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ORIZZONTI – di Ilenio Celoria

ORIZZONTI – di Ilenio Celoria
Opera presentata al PhotoHappening – -Simposio di Sestri Levante (GE)

Il progetto orizzonti nasce dal desiderio di ricercare l’essenza del paesaggio ed il suo rapporto con l’infinito. Le fotografie, sviluppate intorno ad un’idea narrativa tematico-concettuale, sono realizzate in diversi luoghi dell’Italia.

Il soggetto presente in tutte le immagini, e sempre uguale a se stesso, è la linea di orizzonte che, nella prospettiva, è il luogo geometrico dove rette parallele si incontrano ma nelle fotografie rappresenta il limite dello sguardo. L’orizzonte separa la trasparenza dall’opacità, il “vuoto” dal “pieno”; è l’asse di simmetria che crea equilibrio, staticità. Per me la fotografia non rappresenta solo un modo di guardare il mondo, ma un modo per valutarne l’ordine e la bellezza. Il paesaggio è un pretesto per riflettere sul rapporto tra realtà e rappresentazione, tra concreto e astratto, mentre lo scatto è una specie di catarsi durante la quale si trattiene il respiro mentre il tempo si ferma. Non è catturare l’istante nel senso bressoniano del termine ma soffermarsi affinché il paesaggio sia percepito in profondità. “E così guardando prima nel mondo, poi sulla lastra e poi nell’immagine finale, manifestare la meraviglia del gesto che si compie, non ritenere nulla insignificante e scoprire in un paesaggio, un punto dello spazio, un attimo della vita o un leggero mutamento della luce, la possibilità di una nuova percezione” (Luigi Ghirri, Niente di antico sotto il sole). Fotografare diventa un gesto purificatorio che implica la contemplazione del soggetto e quando tutte le parti hanno il loro posto esattamente proporzionato nell’equilibrio generale assaporiamo la gioia che nasce dal bel ritmo (Vitruvio). Nel portfolio anche il formato delle fotografie è strettamente legato all’idea, infatti il quadrato è l’espressione dell’uomo poiché la figura umana, in posizione eretta con le braccia aperte, risulta uguale nelle sue misure di altezza e larghezza.

 
Esposizioni e pubblicazioni del progetto “Orizzonti”:
2013 – Photissima Art Fair, Torino.
2013 – pubblicazione del portfolio sulla rivista Il fotografo n.251
2013 – Mostra fotografica Territori dello sguardo. Spazio e architettura nell’occhio del fotografo, Scuola Politecnica di Genova
2013 – Galleria Spazio23, Genova.
2013 – Biennale Internazionale di arte contemporanea, Brescia.
2012 – Pubblicazione su Fotologie, Profili d’Autore (www.fotologie.it)

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7 commenti

  1. “Orizzonti” di Ilenio Celoria è un’opera animata da un’idea artistica per l’intensa riflessione estetica condotta sull’orizzonte marino.
    Notevole è l’immagine d’apertura con questo orizzonte negato da un muro, è una metafora che apre riflessioni sull’azione dell’uomo nell’ambiente. Dopo si susseguono due immagini metaforiche sui contrari: il mare mosso e quello immobile che sembra un lago dalle acque limpide che danno vertigine. Poi le azioni dell’uomo sono poste a dialogare con la linea dell’infinito con un tutto a fuoco e tutto diventa domestico. Infine la battigia invernale con ciò che il mare ha scaricato di verticale di orizzontale. L’autore ha creato un ampio dispositivo visivo che raccoglie differenti sentimenti in rapporto con la marina e il suo ipnotico orizzonte.
    Mi appare molto centrato il profilo colore che ci comunica l’atmosfera di un mare del nord che induce più al pensiero che alla contemplazione estetica. Complimenti all’autore!

  2. Lavoro eccellente, devo dire 🙂 le prime 5 sono ottime ma anche le altre, un lavoro che si fissa sul concetto ed inquadra l’orizzonte a metà ( come piace anche a me ) fotogramma. La prima è superlativa ottima forma ed un estetica di forme piuttosto rare da vedere. In tutte le altre elementi che legano in un discorso pulito, coerente ed essenziale 🙂 mi piacciono sempre quei lavori ( progetti vari o portfolio che siano ) che sanno far vedere con precisione delle cose, anche senza bisogno di leggere il cosa siano.

  3. Ilenio Celoria è persona sensibile, attenta, rigorosa nel lavoro e nei rapporti relazionali. Nell’intimo dell’Autore c’è altro … e di molto profondo che ORIZZONTI evidenzia … Vorrei riproporre qui per i lettori di AgoràDiCult una piccola riflessione, parte di un testo scritto per Fotologie, dopo aver visto il lavoro di Celoria convinto di fare cosa gradita e di contribuire ad ampliare la visibilità di ORIZZONTI. Merita. Una tavolozza di percezioni visive nel quadro di una trama di sensazioni dove il lettore è coinvolto, magicamente coinvolto. Una “prosa iconica” raffinata e singolare, unitamente a tanta poesia ungarettiana. Complimenti Ilenio!
    “Una sedia da spiaggia che aspetta in silenzio qualcuno a cui offrire riposo e un panorama meraviglioso, una panca abbandonata vicino a un muro di pietra che vive di solitudine tra gli spazi silenti del contesto, una staccionata di legno scuro in primo piano. Tre segmenti di questo portfolio. E ancora: il braccio di una vecchia doccia che osserva l’ambiente, due paline che dialogano guardando verso il mare in lontananza, così come sembrano che conversino tra loro, nell’immagine successiva, due figure umane indefinite e stilizzate nello spazio infinito. E tutt’intorno silenzi, atmosfere rarefatte, spazi immobili e solenni. Oltre a poesia e solitudine. Non un rumore, un segnale, la traccia di un passaggio recente, nulla, solo l’immensità degli spazi e dei segni strutturali del territorio indagato. Immagini straordinarie con al centro sempre, autorevole e importante, l’orizzonte, tra terra, mare e cielo, filo di collegamento e motivo conduttore delle sequenze del profilo. Un contesto magico, irreale, in qualche segmento astratto, tra atmosfere romantiche, indefinite e indefinibili, collocate secondo equilibri studiati in composizioni curate nel quadro di una tessitura iconica elegante, sulla quale è spalmato e appena visibile un tratto aristocratico che si fonde con i valori tonali, omogenei e coordinati, tagliati sulla linea dell’orizzonte che si lasciano contemplare, mentre viaggiano verso l’infinito. Dove lo sguardo lasciato il visibile si perde nell’invisibile. Sequenze fotografiche costruite dalla sensibilità di Ilenio Celoria, con sentimento e partecipazione emotiva, coniugando l’estensione nel tempo e nello spazio dell’infinito, la capacità del formato quadrato di esprimersi in termini di rappresentazione del reale e la linea dell’orizzonte. Da qui nasce Orizzonti”.
    Grazie a Iliano Celoria e a Silvano Bicocchi, due sensibilità, uno stesso obiettivo: diffondere la Fotografia di qualità! Salutissimi.

  4. Buongiorno Ilieno e a tutti,
    Sono contenta di rivedere questa serie con calma e scopro adesso una cosa che non avevo visto quando l’ho scoperta a Sestri Levante : il peso della terra sotto l’orizzonte. Quasi tutta la contemplazione accade sulla terra anche se ci offri l’altra meta da vedere e contemplare. Ma il nostro occhio si perde, o almeno il mio occhio, a cercare senso e dettagli sotto l’orizzonte ignorando quasi totalmente “il sopra”. A parte una foto dove c’è un collegamento forte fra le 2 parte (n°4), ricca anche lei di significati, tutte le altre mi mantengono sulla terra, anche con la foto della sedia (siamo seduti sulla terra). La foto con l’isola che potrebbe essere uno stato intermedio, anche lei mi porta di nuovo sulla terra con il collegamento delle pietre in primo piano. Questa forza della terra è proprio affascinante.
    Complimenti come sempre Ilieno !!
    ****************
    Je suis heureuse de pouvoir revoir cette série dans le calme et maintenant que c’est chose faite, j’y découvre un aspect qui m’avait totalement échappé lors de ma première vision à Sestri Levante : le poids de la terre sous l’horizon. En effet, la quasi totalité de la contemplation que tu nous proposes s’effectue sur la partie “terre”, même si tu nous offres l’autre moitié à voir et à contempler. Mais notre oeil se perd, ou tout du moins le mien, a chercher des détails et du sens sous l’horizon, ignorant presque totalement le “haut”. Ainsi, à part la photo n°4 où il y a un lien qui unit les deux univers (lien riche de sens lui aussi), toutes les autres images nous maintiennent sur la terre, même avec une photo telle que celle de la chaise (nous sommes assis sur terre) ou avec celle de l’île. Celle-ci pourrait être un point, un état intermédiaire mais à cause (ou grâce) au monticule de cailloux en premier plan, nous sommes irrémédiablement ramenés sur terre.
    Cette force de la terre est véritablement fascinante.
    Tous mes compliments comme toujours !!

  5. E’ ormai un lungo periodo che Agorà ci ha abituato a vedere dei lavori di grande qualità e interesse e questo di Ilenio Celoria non è da meno.Trovo veramente entusiasmante la grande efficacia compositiva, frutto di una evidente “cultura” fotografica, che ha portato l’autore ad una sintesi di rara bellezza.E’ dall’uso sapiente di pochi elementi che nascono le grandi fotografie, che in questo caso sembrano trasmetterci quel silenzio e quel senso di meditazione che Ilenio ha reso così efficacemente. Bene ha fatto Ilenio a citare nella sua presentazione l’uomo vitruviano: equilibrio e bellezza sono sintetizzati nelle sue fotografie .

  6. Rilassanti. Questo è l’aggettivo che mi viene subito in mente, forse richiesto dal mio stato attuale, guardando queste foto.
    Partendo dal formato quadrato, seguendo le masse equivalenti di celo-mare-terra, fermandosi sugli oggetti centrali. Giusto il movimento ritmico delle onde a richiamare una potente energia pulsante. Bello.

  7. Ilenio l’ho conosciuto a Sestri Levante all’incontro del Photo-Happening .come dice Fausto Raschiatore è un autore sensibile ,riflessivo e profondo , conosce bene la fotografia e la sua architettura visiva. Ho avuto l’occasione di averlo di fronte a tavola e scambiare due parole sul suo portfolio “ Orizzonti “un’ opera profonda per la riflessione che l’autore ha avuto sul paesaggio marino ,le prime tre immagini ti impongono uno sguardo infinito là dove la retta si frappone tra mare e cielo, personalmente il mio sguardo arriva all’orizzonte sale al cielo scenografico e ritorna nuovamente sulla riga iniziale del mare creandomi una visione circolare. Nelle altre tre immagini centrali , invece il mio sguardo è attratto dagli oggetti sulla sabbia , cerco in loro significazione , mi interrompono l’ideale visione dello sguardo infinito, ma ecco che nelle ultime tre della serie, l’oggetto si fa piccolo insignificante pur essendo presente e la contemplazione approda all’orizzonte nuovamente . i miei complimenti Ilenio davvero bravo e profondo

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