Quando è davvero “‘NA… passione italiana”
mostra fotografica a la "Casa della Fotografia" di Villa Pignatelli a Napoli
Era de maggio… anche al tempo del terzo scudetto del Napoli, con festeggiamenti iniziati già da giorni e con scenografie che, da quando s’era sentito nell’aria il sapore della vittoria, avevano imbandierato l’intera città, avvolgendola in un groviglio di nastri e di striscioni come fitte ragnatele celesti. Nella partita del 5 maggio, con ben cinque giornate d’anticipo, sarebbe bastato un pareggio per conquistare lo scudetto. Cosa che avviene, ma non sotto il cielo di Napoli. L’undici di mister Luciano Spalletti è infatti a Udine a vedersela con l’Udinese. Gelo al tredicesimo minuto. Sandi Lovric va in rete! Battaglia dura, poi Victor Osimhen al 52° porta il pareggio dello “scudetto matematicamente sicuro”. Al fischio finale, i napoletani (e non soltanto loro) sono a migliaia in piazza a far esplodere quella festa iniziata da giorni. Per le strade fiumi di semplici tifosi e fotografi, anche fotoreporter di agenzie estere, perché questo terzo scudetto del Napoli è giù diventato un evento, un pezzo di storia. E ci vuole poco ad elevarlo anche a pezzo della storia millenaria della città. È un’ubriacatura liberatoria di gioia.
Il calcio è una passione nazionale, anzi è “‘NA… passione italiana”, come l’ha chiamata l’associazione fotografica napoletana Flegrea Photo che ha chiamato a raccolta i fotografi che s’erano ritrovati la sera del 5 maggio con la macchina fotografica per le strade della città. La giuria del concorso nazionale riconosciuto FIAF, da loro organizzato insieme a CoopCulture, e composta da Marta Ragozzino, direttrice regionale dei Musei Campani, Fulvio Merlak, presidente onorario Fiaf, e Pino Codispoti, vicepresidente CoopCulture, ha scelto ventuno fotografie, che sono esposte dal 26 luglio fino all’11 settembre alla “Casa della Fotografia” di Villa Pignatelli a Napoli in concomitanza della mostra “L’occhio come mestiere” di Gianni Berengo Gardin. Sono fotografie in bianco & nero, forse per legare anche un po’ il tutto allo scudetto in …analogico del 1987 e per sintonizzarsi con le opere del maestro ligure. Di certo, non c’è nelle fotografie un trionfo di quel celeste che per alcuni mesi ha caratterizzato il volto di Napoli. Concentrati tutti i fotografi non sulla scenografia, spesso anche pacchiana, ma sui volti della gente che si muoveva tra nastri, bandiere, striscioni e stendardi. La festa, la gioia, quel senso di liberazione, intesa anche come riscatto su cui in questi mesi si è tanto scritto si leggono negli abbracci, nei gesti di esultanza di un intero popolo, campione nella notte. (Giovanni Ruggiero)
Di seguito le 21 foto in mostra
Chissà se alcune diventeranno iconografia della nostra storia?