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KRASNOPARK di Samanta e Beatrice Morelli

Rubrica: Linguaggi di tendenza

KRASNOPARK di Samanta Morelli

Krasnodar è un quartiere di Ferrara altamente popolato. Molti degli abitanti della zona vivono in appartamenti e di conseguenza godono volentieri delle numerose aree verdi di cui il quartiere dispone. In quest’area è esistita fino al 2012 una scuola materna, “L’Aquilone”, che era anche sede di una ludoteca aperta a tutti i bambini della città. Purtroppo con il terremoto del 2012 L’Aquilone divenne inagibile e fu abbattuto, lasciando l’area in attesa di bonifica. Chi vive il quartiere, preoccupato di un possibile degrado della zona, decise di attivarsi in un processo di reinvenzione e cura dell’area per evitarne l’abbandono

Negli anni, cittadini e cittadine hanno dato vita ad un percorso di riappropriazione collettiva e ridefinizione degli usi del parco, coinvolgendo quanto più possibile i residenti. Oggi, l’area di Krasnopark conta il riconoscimento di ‘spazio pubblico’ e si è giunti ad una regolamentazione ibrida pubblico-privata che permette forme inedite di utilizzo: è un parco cittadino in cui i bambini possono giocare liberamente con gli elementi della natura, autocostruire spazi per il gioco e seguire attività di giardinaggio e orticoltura.

Ho scelto di raccontare Krasnopark in quanto credo sia un bellissimo esempio di riqualificazione urbana autogestita su base volontaria, principalmente dai residenti del quartiere e basata sul concetto della condivisione e del riutilizzo degli oggetti propri.. Krasnopark è un filo che lega il passato del terremoto al futuro della speranza e che è l’esempio di come, proprio grazie alla condivisione si sia raggiunto un importante obiettivo nell’ottica della riqualificazione urbana e della sostenibilità ambientale.

Nelle mie immagini ho voluto rappresentare Krasnopark “visto ad altezza di bambino” poiché non solo è un parco per i bambini,  ma in cui i bambini imparano le regole della condivisione, e del rispetto della natura e delle cose comuni.

E dentro ogni immagine è come se ci fosse veramente il tocco di un bambino….

Samanta e Beatrice Morelli

 

Scheda di Lettura

Il portfolio è ben presentato dalla “sinossi” che fornisce le informazioni per porre la lettura di terzi nella necessaria specificità del contesto tematico.

Il significante.
Le immagini in B/N, dai bassi contrasti, riportano tutte una mascheratura bianca ai bordi che sposta la rappresentazione dalla realtà materiale a quella mentale, di uno spazio soggetto a un’azione di recupero di iniziativa sociale.
Inoltre ogni immagine riporta un intervento grafico/cromatico (in stile fumetto) che ancora trasfigura il realismo fotografico con l’inserimento di elementi grafici che rappresentano l’idea del recupero con uno stile ludico e popolare.

 Il significato.
Con questi interventi le immagini, realizzate in ripresa fotografica, da narrazione tematica sono trasfigurate in una narrazione concettuale grazie alla generazione di simboli grafico/cromatici che pongono energicamente in primo piano l’azione delle persone che hanno materialmente realizzato il recupero.

Conclusioni.
L’opera è coerente a livello tematico e poetico dato che è realizzata con uno stile efficace a rappresentare la reazione sociale davanti a una deriva di degrado ambientale.

Silvano Bicocchi

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