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CAPOLINEA – Elaborazione del concept 04

 
 
 
 

Lab Di Cult 019 FIAF
Coordinatore Walter Turcato

 
 

Walter Turcato

CAPOLINEA MILANO

 
Capolinea Milano, non Milano capolinea. Non sono la stessa cosa: nel primo caso Milano è ripartenza verso “altro”, nel secondo caso Milano è meta finale di un viaggio.
Per molte persone Milano ha costituito – e ancora costituisce – un punto di arrivo tanto ricercato per coronare un progetto di vita (un vero e proprio “capolinea”): ma una volta raggiunto, ci si accorge che la specificità di questa meta è la successiva, immediata ripartenza verso nuove opportunità, con nuovi stimoli.
Da queste considerazioni nasce il nostro “concept”, il nostro progetto di indagine tematica.
Forse un po’ ambizioso, perché non propone “solamente” un’attenta riflessione sulla nostra interpretazione di Capolinea, ma – affiancandosi ad un altro momento di lavoro in Gruppo – ne delimita con precisione le aree di intervento e le modalità operative, mettendo tutti su uno stesso piano di partenza.
Abbiamo individuato 5 luoghi a cui abbiamo abbinato 5 tematiche di ricerca/rappresentazione da effettuarsi solo in giorni prestabiliti: in fase di “laboratorio” abbiamo verificato come queste 5 situazioni possano di fatto collegarsi tra loro e costituire un percorso – diverso per ciascuno – con cui raccontare e ribadire il nostro desiderio di ri-partenza da questo capolinea verso nuove mete, proponendo di fatto una nostra comune visione positiva di una vita che non deve necessariamente rassegnarsi e fermarsi (…ai tanti “stop” o capolinea che ci sono imposti…), ma deve concedersi il beneficio di poter ogni volta ricominciare.
Operativamente ogni autore potrà finalizzare la propria ricerca in un portfolio di 5 immagini (max) oppure in una singola fotografia. È quindi evidente l’importanza della fase di laboratorio in gruppo, programmata dopo ogni sessione di riprese, per verificare costantemente il proprio percorso, confrontarlo con quello degli altri e porre le basi per la tappa successiva.
I primi due incontri preparativi hanno già dato l’opportunità di accostarsi ad una lettura delle immagini in modo diverso, approfondito ed attento, come forse non avevamo mai fatto, offrendo l’occasione per prendere meglio coscienza di una “fotografia responsabile” che va bel oltre il proprio compiacimento visivo.
Questo il “Calendario” delle riprese e successiva fase di laboratorio:
PRIMA TAPPA: 28/29 gennaio 2017 – Laboratorio giovedì 2 febbraio
Tema: “GRANDE BELLEZZA”
Dove: Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Piazza San Babila, Galleria Vittorio Emanuele, Piazza della Scala.
SECONDA TAPPA: 25/26 febbraio – Laboratorio giovedì 2 marzo
Tema: “LUCE SPAZIO FORME”
Dove: Fondazione PRADA, Largo Isarco 2
TERZA TAPPA: 1/2 aprile – Laboratorio giovedì 6 aprile
Tema: “LA CASA DELL’UOMO”
Dove: Piazza G.Cesare, piazza Elsa Morante
QUARTA TAPPA: 29/30 aprile, 1 maggio – Laboratorio giovedì 4 maggio
Tema: “LA NOTTE”
Dove: piazza Gae Aulenti 
QUINTA TAPPA: 27/28 maggio – Laboratorio giovedì 1 giugno
Tema; “LA QUOTIDIANITÀ”
Dove: Darsena e Naviglio Grande fino alla chiesa San Cristoforo.
La successiva proposta dei nostri progetti in Agorà – per quanto possibile – costituirà momento privilegiato di condivisione e comunicazione allargata, con un arricchimento reciproco, in una partecipazione attiva necessaria anche alla vita della Federazione.
In qualità di referenti sul territorio per la nostra zona (capolinea…!), siamo ovviamente disponibili ad accogliere quanti vorranno affiancarsi alle nostre attività, anche solo per conoscenza e/o informazione.
Le immagini che seguono, sono relative alla prima tappa: una partenza dal cuore di Milano.

Adriano Campione
Alessandra Brown
Alessandro Botterio
Domenico Scoca
Elsa Filardo
Fabrizio Aleotti
Franco Fratini
Giulio Brazzale
Luciano Ceriani
Monica Giudice
Raffaello Ricci
Roberto Chiodini
Roberto De Leonardis
Stefano Mantero
Veronica Bolognesi
Walter Turcato

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9 commenti

  1. Ogni Laboratorio Di Cult viene gestito liberamente dal coordinatore e dai partecipanti, questo per assicurare la libera espressione della cultura territoriale.
    In questo modo si notano importanti differenze tra i Laboratori nella conduzione; ogni esperienza è preziosa e contribuisce a formare conoscenza su questa attività innovativa.
    Se ci sono differenze vuol dire che ci sono modalità e idee che debbono essere rispettate perché il “Tema dato” diventi un “Tema personale” del Laboratorio e poi di ogni singolo partecipante.
    Anche il LAB Di Cult 019 FIAF – Capolinea- coordinato da Walter Turcato manifesta nell’elaborazione del concept tanti caratteri distintivi: pianificazione e chiara gamma di contenuti rivolti alla metropoli.
    Ritengo importante la presenza di questa ricerca su Milano e mi mancano le altre grandi città ma tempo al tempo, lavorando con soddisfazione si diventa credibili e quindi contaminanti.
    Questo fine settimana, nelle attività legate al Di Cult, ha visto in primo piano la Lombardia: ieri il Tutoraggio a Mantova, oggi a Ghedi l’evoluzione a Festival che ha avuto un notevole successo, questa sera il post milanese di alto profilo.
    E’ molto bello vedere questa coralità regionale di attività rese possibili solo con l’impegno e le capacità dei nostri Volontari.
    Complimenti a TUTTI!

  2. Ottimo progetto pensato x temi a tappe in una città ,un insieme di tanti viaggi con arrivi e ri-partenze.in attesa di vedere le prossime mete fotografate porgo i complimenti al coordinatore e al gruppo per questa visione diversa che allarga anche i nostri pensieri.grazie e buon 1 maggio.

  3. Ringrazio Silvano – e in generale il DiCult – per l’ampio spazio che ci ha concesso con questo post!
    La nostra ricerca prosegue e proprio in questo weekend stiamo riprendendo le immagini per il 4° tema.
    Non è facile, lo sapevamo, ma quanti ci stanno credendo e si stanno impegnando ne ricavano innanzitutto preziose occasioni di confronto e verifica: innanzitutto con sé stessi, e poi con gli altri amici, in piacevoli situazioni di condivisione anche conviviale.
    È indubbiamente un banco di prova “tecnico” per le varie, mutevoli situazioni in cui ci si viene a trovare, ma anche un banco di prova in cui riflettere sul proprio sentimento (intimo, molto personale) e sulla capacità di sintesi che riusciamo ad esprimere per dare compimento a questo progetto molto articolato.
    Mi auguro che, come anche anticipato da Silvano, il nostro operato possa davvero risultare in qualche modo “contaminante”! …e che ovviamente il risultato finale sia completo e all’altezza della proposta.

  4. Complimenti a tutto il laboratorio coordinato da Walter Turcato.
    Un esempio interessante e maturo di quanto sia importante il lavoro di gruppo e di come attraverso lo scambio e il fare “in comune” possa far raggiungere risultati di profondità e valore sia di pensiero che estetico.
    Grazie per la preziosa condivisione.
    Complimenti anche al Circolo Lamba di Ghedi per il salto qualitativo e di contenuti che hanno generato con il passaggio dal “6° Tornado Ghedi 2016″ al 1° Ghedi Photo Festival 2017”
    Orietta Bay.

  5. Complimenti a Walter e ai componenti del Laboratorio per l’ideazione di un concept completo e articolato, che abbraccia la città e le relazioni in cui viene vissuta dai suoi abitanti.
    Bello constatare come il laboratorio sia momento di condivisione di idee tra i partecipanti; passare da un’operatività personale ad una di gruppo è sicuramente più appagante, proprio perchè il lavoro di squadra porta diversi punti di vista e maggiori stimoli. Avanti così!
    Gabriele Bartoli

  6. Trovo che in questo post ci siano foto molto belle, ma continuo a trovare che la maggioranza di queste sia assolutamente slegata dal concetto capolinea. O meglio: è possibile legarle con un testo idoneo, come è possibile legare qualunque scatto a questo punto. Forse è così che va affrontato il tema … e io non l’ho ancora capito 🙂

    1. …il tema va affrontato con una progettazione preventiva e consapevole, non certo abbinando a posteriori dei testi che vadano a colmare le “deficenze” delle fotografie…
      La finalità dei lavori a tema e della metodica di laboratorio di gruppo è anche affinare e sviluppare questa capacità di progettazione, con la quale poter individuare i “capitoli” necessari a comporre il racconto finale.
      Non tutti riusciranno a comporre un portfolio organico eloquente: a quel punto – forse – anche una sola immagine tra quelle realizzate potrà esprimere compiutamente il pensiero dell’autore.
      I momenti di confronto e discussione saranno però sicuramente serviti a prendere coscienza dei requisiti necessari ad una corretta “grammatica espressiva”.

      1. Ciao Walter, mi diverto un po’ a polemizzare sul capolinea, visto che alla prima serata dedicata che abbiamo tenuto a Tank Sviluppo Immagine eravamo agguerritissimi a sostenere ognuno il proprio capolinea… e il presidente Angelini che conduceva il dibattito ha avuto il suo da fare! 😉

        1. Ciao Michela!
          …non è sicuramente tema facile, come potrebbe sembrare a prima botta, anche perché credo che ognuno sia portato ad attribuirgli i significati che in quel momento sta vivendo nella propria quotidianità…
          Noi siamo ancora nella fase di ascolto ed elaborazione personale, con momenti di verifica incrociata che si risolvono in poche battute: quasi un’attesa discreta, rispettosa sia dei tempi che della sensibilità di ciascuno. Tireremo le reti prossimamente e vedremo se stringerne o allargarne le maglie… Buon lavoro anche a voi!

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