CONFINI, Elaborazione del Concept_03
Concept Lab 122 FIAF, Coordinatori Andrea Fornaro e Giacomo Sinibaldi (Abruzzo Molise)
Il termine “confine” deriva dal latino “finis”, cui si aggiunge il prefisso “con”.
E’ fine cioè conclusione di un qualcosa in comune.
E’ la linea lungo la quale corre una divisione, una separazione, una discontinuità. Siccome però la discontinuità avviene lungo una linea, quest’ultima è al tempo stesso una linea di contatto.
Il confine quindi non solo separa ma anche unisce.
I confini possono essere:
naturali, quando si identificano con linee presenti in natura, come coste, crinali, mari, fiumi, ecc. cioè limiti fisici di territorio dove scompaiono le caratteristiche individuanti di una zona per far posto a caratteristiche diverse e differenziate dalle prime.
artificiali, quando sono fissati dall’essere umano, tipico esempio il confine politico linea che separa lo spazio geografico di uno spazio soggetto al potere di uno Stato da quello soggetto al potere di un altro Stato.
Ma allargando il concetto, confine è anche l’indicazione di un limite astratto.
E’ il punto estremo di ogni cosa: il punto al di là del quale c’è il nulla della cosa, e al di là del quale c’è il tutto di essa.
Pensiamo al confine tra la vita e la morte o metaforicamente al confine dell’anima e a tutti quelli richiamati dalla sfera del mondo scientifico o religioso.
Secondo le teorie scientifiche il Big Bang è stato l’origine dell’universo e la risposta al caos originario che si è propagato risiede nel tentativo dell’uomo, sin dall’antichità greca, di esorcizzare la sua paura dell’ignoto ricercando una propria identità figlia del razionale.
Il limite umano è quindi l’elemento che in certo senso da ordine al mondo in contrapposizione all’infinito sconosciuto di quel buco nero da cui proveniamo e in cui temiamo di far ritorno.
I limiti possono inoltre essere negativi se visti come insuperabili o anche positivi se osservati come meta da raggiungere, come obiettivi da conseguire da parte dell’uomo. Confini da valicare qualche volta come si suole dire anche “buttando il cuore oltre l’ostacolo”.
I confini sotto questo punto di vista sono anche mobili osservati come orizzonti variabili del corso della nostra vita, limiti visti come obiettivi di un percorso giornaliero in permanente aggiornamento.
Ma in quanto linee di demarcazione che dividono ma anche uniscono i confini, ad esempio, quelli di razza e religione costituiscono anche opportunità di riconoscimento delle differenze in una sorta di dialogo che attraverso il superamento della soglia che separa ciascun individuo ci porti a passare dall’indifferenza e dall’incomprensione che genera esclusione, alla conoscenza dell’altro che genera accoglienza ed integrazione.
Una porta che sta a noi continuare a mantenere chiusa o decidere di aprire e che può quindi spalancarsi o meno sino anche ad esplorare i confini della nostra esistenza, dei nostri codici estetici e comportamentali, dei luoghi comuni e delle credenze alla ricerca della nostra identità a volte ancora molto spesso anche a noi stessi sconosciuta.
Andrea Fornaro
Tutor Fotografiaco FIAF
Giacomo Sinibaldi
Tutor Fotografico FIAF