: selezione dei materiali e all’interno dei materiali delle figure rilevanti, composizione e montaggi, metodi di fusione. L’attenzione è più sui concetti e sulla parte estetica che sui mezzi adoperati (che pure non vengono nascosti): il che rende attuale la lezione di Uelsman. Viene infatti svelato il procedimento creativo di un grande maestro, rendendo evidente che il procedimento è servente rispetto alla visione e non l’inverso.
Si riporta qui un’interessante sequenza in cui i commenti di Uelsmann sull’avanzamento nella costruzione dell’immagine coprono l’intera gamma di interessi fotografici: dalla visione artistica, alle difficoltà tecniche, alla ricezione sociologica.

Quanto ai risultati raggiunti, l’opera di Uelsman costituisce forse il catalogo più completo e attuale del sistema simbolico surrealista. Si ritrovano tutte le figure cardine, usate ancora oggi diffusamente da tutti coloro che praticano il genere: inserimento nell’immagine di oggetti disturbanti leggibili metaforicamente (porte, scale, globi etc.); collocazione in ambienti apparentemente statici di oggetti di contatto, tra cui ricorrono di frequente occhi e mani; visioni di mondi esterni attraverso oggetti; fusioni in panorami esterni di oggetti antropici; galleggiamenti e levitazioni; smarrimento e mimetismo di corpi in un ambiente naturale. La visione che ne emerge unisce elementi di stupore e mistero; è percepibile quasi sempre un’impronta leggera ed ironica, impressa dall’Autore.
Dal punto di vista critico, l’opera di Uelsmann viene letta come la gran parte della fotografia surreale: o da una prospettiva psicanalitica, tramite gli schemi del sogno e del desiderio, o da una prospettiva sociologica, evidenziando l’importante apporto nella presa di coscienza della natura simbolica e antirealistica della fotografia.
Nel panorama espositivo e culturale italiano Uelsmann sembra sottovalutato, rispetto ai riconoscimenti che ha conseguito negli Stati Uniti e all’influsso che ha sulla pratica fotografica contemporanea. La speranza è che, anche attraverso Agorà, gli si possa riconoscere la giusta collocazione.
Enrico Marello










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3 commenti

  1. Grazie Enrico,
    ho sempre amato il surreale in ogni sua forma di espressione artistica, ritenendo che certe emozioni, certe sensazioni, certe visioni del mondo e della vita non possano essere espresse al meglio se non attraverso un superamento dei vincoli logici e talvolta fuorvianti che la realtà ed il realismo inevitabilmente ci impongono.
    Per questo ho molto apprezzato il tuo articolo e le opere che questo ci mostra e coglierò l’occasione per approfondire ulteriormente questo autore.

  2. Grazie per questo articolo che fornice un ulteriore bagaglio di conoscenza per tanti fotografi che magari non hanno mai avuto l’occasione di approfondire questo genere fotografico.

  3. Ringrazio Enrico per avere ripreso la trattazione dell’opera di Jerry Uelsman con ottimi approfondimenti tecnici e con citazioni bibliografiche interessantissime. Si tratta di un grande maestro della fotografia creativa che, come ha ricordato Enrico, forse in Italia ha avuto meno riconoscimenti rispetto ad altri autori.
    Grazie Enrico e benvenuto nella grande famiglia di Agorà.

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