.
.
.
.
.
Un progetto artistico a tema che ha posto una sfida quella di dare senso a due categorie estetiche che già nel titolo appaiono contraddittorie e che ha promosso una impresa di interpretazione visiva del Vittoriale.
Una avventura di ricognizione e riscoperta della casa del Vate messa sotto l’obiettivo di 15 fotografi del Circolo Color’s Light di Colorno che hanno indagato, integralmente e senza compiacimenti, quel particolare luogo-museo per tradurlo in poema figurato.
Partendo dalla considerazione che l’”officina” del Vittoriale è la più completa e appassionata recita a soggetto dove si perpetua ed eternizza la visione dell’Arte e del mito di Gabriele d’Annunzio, il lavoro creativo dei fotografi ha cercato di interpretare quel suo gusto, quella sua insaziabile e ansiosa fantasia, quella sua intelligenza geniale e prorompente, perennemente alimentata dalla memoria e dall’ esibizione della ricchezza. L’ occhio dei fotografi, sollecitato davanti a tanta generosità, si è posato su interni ed esterni: su dettagli solenni e curiosi, fastosi e perversi che stimolano istinti e passioni. Gli scatti hanno aperto nuove interrogativi su luci e ombre dove il bene e il male, il vizio e la virtù si confondono. Non solo gli interni della casa anche gli esterni: la natura, l’ architettura, il giardino, il paesaggio sono stati oggetto di interesse e tradotti in alcuni suggestivi notturni, tanto cari al poeta.
La mostra è una esplosione corale di sensibilità simboliste che tenta di circoscrivere i confini estetici del dannunzianesimo: un mondo senza soluzione di continuità, dove ogni cosa sprofonda nell’altra, dove tutto diventa prezioso. Ne esce un ritratto riflesso, una biografia sublimata della complessa personalità di d’Annunzio e del suo spirito contemplativo e mondano perennemente alla ricerca della Bellezza. Scatti all’insegna della complicità con il poeta: un racconto mai prosaico della sua casa come pelle, come vestaglia suntuosa, quale testimonianza vivida della sua vastissima cultura e sopratutto emanazione del suo spirito.
Sguardi originali intorno ad un opera d’arte totale, luogo di memorie e riflessioni, di amori e di atmosfere: questi autori si sono misurati con i pensieri più alti della mente del padrone di casa. E’ un ridondante universo quello che gli obiettivi approcciano, scoprono, rivelano interpretano attraverso quelle tante materiali “inezie squisitissime” d’arredo: bibelot antichi e moderni. Le riprese fotografiche evocano atmosfere e trasformano gli oggetti in parlanti chimere.
Nelle immagini sono soprattutto i dettagli della straordinaria dimora a riflettere, come scintille, l’idea di artificio e natura, di spirito e materia, di ascetismo e vanità . Sono i bagliori profondi di questo sconfinato universo artistico a trasmettere la dannunzianite, malattia che gli adetti ai lavori chiamano decadentismo, che i fotografi hanno declinato e interpretato con la scrittura di luce.
La mostra, mentre storicamente rispecchia il multiliforme vitalismo del mondo delle arti e della decorazione di quel tempo, si approssima all’inesausta creatività del Vate e soprattutto è avvertita della componente mistica e spirituale del luogo. Gli scatti che presentiamo colgono con intensità quella fusione simbolica tra spirito e materia, quel desiderio estetizzante, quell’ edonismo intriso di eros e malinconia che al Vittoriale aleggia ovunque.
L’Impresa e la sfida è stata quella di figurare l’Inimitabile: quell’insieme di decadenza, di eletto snobismo, d’ incanto di sacro e di profano, quella personalità complessa e diffusa del divino Gabriel che ha saputo coaugulare atmosfere effimere in una ambiziosa e raffinata preghiera di eternità.
L’effimero e l’eterno due polarità dell’arte che ci portano fuori dall’ attualità verso l’extra-terreno, due categorie estetiche forse inconcigliabili nella vita, che aleggiano nelle immagini di questa mostra e ci incantano.
Gli sguardi contemplativi, le finezze compositive, le scelte espressive dei fotografi affermano una possibile conciliazione tra l’effimero e l’eterno. In casa del Vate, nell’ “officina,” oggi come ieri si è cercata la Bellezza evitando però che questa si tramuti in tormento.
Eles Iotti
Curatrice del progetto
L’EFFIMERO E L’ETERNO in casa del Vate
LAB Di Cult 053 FIAF Colorno (PR)
Il modello organizzativo.
La Mostra fotografica “L’Effimero e L’Eterno, in casa del Vate”, mostra fotografica collettiva, nasce a conclusione del laboratorio “LAB Di Cult 053 FIAF”, il laboratorio composto da 15 fotografi (10 soci del Color’s Light + 5 esterni) il cui l’obiettivo era lavorare sulla vita di Gabriele D’Annunzio nella sua villa al Vittoriale.
“Noi siamo partiti con questo progetto dopo il festival (ColornoPhotoLife, ndr) – spiega Gigi Montali, presidente di Color’s Light -. Abbiamo coinvolto il Vittoriale degli Italiani a Gardone, che ci ha dato il permesso di entrare e fare foto nei luoghi in cui ha vissuto D’Annunzio. Lì abbiamo fatto tre uscite fotografiche. Con Eles Iotti abbiamo organizzato tre incontri di studio, in cui abbiamo ragionato sulla figura di D’Annunzio, un personaggio che ha vissuto un mondo effimero ma ha lasciato qualcosa in qualche modo di “eterno”. I fotografi hanno visitato il Vittoriale e hanno lavorato su questo tema sia in gruppo sia, in parte, a livello individuale. Ognuno ha selezionato una cinquantina di scatti. Fra quelle 700 foto circa, insieme alla curatrice della mostra Eles Iotti, in qualità di tutor del gruppo, abbiamo selezionato le 55 foto da portare in mostra a Traversetolo. I criteri di scelta: la bellezza dal punto di vista tecnico ma anche la capacità espressiva in relazione al tema affidato al laboratorio (L’effimero e L’eterno).”
Collaborano all’iniziativa anche il museo Renato Brozzi (e i fotografi “indagano” anche il rapporto fra l’artista traversetolese e il Vate) e il Comune di Traversetolo.
Gli autori delle fotografie esposte sono: Antonella Artoni, Paolo Barbieri, Corrado Brianti, Andrea Calestani, Giovanna Cavazzini, Cristina Cozzini, Daniela Dall’Aglio, Cesara De Micheli, Antonio Fazio, Laura Lazzarini, Gigi Montali, Stefano Monteverdi, Katty Nucera, Franco Schianchi, Enrico Volpi
Ogni foto risponde al tema. Complimenti vivissimi. Giovanna La Bua Ass. Imago BFI Palermo
Grazie Giovanna.
Complimenti vivissimi!