Cronache

IL COLORE… DENTRO – di IVANO BOLONDI

Cronache Di Cult

 

 

 

Il coraggio della Visione Soggettiva.

Il ruolo delle Istituzioni Pubbliche e delle Associazioni Fotografiche è fondamentale nel diffondere l’opera di un appassionato fotografo per renderla così parte del patrimonio culturale della nostra società. (…)

Il linguaggio artistico, per svilupparsi nella persona, richiede di essere compiuto in ogni aspetto del processo creativo: ispirazione, ideazione, realizzazione concreta dell’opera e la sua esposizione pubblica. Solo quando l’opera concreta è stata esposta alla visione dell’Altro, acquisisce una vita propria in forza del significato (estetico, logico o morale) di cui è messaggera. L’artista, giudicando la propria opera esposta e ascoltando la risposta del pubblico, trae elementi ispiratori per incedere nel proprio percorso espressivo verso personali nuove conquiste della visione. Questa dinamica di evoluzione del Sé è vissuta anche dagli appassionati che praticano la fotografia. Quando essi maturano l’esercizio dell’atto fotografico come significazione del soggetto, allora giungono alla scoperta di una libertà superiore: quella dell’Arte. (…)

Il suo frequente viaggiare in tutto il mondo, condiviso profondamente con la moglie Eugenia, oltre che uno stile di vita è stato il forte stimolo a sviluppare il suo talento fotografico che gli ha permesso di ottenere notevole successo nei Concorsi nazionali FIAF e nei più importanti Contest internazionali. (…)

Una poetica che ha preso corpo nei decenni e che oggi possiamo comprendere nelle sue dinamiche essenziali. Se il rapporto con la realtà è la costante tematica, le modalità di interpretarla (la poetica) costituiscono la materia in cui egli si è evoluto. Il reale è la sua costante tematica, nel senso che il suo immaginario creativo non ha mai sentito la necessità di chiudersi in una stanza e inventare immagini autoreferenziali. (…)

Nel suo processo creativo il sentire la realtà con l’emozione, automaticamente si traduce in immagine che comunica con le strutture del linguaggio figurato. Ciò avviene in modo spontaneo, senza preventive teorizzazioni. (…) Su questo fenomeno, ampiamente diffuso tra gli artisti per passione, ritengo illuminante citare il pensiero di Susan Sontag: “Ho l’impressione che il pensiero sia una forma di sentimento e sentire sia una forma di pensiero”.

Il tratto più originale del percorso espressivo di Ivano Bolondi è il formulare il significato ponendo in evidenza quei frammenti del reale che normalmente hanno un ruolo connotativo, come: il riflesso, l’ombra, lo sfuocato, il mosso, la deformazione, la sovrapposizione di immagini. Le sue immagini ci pongono immediatamente di fronte a una “Visione intima” del soggetto che va oltre alle sue sembianze esteriori, per rappresentare le emozioni da lui provate nel momento dello scatto.

La FIAF già nel 2005 lo ha eletto Autore dell’anno dedicandogli una monografia che ha ricevuto un notevole successo. Noi suoi amici gli siamo grati per aver condiviso la sua passione fotografica che ha condotto coraggiosamente nel dare dignità artistica della propria Visione Soggettiva.

Le mostre che si sono alternate a Montecchio Emilia, sono state un’attività ineguagliabile per trarre una conoscenza completa della sua opera che ci conduce silenziosamente, ma con determinazione, sulla soglia dell’Alterità di gran parte dell’Umanità che popola la Terra.

Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura della FIAF

(testo estratto dalla presentazione della mostra)

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Un commento

  1. Ivano Bolondi, negli anni ci ha sorpresi, affascinati, sedotti ma soprattutto ci ha insegnato a vedere una realtà contemporanea alternativa a quella evidente. Lo ha fatto sotto voce, con eleganza e grande rispetto esattamente come viveva. Curioso come un gatto, umile nell’ascolto, consapevole del valore profondo della sua opera. Un maestro che sono felice di aver conosciuto,

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