FOTOIT, Intervista a Silvano Bicocchi
FOTOIT, Intervista a Silvano Bicocchi Direttore del Dipartimento Cultura FIAF.
Su FOTOIT, rivista ufficiale della FIAF, di questo mese di aprile è pubblicata l’intervista a me, come Direttore del Dipartimento Cultura FIAF. E’ un’intervista che mi era stata chiesta già un anno fa ma ho voluto farla ora a chiusura del mio mandato assunto nel 2011.
Essendo il Dipartimento Cultura un nuovo organismo della FIAF, caratterizzato da un modello culturale in gran parte innovativo, ho voluto presentarne il pensiero che lo anima dopo aver dimostrato che è possibile la sua realizzazione, attraverso le attività che in questi 3 anni abbiamo compiuto insieme.
Mi sembra logico che i concetti dell’intervista vengano condivisi in particolare con voi che avete messo le gambe a queste teorie, dandovi la possibilità di dire il vostro parere in merito che sarà così oggetto della mia attenzione.
Al 66° Congresso Nazionale di Cesenatico avremo un momento di incontro aperto a tutti i soci FIAF proprio per elaborare insieme quanto si è realizzato nei primi tre anni e quali le idee per progettare l’azione dei prossimi tre.
INTERVISTA
di Elena Falchi
SILVANO BICOCCHI
Direttore del Dipartimento Cultura FIAF
Silvano Bicocchi, Direttore del Dipartimento Cultura FIAF, inizia il suo percorso in FIAF iscrivendosi nel 1991. Dal 1993 collabora con la rivista della Federazione, prima “Il fotoamatore” e poi con “FOTOIT”, e acquisisce un’importante esperienza di storia e critica della fotografia collaborando dal 1998 alla realizzazione delle monografie del ”Autore dell’Anno FIAF” ed ai dieci volumi del “Crediamo ai tuoi occhi” del CIFA di Bibbiena.
Questo suo impegno, condiviso con altre figure della Federazione, si intensifica a partire dalla seconda metà degli anni ’90 con la sua partecipazione ai tavoli di Lettura di Portfolio. Nel 2008 teorizza e pratica la figura del Coordinatore Artistico di progetti fotografici collettivi operando anche sul web con la gestione di un Blog. Tale ruolo lo esercita in due grandi progetti tematici: quello regionale del 2008 nel “10/12/2008 – Una giornata particolare nelle Marche” e poi quello nazionale del 2011 collaborando a “Passione Italia. 17 marzo 2011 Una giornata italiana”. Nell’ambito della Federazione è riconosciuto nel 1995 Docente del DAC, insignito nel 1997 BFI e nel 2002 Seminatore FIAF.
Nel 2011 è incaricato alla direzione del nuovo Dipartimento Cultura FIAF.
Silvano, puoi raccontarci come nasce il Dipartimento Cultura FIAF?
Il Dipartimento Cultura FIAF nasce nel 2011 dal 63° Congresso Nazionale di Torino, nel quale si è deciso l’evoluzione del DAC, Dipartimento Attività Culturali, con la formazione di due distinti organismi: il Dipartimento Cultura e il Dipartimento Didattica . Distinguendo queste due aree operative si è voluto potenziare l’azione culturale della Federazione poiché è uno dei suoi scopi principali, infatti lo Statuto FIAF, all’Art.2 “Scopi della Federazione”, recita anche: “… coordinare le attività dei soci quale centro di formazione, informazione e collegamento tra gli stessi”.
Evidentemente con questa struttura potenziata si è definito che il Dipartimento Didattica si occupi della “formazione”, mentre il Dipartimento Cultura si prodighi, insieme agli altri dipartimenti, nell’ambito della “informazione e collegamento” tra i soci FIAF. Di conseguenza a questa nuova impostazione le attività didattiche, ben strutturate nell’esperienza del DAC, sono state giustamente affidate al Dipartimento Didattica, mentre al Dipartimento Cultura è stato chiesto di fare Ricerca & Sviluppo per innovare ed ampliare le attività culturali già promosse nell’esperienza DAC.
Però! Ti è stata proposta una bella sfida!
Sì! Nel ruolo di primo Direttore del nuovo Dipartimento Cultura, sono subito stato consapevole che un mandato così aperto si poteva svolgere in tanti diversi modi. L’impostazione che ho proposto agli Organi Dirigenti è stata dettata da una profonda riflessione sulle esperienze da me vissute in FIAF ma con lo sguardo rivolto decisamente avanti, verso il futuro della Federazione, per dare risposte valide e concrete alle nuove complesse istanze poste dalla passione fotografica contemporanea.
In termini pratici, secondo la tua visione cosa differenzia l’attività culturale da quella didattica?
Ottima domanda! Perché entrambe sono attività che concorrono a raggiungere lo stesso fine: accrescere la cultura fotografica dei soci FIAF.
Raggiungono lo stesso scopo ma lo fanno in modo speculare: mentre l’attività didattica “porta” sapere, quella culturale “riceve” il sapere dei Circoli Fotografici e lo elabora. In genere l’attività didattica “porta” nei Circoli Fotografici nuove conoscenze con l’intento di formare nei fotografi delle predeterminate competenze. L’attività culturale, invece, “riceve” dai Circoli Fotografici le loro conoscenze, in forma di opere e pensiero, e le diffonde dando così “informazione e collegamento” tra i soggetti FIAF.
Mi sembra che hai dato la priorità all’aspetto pragmatico, più che teorico, della cultura fotografica. Ci racconti come l’hai concretizzato?
Io penso che per il Dipartimento Cultura della FIAF l’atto culturale prediletto sia l’atto fotografico e la Cultura fotografica è innanzi tutto “quella che c’è”. Ritengo anche che la Cultura debba essere da noi intesa come un fenomeno concreto e dinamico, legato a specifiche identità e storie territoriali, composto da conoscenze e mentalità continuamente in evoluzione. Pertanto l’azione del Dipartimento Cultura è affiancarsi alle attività svolte dai Circoli, e soprattutto relazionarsi con le persone che nei Circoli fanno le attività, proponendo loro di dare visibilità nazionale al proprio percorso. Questa visibilità serve per porre in atto dei processi virtuosi volti alla crescita loro e collettiva, basati sulla condivisione delle conoscenze fotografiche raggiunte nei vari campi: del fotografare, della storia della fotografia, della critica fotografica e del coordinamento artistico.
Per questo motivo è nato il blog “Agorà Di Cult”, giusto? Puoi parlarcene?
Agorà Di Cult – https://fiaf.net/agoradicult/ – ha avviato le sue attività il 12/02/2012 insieme ai siti che la FIAF ha posto in rete creando il “Sito Aggregatore” di tutti i siti regionali e di ogni altra espressione Web della Federazione. Il riuscire ad animare tutti questi mezzi di comunicazione vuol dire dare visibilità alla cultura fotografica che la FIAF produce attraverso le Associazioni e i Soci aderenti. E’ fondamentale che ogni attività giunga sul Web perché oggi per tutti Internet è il punto di riferimento per conoscere il mondo e quindi: chi non vi appare… non esiste!
Per realizzare il progetto di Dipartimento Cultura, come prima delineato, è evidente che è fondamentale avere il modo di creare, tra i soci FIAF, dei legami relazionali continui e duraturi, perché i processi di crescita delle persone richiedono anni.
Senza internet inevitabilmente questo fondamentale aspetto relazionale, come è stato nel passato, rimarrebbe “chiuso” in gruppi limitati di persone isolati tra loro.
Con Internet è possibile proporre invece dei “gruppi di relazione aperti” a livello nazionale, ecco perché la prima cosa che ho chiesto agli Organi Dirigenti FIAF è stato il blog.
Agorà Di Cult è l’esatta espressione del pensiero che anima il Dipartimento Cultura perché evolve l’esperienza fondamentale dei “gruppi relazionali chiusi” del passato, con i “gruppi relazionali aperti”… oggi finalmente possibili. La Cultura fotografica prodotta nella FIAF è talmente ricca in forme e contenuti che darle visibilità vuol dire dar vita al fenomeno sotterraneo di cultura fotografica che la FIAF costruisce ogni giorno.
Al Blog Agorà Di Cult può iscriversi chiunque?
Si può iscrivere al blog solo chi è socio FIAF, ma tutti possono seguirlo accedendo da Internet lasciando commenti non anonimi.
L’intento di “relazione aperta” in Agorà Di Cult viene attuato attraverso l’autocandidatura a intraprendere i “percorsi” che possono far emergere le figure di cui la FIAF ha bisogno per progredire: l’Animatore culturale, il Tutor fotografico, lo Storico della Fotografia, il Critico della Fotografia, il Coordinatore Artistico.
Nell’Home page di Agorà Di Cult sono definite puntualmente queste figure. Per idearle non ho inventato nulla, infatti mi sono avvalso di tutte le esperienze da me vissute in FIAF dal 1993, ben esposte qui nella tua presentazione della mia figura. Oggi ogni socio FIAF può condividere sulla rete il proprio percorso di appassionato fotografo e, se lo vuole, conseguire liberamente un ruolo di livello locale o nazionale proporzionato alle sue competenze e alla sua possibilità/capacità di fare. Questa non mi pare cosa da poco e spero che in particolare i giovani colgano questa opportunità.
Qual è stata la risposta, dei soci FIAF e dei fotografi italiani, a questo progetto di Dipartimento Cultura?
Gli iscritti al Dipartimento Cultura sono rapidamente diventati una sessantina e oggi sono 110 ma potranno crescere in modo molto maggiore nel secondo ciclo triennale. L’azione di proselitismo non è stata spinta con vigore, data la fase sperimentale e anche per vedere la risposta spontanea dei soci.
Se questo primo ciclo triennale, che si chiude proprio al 66° Congresso Nazionale FIAF di Cesenatico, è stato quello dell’ideazione del progetto e dell’incontro dei compagni di strada che spontaneamente ci hanno creduto, il secondo ciclo sarà quello della strutturazione e condivisione della direzione del Dipartimento, e sarà pertanto un altro tratto importante del percorso intrapreso nel 2011.
La risposta dell’ambiente fotografico italiano è andata oltre le attese con una media giornaliera 1.250 accessi che sono circa 38.000 mensili e 456.000 annuali, ma che potrebbero triplicare con un potenziamento del sistema di annuncio email. Viene apprezzato lo spaccato ampio del fenomeno fotografico FIAF e la capacità di risposta in tempo reale alle vicende dell’attualità del nostro ambiente.
Che riscontri hanno avuto le nuove attività che in questi anni il Dipartimento Cultura ha messo in atto in tutto il Paese? Mi riferisco al Face to Face, al Photo Party e al recentissimo Photo Happening – Simposio.
Sono tutte attività nuove che hanno un tratto comune: affiancare alla tradizionale cultura del “giudizio di valore” e del “confronto” quella dello “studio” e la “condivisione”. Sono iniziative che vogliono stimolare le attività intercircolo dei Circoli fotografici, quindi vengono organizzate da un singolo Circolo che invita a partecipare gli altri della zona. Ciò è un aspetto decisivo per far cambiare la prospettiva dell’attività culturale e le soddisfazioni non mancano. Tutte le attività sono basate sulla condivisione e lo studio. Il Photo Day è la giornata di attività fotografiche varie che comprendono una riflessione tematica e la lettura delle opere dei partecipanti. E’ stata la nostra prima attività, nata al TANK di Forlì nel 2012 che recentemente ha contaminato anche l’FBN di Cecina per lo studio attento che viene promosso sulle opere realizzate dai soci dei Circoli partecipanti. Il Face to Face è il faccia a faccia tra l’autore e il pubblico che viene arricchito dal contributo di due lettori di portfolio per dare una appassionata analisi pubblica delle opere: è un’attività che si affianca alla normale lettura di portfolio fatta ai tavoli e, molto apprezzata, è già presente in tanti festival. Il Photo Party vuole ricreare il clima appassionato dei caffè letterari delle avanguardie artistiche chiamando a riflettere sulla fotografia i protagonisti della cultura locale: artisti d’arte visiva, scrittori, poeti, giornalisti, ecc. che in particolare a Piombino è stata sperimentata con successo. Il PhotoHappening, nelle due modalità Set e Simposio, è una manifestazione fotografica fatta per la partecipazione di grandi gruppi di fotografi (100, 200, massimo 250 appassionati, attualmente siamo andati oltre 150 iscritti) che pone in primo piano sia il fotografare la realtà territoriale che la condivisione tra i soci FIAF dello studio della fotografia a 360°; per ora si è svolta solo a Sestri Levante ottenendo risultati molto interessanti.
Come vedi siamo in piena Ricerca&Sviluppo condotta con ottimi risultati sperimentali!
Sono tantissime le domande che rimangono da farti Silvano!
Rimandiamo ad una prossima gradita intervista il parlarne dettagliatamente, intanto, grazie Direttore del tuo esauriente compendio di informazioni circa il Dipartimento Cultura FIAF!
Vi aspettiamo sul blog Agorà di Cult https://fiaf.net/agoradicult/ e nelle numerose attività per le quali gli iscritti al Dipartimento Cultura FIAF danno il loro contributo che trovate elencate sull’Agenda Di Cult, sempre leggibile sul blog. Concludo rinnovando l’invito a tutti soci FIAF a rendere visibile sul blog i percorsi della propria passione fotografica, perché oggi “l’esserci dipende solo da voi”.
Interessante intervista, ma mi sembra un po’ azzardato dire che chi non è su internet non esiste ! A ben vedere oggi con tutti questi S.N. sembrano non esistere tutti quelli che vi partecipano tanta è la massa. Il web è un mezzo come gli altri, in mano alle persone giuste provoca effetti positivi ( per chi la vive sempre la fotografia non è certo un mezzo fondamentale ). Sarebbe come dire che chi ancora ( x vari motivi ) non fa parte di FIAF non esiste come fotografo, assunti un po’ esagerati. Ovviamente un blog come altre iniziative di aggregazione sono sempre positive ma vanno gestite con preparazione e passione. Agorà mi sembra un bell’esempio, ma ce ne sono in giro di cose fatte non proprio bene, che fanno solo il male anche della fotografia. Mi dispiace dirlo, ma in certi casi si assiste in certi “blog” più che alla promozione culturale del linguaggio fotografico, alla celebrazione continua dei soliti intellettuali, che in molti casi manco la praticano, la Fotografia. Essendo una cosa prettamente individuale come atto creativo credo che solo chi la fa ne possa capire bene e meglio. Non pubblicare persone che argomentano delle cose a volte, sconvenienti o diverse per qualcuno è una dimostrazione di debolezza o paura. La FIAF e tutte le sue molteplici attività la vedo come un ottima cosa 🙂 dare visibilità ai suoi iscritti è logico o meglio, fisiologico. Ma non tutti desiderano sempre fare una tessera ( io prendo il treno, l’autobus, vado al cinema senza abbonamento ), in questo senso un’altra buona cosa sarebbe quella di far conoscere anche i tanti protagonisti ( a volte eccellenti fotografi che sanno fare e che anche sanno tanto ), ma che non fanno parte di FIAF. Alla stessa stregua di un negozio che tiene in considerazione solo chi ha la carta-socio, e lascia andare via un cliente occasionale che magari ha speso il doppio, credo che così facendo anche un organo come FIAF ne avrebbe solo da perdere.
Buongiorno, un piccolo commento che non vuol essere polemico, ma solo una precisazione frutto di una mia personale riflessione su quanto lei scrive: credo che l’attività della Fiaf, che è una associazione senza fini di lucro, basata sul lavoro dei volontari, non possa essere paragonata a un negozio. Non le pare?
L’orizzonte fotografico è talmente ampio che una certa visibilità senza la presenza di Internet non sarebbe possibile. In questo senso ritengo che si debba interpretare l’affermazione di Silvano.
Poi sono convinto, e parecchio, che una qualsiasi Federazione debba dare precedenza ai propri iscritti, così come succede in ogni campo.
E la FIAF è una associazione di Circoli, ma anche di semplici Soci non iscritti a circoli, che si definiscono Fotoamatori. Mi piace sottolineare questa specificità, perché quasi sempre questa passione non è generalmente il modo con cui i soci FIAF si guadagnano da vivere.
E’ chiaro che l’ispirazione per la proprie fotografie viene dallo studio delle opere di tanti artisti e “professionisti”, che generano tendenze e influenzano le opinioni.
Ma in ogni caso la priorità e la maggiore visibilità all’interno della FIAF deve essere garantita, a mio avviso, agli associati e “non professionisti”, proprio perché è il cuore più che il mestiere a dare il senso a questa Federazione.
Altro discorso è la propria cultura, anche fotografica, che deve essere costruita con lo studio di tanti contributi i quali, nessuno escluso, potranno sommarsi e sviluppare la propria sensibilità.
Penso che la risposta al progetto “Agorà” da parte di tutti noi sia l’espressione delle nostre necessità. Certo una maggiore partecipazione da parte nostra sarebbe auspicabile, ma come dice un saggio, ” il messaggio fotografico ha bisogno di tempo per portare la mente alla comprensione del suo segno”
Sono iscritta Fiaf da soli quattro anni, in nessun altro modo sarei riuscita ad ottenere i risultati che ho raggiunto in questo breve lasso di tempo.
Trovo positivo e medicamentoso lo spirito e la passione che pervade tutti i soci che lavorano e si impegnano nelle manifestazioni descritte da Silvano nell’intervista sopra riportata.
E’ certo che c’è di più, sicuramente ci sarà anche di meglio e di peggio, l’importante è che a tutti sia data disponibilità e sia riconosciuto il merito.
La perfezione non è dell’uomo, la passione ci aiuta però ad avvicinarci ad essa con più facilità.
Questa interessante intervista, alla vigilia di un momento tanto importante quale sarà per tutti i Soci FIAF il Congresso di Cesenatico, ci dà la possibilità di riflettere e capire.
Trovo che la spiegazione di cosa è il dipartimento Cultura, che grazie alla sapiente domanda di Elena Falchi, il Direttore Silvano Bicocchi ha dato, ci apra letteralmente il pensiero e spinga verso il fare.
“…L’attività culturale “riceve” dai Circoli Fotografici le loro conoscenze, in forma di opere e pensiero, e le diffonde dando così “informazione e collegamento” tra i soggetti FIAF.”
Attraverso le sue parole ci giunge lo sprone giusto. Ci fa comprendere che la funzione dei Circoli è proprio quella di far “circolare” la cultura fotografica. Ciascuno di noi si deve sentire fortemente motivato a portare il proprio contributo. Tutti gli appassionati, quali noi siamo, hanno qualcosa da condividere in capacità ed esperienza. Siamo degli unici e come tali il contributo di ciascuno può generare un potenziale di grande valore.
Importantissimo è riflettere sull’importanza della condivisione per ottenere buoni, spesso ottimi risultati.
Basta vedere quante interessanti attività si sono generate proprio da questo spirito di “mettere in comune” e di come attraverso i diversi modi per attuarle si siano create le basi adatte per permettere a ciascuno di trovare il proprio modo espressivo e la collocazione più adatta per sentirsi gratificato dai risultati raggiunti. Con sempre in mente che ogni volta è sfida a far di più e meglio.
Credo che noi tutti che apparteniamo ad un Circolo o un Gruppo sentiamo forte il desiderio di farlo crescere e per questo ci “diamo da fare”. C’è a volte un poco di sano campanilismo. Ma sono ancor più convinta che sia attraverso la FIAF nella quale tutti i Circoli e Gruppi possono sentirsi rappresentati e attivi, che si riescano ad ottenere risultati spettacolari.
E un fiore all’occhiello è proprio “Il dipartimento Cultura”, che nei suoi tre anni di attività ha raccolto tante adesioni e creato tanto interesse. Grazie al suo Blog ha trovato un modo privilegiato per dare voce a tutti. Esserci è vitale per la crescita personale. Lo scambio costruttivo di pensieri, idee e pareri ci abitua al dialogo e al confronto sereno, scevro da polemiche e animato dallo spirito giusto del voler comprendere anche il pensiero dell’altro.
Con questo intento e con tante aspettative da realizzare promettiamoci a vicenda di continuare a camminare insieme perché “in cordata” possiamo raggiungere vette sempre più ambite.
Grazie allora a tutti e al nostro Direttore.
Orietta Bay
Rammento a Gianni che non sono presentati solo i lavori dei soci, infatti io ho proposto un post su Chiara Fersini perché mi sembrava utile al fine di riflettere sui nuovi confini della fotografia contemporanea. E’ chiaro e assolutamente normale che si dia precedenza ai soci. Sono perfettamente d’accordo con il Direttore ed estremamente convinta che il Blog sia strumento indispensabile nel nostro tempo, capace di collegare rapidamente le varie esperienze fotografiche della Nazione. Come pure reputo indispensabile il confronto aperto, unico strumento di crescita; i gruppi chiusi spesso corrono il rischio di atrofizzarsi, di rigirare sempre sulle stesse idee e sulle stesse forme espressive. Siamo in un’era di vertiginoso movimento e purtroppo dobbiamo adattarci camminando con lo stesso passo; sono sempre stata contraria ai social network, temendo l’omologazione, ma, come afferma il Direttore “chi non vi appare…non esiste”, l’intelligenza sta nel saper sfruttare i nuovi mezzi senza farsi stritolare e fruttandone invece le loro capacità migliori, estremamente efficaci. Ricerca e sviluppo sono fondamentali ed indispensabili in ogni campo, non se ne può privare la fotografia, mezzo espressivo assolutamente capace di interpretare i tempi che viviamo. Accrescere la propria cultura fotografica secondo per me è determinante per la formazione di una propria coscienza critica capace far scoprire le proprie potenzialità e la propria direzione da seguire. Ritengo quindi che l’attività svolta dal Dipartimento Cultura con tutte le sue varie manifestazioni sia fondamentale a questo scopo. Appena giunta alla mia prima esperienza di circolo ricordo con grande affetto “Una giornata particolare nelle Marche”, alla quale mi spinse a partecipare l’allora presidente del fotocineclub di Recanati Antonio Baleani al quale devo molto; ricordo il grande entusiasmo con cui ho vissuto “Passione Italia” con la mia prima pubblicazione a livello nazionale, le grandi soddisfazioni vissute a Sassoferrato: mi si è aperto un nuovo mondo che non conoscevo e quindi non posso che ringraziare la Fiaf, in modo particolare Silvano Bicocchi, per l’impegno profuso instancabilmente e con generosità, per la sua pazienza, i suoi preziosi consigli, la sua completa disponibilità, e mi auguro di vederlo ancora alla guida del Dipartimento Cultura.
Leggere l’intervista di Silvano mi fa ripercorrere questi ultimi anni di fotografia, io penso che la forza e la passione che ha messo Bicocchi nel mettere tutti noi in contattto nel conivolgimento nelle attività sia stato fantastico.
Muoversi all’interno del Dipartimento Cultura, ti spinge a voler sempre fare di più, in un gruppo di persone che ha voglia di fare cultura fotografica e di divulgarla.
Vorrei dire a Gianni Quaresima, che l’attività fatta è stata fatta senza guardare se una persona era socia o non socia FIAF, ma spesso chi si è avvicinato al dipartimento si è associato alla FIAF, te lo dico per esperienza diretta di diverse persone della mia zona (Parma), questo perchè hanno trovato un ambiente con alta cultua fotografica, dove tutti venivano trattati da fotografi e aiutati a crescere.
In questo penso che tanto hanno dato anche Orietta, Massimo, Attilio e tanti altri ancora.
Aggirarsi nei tavoli di lettura portfolio o assistere ad un Face to Face è una tra le migliori possibilità di crescita culturale che abbia un fotoamatore.
Il blog, è un mezzo per mantenere tutti in contatto, se pur virtuale, anche oltre agli appuntamenti dei festival e conferenze.
Per questo motivo mi sento di ringraziare Silvano per l’energia che ha trasmesso a tutti noi in questi anni.
Queste iniziative sono quelle che fanno crescere la fotografia, in un momento fondamentale dove la velocità è stratosferica, per cui ben vengano anche i momenti virtuali.
Al prossimo appuntamento.
Gigi Montali.
Tutte le cose interessanti, profonde, innovative che in questi anni ci avete proposto hanno dato un colpo d’ala alla crescita di tanti e spinto nella giusta direzione.
Complimenti a te Silvano come “Conduttore speciale” e a tutto il gruppo del dipartimento.
Crearlo è stata un’idea lungimirante, le gemme sono già spuntate e presto la fioritura raggiungerà il massimo splendore.
Giuliana Traverso
Rispondendo brevemente ( visto che ho ricevuto reazioni al mio testo ) non paragono certo FIAF ad una attività commerciale, l’esempio era solo x dire che oltre i “soci” occorra avere sguardi più ampi. Ho visto, infatti, che Agorà ed il suo direttore HANNO dato con merito :)degli spazi ai non iscritti. Secondo punto, l’omologazione è purtroppo e ahimè sempre in agguato ma ciò è facilmente aggirabile: quando si propongono dei lavori ci si deve aspettare ogni sorta di commenti e valutazioni. Che pur di partenza essendo soggettive devono tendere a delle argomentazioni di tipo obbiettive, evitando, però, appunto, il rischio di omologazione. Non è facile, ma ci si prova.
Buongiorno,
Tutti che sono intervenuti prima di me hanno espresso molto meglio che me quello che avrei voluto esprimere con parole elegante ma che purtroppo non ho … Quindi mi unisco “in silenzio” ma con presenza totale ai complimenti per l’energia formidabile della FIAf e di Silvano Bicocchi.
Grazie !
Laurence
Con Agorà Di Cult ho un appuntamento quasi giornaliero, arrivano “messaggi” fotografici provenienti da soci e non soci FIAF, per condividere con me il loro lavoro e le loro esperienze.
E’un momento di arricchimento culturale e oserei dire spirituale, che solo con questo mezzo si può realizzare.
Ricevere e dare, condividere conoscenze, crescere fotograficamente e sviluppare la nostra capacità critica, tutto questo nato dalle idee innovative di una persona che, animata dallo spirito giusto ha messo a disposizione uno strumente nuovo per relazionare tra noi anche senza conoscerci.
Al prossimo post e un grazie sincero al nostro Direttore
“The Japanese ideogram used to represent the human being: the image of two people leaning one to another. What makes human is to stand together. If one steps back the other falls. ”
traduzione
“l’ideogramma giapponese usato per rappresentare l’essere umano: l’immagine di due persone che si appoggiano l’una all’altra. Ciò che rende umano è lo stare insieme, se uno fa un passo indietro l’altro cade.”
Ho letto questa frase stasera guardando un lavoro di Martina Bacigalupo e mi ha colpito.
Quello che Silvano ha realizzato, insieme a tutti gli altri che hanno contribuito, è stato dare la possibilità di crescere insieme.
Non sono così convinta che non essere su internet voglia dire non esistere però è importante che ci sia la possibilità di condividere pensieri ed esperienze anche in questo mondo virtuale perchè prima o poi porterà al reale.
Anche se io non ho mai attivamente partecipato seguo da lontano e ringrazio.
Mi piacerebbe connotare Il Dipartimento Cultura – in ambito FIAF – con un termine che tanto è di moda….
Un “Brand” forte !
Più banalmente mi sento di definirlo un cantiere aperto che propone nuove visioni , che dà vita ad una panoramica di molteplici poetiche ma pure un connubio tra tradizione ed innovazione, storia e contemporaneità.
Ciò che senz’altro non dimentica il suo Direttore è la “mission”, esplicitata attraverso le sue sempre puntuali partecipazioni ed incursioni. Questa è forse la più scontata e praticabile attività di un istituzione culturale, ma anche la più difficile.
La focalizzazione dell’obiettivo senza incorrere in una inefficace genericità, essere semplici , diretti e comprensibili ed operare con strumenti che accrescono il senso di appartenenza ed identità sono valori tangibili, ma ve ne sono anche di intangibili che sono le ragioni per cui l’Istituzione stessa vive e quindi la reputazione, varietà dell’offerta culturale, innovazione, formazione, educazione .
Il successo di Agorà di Cult – luogo virtuale dove il Dipartimento Cultura principalmente si esprime – è dovuto senz’altro a tutto questo.
Nel tempo il blog è diventato un catalizzatore, strumento importante capace di offrire opportunità di visibilità, condivisioni, di nuovi possibili modelli, dove la fotografia trova il suo ideale territorio.
Molte grazie a Silvano Bicocchi per averci condotti fin qui, con l’Augurio che continui la sua opera con lo stesso entusiasmo e perseveranza.
Fare parte di Agora’ di Cult e’ stata per me, in questi anni, un’ esperienza innovativa e di grande crescita fotografica e culturale in senso lato, essendosi creato non solo un ricco passaggio di informazioni su un argomento di interesse comune, ma anche ,e soprattutto , un formidabile scambio di esperienze , opinioni ed emozioni tra le persone.
Un grazie di cuore a Silvano Bicocchi per avere costruito questo bellissimo strumento , coinvolgendo tutti con la sua passione ed energia: con la sua competenza e con i suoi commenti sempre costruttivi e fonte di accrescimento per tutti i partecipanti all Agorà. L’ auspicio e’ che, sotto la sua guida, questo progetto possa continuare ancora, con lo stesso spirito e la stessa voglia di condivisione che ha oggi.
Silvana Mazzi
Mi ha fatto molto piacere leggere l’intervista a Silvano.
Comprendere le motivazioni che hanno portato a creare il blog come un luogo di scambio di idee e di visioni fotografiche, mi ha fatto capire meglio quanto sia importante il lavoro portato avanti da Silvano.
Quando sono andato per la prima volta al Photo happening di Sestri Levante nel 2012, mi aveva molto colpito il modo che veniva proposto per la lettura e la comprensione delle immagini.
Avevo letto libri e visto molte immagini di autori stranieri ed italiani, ma devo dire che le parole e il clima che ho incontrato nella manifestazione, organizzata con grande impegno e cuore dall’Associazione Carpe Diem di Sestri Levante e da Silvano, mi hanno aiutato ad accostarmi alla fotografia come mezzo espressivo personale, ma soprattutto a capire quanto fosse importante ricercare nelle foto degli altri partecipanti segni e linguaggi diversi.
Una cosa, a mio parere fondamentale in un processo di crescita, è non dare nulla per acquisito definitivamente, e l’opportunità di poter incontrare il lavoro di altre persone è fondamentale per non fermarsi a contemplare solo se stessi.
Anche nelle successive edizioni del Photo happening (2013 e 2014) ho potuto felicemente constatare le grandi potenzialità “ educative “ e formative per chi si approccia all’arte fotografica che scaturiscono grazie all’impegno di Silvano e del Dipartimento Cultura FIAF.
L’analisi dei grandi maestri della fotografia è sicuramente un’occasione importante per acquisire una maggiore maturità nell’esame anche del proprio lavoro.
Il Blog è inoltre uno strumento notevole perché, usando le parole di Silvano, si può “porre in atto dei processi virtuosi volti alla crescita … collettiva, basati sulla condivisione delle conoscenze fotografiche raggiunte nei vari campi: del fotografare, della storia della fotografia, della critica fotografica e del coordinamento artistico”.
Dare maggiore visibilità al linguaggio fotografico di ciascuno attraverso la rete, permette a tutti di avere una possibilità di espressione pubblica e quindi di esistere.
Credo che questo fatto racchiuda il segreto per un cambiamento radicale.
Avvicinarsi alla fotografia, non solo per imparare ad usare uno strumento, la macchina fotografica, per immortalare i nostri ricordi (a volte a sproposito), ma anche ad avere ben chiaro che lo strumento fotografico è un vero e proprio linguaggio al nostro servizio e che può essere usato per aiutarci a comunicare senza sprofondare in una non-cultura dell’immagine che crea solo modelli omologati di comportamento. Oggi viviamo a contatto con tecnologie che ci permettono di riprendere tutto ciò che viviamo in ogni istante in modo continuo, quasi a voler fermare ogni attimo della nostra vita. L’idea di avere questo potere attraverso le immagini ci fa perdere il significato di ciò che viviamo e la bellezza della vita come scoperta del mondo che hai intorno e delle possibilità di comunicare con chi hai vicino.
Mi piace ricordare una frase della fotografa americana Dorothea Lange: “La macchina fotografica è uno strumento che insegna alla gente come vedere il mondo senza di essa”. La trovo perfetta nella sua semplicità.
Puoi fotografare il mondo solo se ti accorgi che il mondo esiste intorno a te e imparare a comunicare le nostre scoperte attraverso le immagini è una grandissima occasione che possiamo imparare a cogliere insieme.
Per questo ringrazio Silvano per il suo impegno, per le occasioni di scambio e incontro che riesce a creare attraverso il suo lavoro.
Grazie
Ho letto con molto interesse questa intervista a Silvano Bicocchi.
Quest’anno ho partecipato per la prima volta al Photo Happening di Sestri Levante e devo dire che l’ho trovato un punto di incontro e di scambio davvero particolare e molto interessante, ricco di iniziative e approfondimenti fotografici.
Conosco Silvano da circa tre anni per le letture di portfolio a cui ho partecipato e anche a Sestri, come in tutti gli altri luoghi,ho potuto vedere l’impegno, la passione che lo contraddistinguono, le sue letture non sono mai solo una sua interpretazione delle immagini ma scavano nel profondo, egli cerca sempre di spingere ogni fotografo verso la crescita personale, verso la vera motivazione del fotografare. La fotografia è un linguaggio senza parole spesso difficile da comprendere ma ciò che più mi ha colpito delle sue letture è la sua capacità di trovare in ognuno una ricchezza speciale ed anche per coloro che si sono avvicinati da poco alla fotografia c’è sempre un risvolto di positività e di fiducia che invoglia a continuare il precorso cercando la propria strada.
Penso che questo Blog, che fino a poco tempo fa non conoscevo, sia un meraviglioso punto di confronto e di crescita e ringrazio Silvano per darci questa bellissima possibilità.
Cinzia
Soltanto adesso riesco a scrivere qualcosa sull’intervista a Silvano. Voglio aggiungere un breve pensiero ai tanti commenti già pervenuti. Considero quella di Silvano una intuizione, una visione: incaricato di guidare il nuovo Dipartimento nella promozione della cultura fotografica ha saputo vedere oltre gettando le basi per una struttura forte e dinamica basata su persone che “volontariamente” vogliono crescere e nel contempo fare crescere gli altri. Il Dipartimento Cultura, le varie attività praticate in tante piazze d’Italia e il suo Blog oggi sono fonte inesauribile di Informazione, Formazione, Motivazione, Gratificazione. Straordinario poi il lavoro di squadra e l’ultima edizione del Photo Happening ne è la prova: tante persone preparate e disponibili per un evento articolato, di spessore e ricco di spunti. Voglio ringraziare tutti per l’impegno ma particolarmente Silvano perché dedicando il suo tempo ci ha guidati, sostenuti, indirizzati, motivati, il tutto con pazienza, autorevolezza e soprattutto con tanta passione, quest’ultima il legante degli amanti della Fotografia.
Oggi la Fiaf con Agorà e il Dipartimento Cultura sono una bella realtà e io sono fiero di farne parte. Roberto Montanari.
Da una decina di anni sono nel mondo fotoamatoriale ,iscrivendomi al Fotoclub Colibri di Modena,nel 2002 da subito, sollecitata dal presidente Mauro Stradi , mi sono iscritta alla FIAF ,ho iniziato a partecipare ai seminari e ai congressi ,volevo saperne d più . Gli incontri con docenti e lettori di portfolio , mi hanno entusiasmato tantissimo ricordo che non perdevo un solo incontro quando il circolo Fotografico Modenese invitava personaggi, come Giancarlo Torresani , Giorgio Rigon , Cinzia Busi Thompson , ed è stato proprio al CF Modenese che ho incontrato Silvano Bicocchi per la prima volta.
L’ impegno ,la passione , la gentilezza e soprattutto il rispetto verso l’autore . Silvano Bicocchi è un docente di fotografia di rara sensibilità fotografica, quando ti alzi dal suo tavolo di lettura ti viene voglia di fotografare , di riprovarci , attraverso i suoi consigli , le sue illuminanti risposte e le sue critiche costruttive . L’idea della creazione di AGORA’ questa stanza virtuale, è illuminante, necessaria, un canale informativo e formativo. Il mondo di internet è grandioso , da casa mia comoda davanti ad una tastiera posso comunicare e condividere, dubbi, incertezze , ampliare la conoscenza fotografica. Questo spirito di apertura del Dipartimento Cultura della FIAF, la creazione di incontri fotografici come Photo-Happening – Face to Face – Photo Party – sono la chiave giusta per uscire dalla stanza quadrata del proprio circolo, diventano stimolo di ricerca e costruzione della propria personalità fotografica , il confronto con gli altri fotoamatori diventa importante non solo fotograficamente ma anche umanamente.
Mi aggiungo un po’ in ritardo,come al solito, ma Silvano mi ha sempre detto che ognuno ha i propri tempi e ciò mi ha dato serenità. Credo che Silvano abbia avuto un’intuizione straordinaria. In un’epoca in cui tutti si muovono soli, in cui tutto è volatile e poco resta è soltanto il gruppo che può far cambiare rotta. E’ solo il gruppo che crea progetti, che fa sedimentare le idee, che può creare quel genere di opere destinate a restare nel tempo per raccontare i nostri giorni. Ma è anche la ricerca della soddisfazione dell’individualità di ognuno di noi che Silvano è riuscito ad attivare, carburante necessario per andare sempre avanti!