HomeNews

“Conchiglie di guerra” in “La terra della Memoria” di Manuela Meloni

reportage su un territorio e le persone violate nelle terre d'Ogliastra

Conchiglie di guerra

C’è una Sardegna violentata, lontana dal bucolico, dalle spiagge incantevoli, sconosciuta a turisti, che brucia nella carne di chi la abita senza possederla.

E’ la Sardegna dei poligoni militari (il 61% delle servitù militari dell’intero territorio nazionale è ubicato nell’isola), inaccessibile, inarrivabile, rapita da un Risiko vero, territorio con molti padroni tra, che ne dispone a suo uso e consumo, incurante delle conseguenze.

Manuela Meloni è una fotografa freelance che ha raccontato una di queste aree, la più grande base militare sperimentale d’Europa, la terza nel mondo: l’area del poligono di Quirra, che si estende dalla costa sud occidentale all’Ogliastra. Il P.I.S.Q. (Poligono Interforze del Salto di Quirra) domina duecento chilometri quadrati, con l’esproprio di terreni e case effettuati a danno degli abitanti e della loro memoria, a cui talvolta per gentile e inappellabile concessione è permesso restare per continuare a svolgere le proprie attività, imponendo un’impossibile convivenza tra società civile e servitù militare.

Quirra, 2013, La terra della memoria. – Rampa di lancio area H, comune di Arzana, Murtas, poligono a mare. Il poligono a mare (distaccamento di Capo San Lorenzo – CSL) è suddiviso in aree e comprendono circa 730 ettari di superficie totale. L’area H: zona alfa è destinata a banco prova motori e zona lancio ed è costituita da circa 3 ettari di territorio. Manuela Meloni
Quirra, 2013, La terra della memoria.- Pastori all’interno del loro ovile, area E, Cresia, comune di Villaputzu, poligono a terra. G. è uno dei pastori più anziani che sono rimasti all’interno del poligono, vive nel suo ovile senza corrente elettrica Non esce da quella zona da circa dieci anni. Manuela Meloni
Quirra, 2013, La terra della memoria. – Recinto militare con bersaglio, area C, Monte Cardiga, comune di Villaputzu, poligono a terra. Manuela Meloni
La terra della Memoria di Manuela Meloni

Il suo reportage racconta questo squilibrio tra la vita, il lavoro, la salute dell’uomo e degli animali e le attività militari in cui si spara terra-mare, aria-terra e mare-terra, ad opera della NATO, dell’esercito italiano o di stati stranieri a cui il poligono viene dato in affitto.

Non si hanno informazioni sulla attività che si svolgono all’interno del poligono, sui materiali utilizzati, sul tasso di inquinamento che producono nelle falde. Metalli pesantiscorie radioattive quali uranio impoverito, Torio 232 e altri inquinanti: tutto nascosto in una zona incantevole, a pochi metri dal mare cristallino di vacanze per vip, che producono tassi di incidenza elevati per tumori di ogni sorta come documentato dalla Asl di Cagliari: «Il 65% del personale, impegnato con la conduzione degli animali negli allevamenti ubicati entro il raggio di 2,7 km dalla base militare di Capo San Lorenzo a Quirra, risulta colpito da gravi malattie tumorali».

 

la terra della memoria di Manuela Meloni
la terra della memoria di Manuela Meloni
la terra della memoria di Manuela Meloni

La forza del lavoro di Manuela sta nel rendere semplicemente visibile l’accettazione di uno stato immutabile, l’arrendersi a essere ospiti mal sopportati nella propria casa, la tenacia e l’orgoglio di vivere la terra nella propria terra, con la semplicità disarmante di chi sente a un passo da sé lo scoppio di una bomba, sulle proprie teste caccia militari, sotto i propri piedi un flusso invisibile di morte, nei propri cimiteri uomini, donne, bambini morti troppo presto. Sacrificati all’esistere, all’immutabile, al sospeso, un limbo di morte.

Il rapporto tra scorie militari, allevamenti, lo scorrere della vita quotidiana, la natura incontaminata, la rassegnazione data dall’impotenza, il coraggio del volerci comunque credere a un domani libero per i propri figli, sono così potenti nelle fotografie e nel progetto di Manuela, il cui vero, senza filtri, di fotografie riuscite, sono un urlo nel silenzio rotto da giochi di guerra a cui dire basta.

“C’è un cartello che ogni bambino nella mia terra ha incontrato almeno una volta: “Zona militare. Limite invalicabile”. Sarà forse un sogno ma spero che mio figlio possa crescere con l’idea di chi ritiene valicabile ogni divieto d’accesso”.

la terra della memoria di Manuela Meloni
la terra della memoria di Manuela Meloni
la terra della memoria di Manuela Meloni

 

Questo splendido lavoro fotografico è uno di quei lavori necessari, potenti, nudi perché questo sogno possa diventare realtà.

Testo di Mauro Liggi

Per vedere il lavoro completo

Manuela Meloni (Cagliari, 1985) fotografa italiana freelance con base tra Roma, Firenze e Cagliari.
Nel 2011 si è laureata presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha continuato i suoi studi conseguendo un Master in fotogiornalismo presso l’Istituto Superiore di Fotografia e
Comunicazione Integrata (ISFCI) di Roma. Ha esposto per il MAN di Nuoro, Trentino Immagini, Festival dell’Ambiente a Taranto, Foto Leggendo a Roma e altri.

Articoli correlati

Back to top button