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Silvia Ricci – Più scura la notte, più luminose le stelle

Silvia Ricci – Più scura la notte, più luminose le stelle

Portfolio vincitore tappa Phes+ival Avanguardie Fotografiche
Fiaf Laboratorio Portfolio On Line

Concept:
24 Febbraio 2022, i Russi invadono l’Ucraina.
Da Febbraio ad oggi, la guerra sta provocando la maggiore crisi per l’accoglienza di rifugiati in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ci rifugiamo ogni giorno dietro al telecomando, osservando la grande ondata di persone che fuggono dalla guerra, così vicina eppure così lontana.
Con gli occhi a terra, sono rari i momenti in cui guardano in alto, cercano speranza, cercano conforto, pregano per chi hanno lasciato indietro, forse cercano Dio.
Come gli antichi usavano le stelle come mappa, una guida per il cammino verso una destinazione lontana, così oggi le persone, che fuggono dall’ennesima guerra, si rifugiano nelle stelle per trovare la pace.

“Contemplare l’universo unisce le stelle in una sola grande Luce.”
Silvia Zoncheddu

Noi uomini siamo l’unico essere sul pianeta che procura dolore ai suoi simili.
Abbiamo perso la strada, ogni riferimento del vivere in comunione l’uno con l’altro.
Attraverso la televisione, ho fermato e immortalato nelle istantanee il passaggio delle immagini dei profughi in fuga dalla guerra. L’ho portati qui, vicino a noi. Ho aggiunto i corpi celesti grazie alla doppia esposizione in macchina, disegnando poi a penna, come terzo livello visivo, una costellazione rotta, spezzata, che attraversa tutte le fotografie.
Queste persone non hanno una bandiera, non importa da quale guerra stiano scappando; potremmo essere loro in un prossimo futuro. Vagano in un mondo ostile, che noi stessi stiamo creando.
La mia speranza è che, riuscendo a ricreare la mappa celeste, l’uomo ritrovi il vero senso del vivere universale e che queste persone un giorno, possano tornare a casa.

 

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Un commento

  1. Il lavoro di Silvia Ricci ha il pregio di trasmettere le emozioni che solo le fotografie istantanee possono donare: il dramma dei profughi ucraini rivive in queste immagini materiche, dove la presenza delle stelle diventa il filo conduttore e allo stesso tempo la speranza di poter seguire quelle linee tracciate , quasi come se si volesse fare un “punto” nautico, per fornire un orientamento ai forzati viaggiatori. Complimenti alla consueta creatività di Silvia nell’affrontare un tema così delicato.

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