Letture di Portfolio Italia in diretta video streaming – Riflessione collettiva
.
.
.
.
.
.
Il sorprendente fenomeno di cultura fotografica ottenuto con la conduzione in diretta video streaming on line delle letture di portfolio della 1° tappa Congressuale di PORTFOLIO ITALIA.
Per assimilare i valori culturali delle nuove attività è fondamentale elaborare collettivamente l’esperienza condivisa.
A questo fine ho inviato alle Figure Operative FIAF una email chiedendo il loro parere su questo spettacolare evento ,
Anche voi potete scrivere il Vs. commento su Agorà Di Cult.
I contributi
Ciao Silvano, sicuramente l’emergenza che ci ha costretti a casa ci lascerà in eredità questa modalità di approccio che si è rivelata vincente e che non potrà essere abbandonata nemmeno in futuro, ma, come hai fatto notare tu nelle tue considerazioni ,ha come nemico le pause e i silenzi, che ad un un tavolo di lettura reale sono giustificati mentre in modalità on line risultano fastidiosi. Il mezzo informatico continuerà a risultare fondamentale nel riunire in videoconferenza fotografi provenienti da regioni lontane con appassionati e circoli che non avrebbero altrimenti occasione di riunione, ma per quanto riguarda le letture portfolio io non vedo l’ora che ci si possa nuovamente riunire intorno ad un vero tavolo, tutto ciò senza nulla togliere allo sforzo grandioso che la FIAF e i suoi lettori hanno fatto per superare questa emergenza.
Grazie Silvano per le tue riflessioni. Non è facile, secondo me, capire cosa sia meglio, perché tutti e due i sistemi di lettura hanno evidenziato i propri vantaggi.
Però resto del parere che il rapporto personale è il migliore anche se restringe la platea.
Un caro saluto
caro Silvano,
come ho avuto modo di accennare già a Roberto Rossi, la regia telematica di portfolio italia è stata sicuramente vincente. Tutto si è svolto con estrema cura, merito delle opere presentate e dei lettori che le hanno commentate. Gli assistenti hanno giocato un ruolo fondamentale per assicurare una diretta senza discontinuità. Da ripetere in futuro nella riacquisita normalità? Credo si possa fare qualche volta per raggiungere il maggior numero possibile di partecipanti impossibilitati a muoversi per svariati motivi. Certo la lettura nei tavoli con la presenza fisica delle foto e con gli sguardi incrociati tra lettore e fotografo rimangono fondamentali. Ma credo da questa esperienza ne abbiamo tratto delle convinzioni che possono allargare gli orizzonti dei nostri incontri. L’unico consiglio che mi sento dare è che il fotografo deve interloquire di più, dando argomentazioni sul suo lavoro, vincendo la barriera del video e del microfono che limitano un minimo di spontaneità e contraddittorio. Comunque bellissima esperienza. Complimenti a tutti e grazie. La cultura vince sempre.
Stefania Lasagni (Carpi – MO)
Buongiorno Silvano e buongiorno a tutti,
in merito alla attività svolta nel week end scorso condivido volentieri alcune considerazioni :
ho potuto assistere alle letture come assistente al tavolo virtuale, non abbiamo avuto problemi tecnici dal momento che in precedenza ci eravamo “allenati” sull’uso dei software di condivisione, credo che a tal fine se la figura del tecnico/assistente verrà riproposta sia necessario o auspicabile avere convocazioni tempestive e la possibilità di fare qualche prova con il proprio lettore per poter creare una buona sinergia e collaborazione, in alternativa occorre la formazione del lettore a svolgere il doppio compito.
Ho avuto l’impressione che il lettore si possa concentrare meglio sulle immagini con meno distrazioni dell’ambiente circostante, il tempo a disposizione per una lettura è congruo e si evitano agevolmente i ritardi.
Non ci sono secondi lavori da guardare che a volte comportano il protrarsi della lettura oltre i tempi e nessuno che si infila per pareri estemporanei al volo.
Aumenta la partecipazione di autori e spettatori abbattendo limiti economici delle trasferte e delle stampe ( potrebbero esserci limiti nella connessione o nell’uso degli strumenti….forse).
Ho notato che gli autori erano meno interessati all’ammissione in giuria, nessuno ha chiesto se era o no ammesso e mi sono sembrati più concentrati anche loro nell’ascolto e nel confronto ( dal vivo avevo invece assistito a scene spiacevoli di autori che pretendevano o imploravano l’ammissione anche a fronte di lavori palesemente acerbi).
Non crea l’ansia di una risposta immediata all’autore.
Manca la possibilità di valutare l’opera materica. L’autore a fronte delle letture non può modificare l’editing, con la conseguenza che opere che potrebbero trovare giovamento e migliorare notevolmente a seguito dei consigli dei lettori non possono in concreto avvantaggiarsene se non in successivi concorsi.
Si potrebbe ovviare a questo posticipando di qualche giorno l’esame della giuria ( consentendo quindi di inoltrare nuovamente i progetti rieditati) ed esaminarli in seguito alle modifiche.
L’impegno di lettori ed assistenti è piuttosto serrato, ma al termine si sente la mancanza di tutta la parte di umano confronto e convivialità che consente la creazione di legami più intensi ( un vero senso di spaesamento).
Immagino anche per gli autori che in un festival reale si possono conoscere , confrontare, manca tutto il piacere dei rapporti umani oltre che fotografici.
Ritengo e auspico che questa modalità si possa affiancare a quella tradizionale senza sostituirla ( un paio di tappe virtuali sparse nel circuito secondo me ci starebbero benissimo) .
Per ora è tutto… se mi viene in mente altro condividerò certamente.
E comunque sono davvero grata dell’opportunità di partecipare a tutto questo, credo che la Federazione (e aggiungo in primo luogo i precursori che hanno osato i Face to Face on line questa primavera) abbia saputo creare una opportunità da un evidente problema e lo abbia fatto alla grande!
Massimo Mazzoli (Senigallia – AN)
Un saluto a tutti.
Dal mio punto di vista l’esperienza, alla quale ero preparato dopo le letture face to face degli scorsi mesi, è stata positiva sotto tantissimi punti di vista.
Nel silenzio del mio tavolo di lettura virtuale ho potuto concentrarmi molto meglio ed ho provato soddisfazione per questo.
Il dialogo con l’autore non cambia se non in meglio.
Facendo presentare ogni volta a voce il lavoro e non leggendolo o presentandolo già pronto si riesce a toglier via molto più rapidamente la comprensibile tensione iniziale.
Non avere il metro di giudizio dell’ammissione ha fatto risparmiare tempo al lettore e paure all’autore.
La piattaforma software Bridge di Adobe pur non consentendo la massima qualità di visualizzazione è talmente comoda e semplice che ha concesso di operare con la massima efficacia.
Non dover toccare le foto ha risparmiato il timore di danneggiarle in qualche modo.
Il fattto che dal vivo la qualità sia superiore è indiscusso ma credo che la lettura debba andare più in profondità della superficie.
Dover riempire i venti minuti per non creare silenzi è stato un’altro stimolo molto interessante, si possono comunicare i concetti in maniera molto meno impetuosa.
Non vedo svantaggi per gli autori, economia, efficacia, praticità sono tutti a favore di questo che non si può più considerare un esperimento ma una vera e propria realtà percorribile.
Naturalmente manca la presenza nei momenti che non sono dedicati alla lettura, gli incontri, le chiacchiere, i sorrisi, la convivialità.
Mi auguro, e mi sembra sia stata già presa in considerazione questa ipotesi, che queste letture integrino il percorso di portfolio italia una volta che la situazione d’emergenza sarà stata risolta.
Un buon connubio di due situazione che ci danno la possibilità di esprimerci, tanto come lettori che come autori, in maniera appagante e produttiva. Credo di aver detto tutto.
Un abbraccio ed un saluto che se facciamo i bravi tra non molto potrà tornare ad essere possibile.
Raffaele Cafasso (San Felice s/Panaro – MO)
uongiorno Silvano e a tutti,
nello scorso week end ho seguito alcune letture da spettatore e in funzione del mio tempo disponibile e concordo con le tue impressioni.
Ho trovato questa modalità molto fresca e fruibile. Molto accattivante, la possibilità di “saltare” da un tavolo virtuale all’altro, potendo guardare in viso (anche se da dietro ad uno schermo) il lettore e l’autore.
Sono riuscito a concentrarmi meglio sul progetto e sulla lettura (grazie a quel silenzio che dicevi), cosa che durante le letture classiche a volte si perde per distrazione.
Di contro, ho sentito la mancanza del contatto umano, dello scambio di idee, pareri, critiche e consigli che si fanno solitamente tra spettatori nelle letture.
Come già scritto, ritengo però che questa esperienza abbia superato abbondantemente le aspettative, facendo fare alla Federazione un salto sostanziale.
Sono sicuro che se utilizzata al meglio (magari creando una formula sinergica alla lettura al tavolo classica), questa modalità può diventare un valore aggiunto per FIAF accrescendo la nostra cultura fotografica e la diffusione della Federazione stessa.
Un caro saluto.
Come succede ad ogni nuovo medium vanno distinte tre fasi del suo ciclo vitale: «hype», «hope», «disappointment». Lo affermava un certo Selwyn già nel 2011, uno storico delle tecnologie educative.L’«entusiasmo» è la fase che stiamo vivendo adesso: la piattaforma GoToMeeting ha superato il limite delle 250 persone, escludendo chissà quanti altri e questo la dice lunga sul successo di questa manifestazione. Un plauso va alla FIAF e a tutti i lettori ed autori.C’è stato il vantaggio di assistere e seguire, come non mai, le letture di più autori, ascoltare l’approccio di lettura dei vari lettori mentre si era comodamente sdraiati sul divano. C’è stato il tutto esaurito per le letture disponibili. Questo vuol dire che per gli autori, la lettura a distanza non è certo un problema. Penso invece che sia stata apprezzata molto dagli autori e soprattutto da chi assisteva, che non si è perso una parola, cosa che dal vivo non si verifica che raramente. Eseguire e condividere le registrazioni di tutte le sedute di lettura sarebbe sicuramente un dono prezioso. In cambio abbiamo dovuto rinunciare ai benefici che si ottengono in presenza. A Dio piacendo, gli incontri in presenza riprenderanno presto e con essi i benefici che solo il contatto umano può dare. Senza contare i bei momenti di convivialità che si vivono a tavoli fermi.La «speranza» però è che anche quando gli incontri in presenza saranno ripresi, quanto di buono si è scoperto non venga poi ignorato. Ciò che intendo dire è che spero proprio che non torni tutto come prima e che in futuro nei tavoli continui ad esserci una telecamerina che permetta a molti di continuare a usufruire dei vantaggi appena scoperti e che ora sarebbe da sciocchi rinunciarvi.Un’altra speranza, di visione più ampia, è quella che hanno molti nel pensare che tante iniziative ora possano essere prese superando i limiti di tempo, distanza, costi, ecc.. Qui mi riferisco alla possibilità che ha ora la FIAF di essere presente all’interno di ogni fotoclub in maniera capillare, con delle iniziative che siano di integrazione, approfondimento, didattica, di ogni tipo insomma, sia in diretta che registrati. Sarebbe un concreto supporto al lavoro di diffusione di quella cultura fotografica portata avanti, con non poche difficoltà, dai tanti Fotoclub sparsi in tutta la penisola, isole comprese.La «delusione» verrà fuori più tardi quando scopriremo che non si potrà fare tutto con questo mezzo e coinciderà con la nascita di un nuovo medium che nel frattempo già starà venendo fuori. La colpa del calo di attenzione a questo mezzo verrà data a chi poteva utilizzarlo al meglio ma non ha fatto abbastanza. Poi il ciclo ricomincia. Questo è normale e non deve ormai più sorprendere, né spaventare nessuno, ma essendo consapevoli abbiamo almeno il dovere di provare a sfruttare al meglio le nuove opportunità.Questo è il mio pensiero.Un caro saluto a tutti!
Marco Fantechi (FI)
Ciao Silvano e grazie per questo interessante scambio di pareri che hai stimolato.
Ho avuto modo di seguire tutte le letture a fianco di Fulvio Merlak in quanto chiamato a svolgere il ruolo di assistente.
Si è da subito creata una ottima sinergia con Fulvio tanto che, a fine di ogni sua lettura, mi ha sempre lasciato un po’ di spazio per un mio commento al lavoro presentato, che ha reso ancora più coinvolgente il ruolo di assistente.
E’ stata una bella esperienza e la modalità on-line è riuscita a sopperire sufficientemente alla mancanza del rapporto diretto tra lettore, autore e pubblico, e, sicuramente, ha consentito una maggiore partecipazione infatti, in ogni stanza virtuale, sono sempre stati presenti dai 15 ai 30 o più ascoltatori, che spesso hanno inviato i propri commenti in chat.
Avere un solo lavoro da leggere consente di rispettare il tempo dei 20 minuti che è risultato ottimale per una adeguata analisi delle opere.
Il programma di visualizzazione Adobe Bridge consente anche di intervenire sulla sequenza delle immagini, o di togliere quelle ritenute superflue, consentendo quindi, nei casi che lo richiedono, di tentare veloci prove di editing come su un vero tavolo di lettura.
Chiaramente tutti auspichiamo che passata l’estate le tappe di Portfolio Italia potranno tornare nei Festival dove poterci incontrare a guardare immagini stampate e a parlare di fotografia tutti insieme, ma, anche per dar modo anche a chi non ha la possibilità di spostarsi per seguire le varie tappe di Portfolio Italia, in futuro forse si potrebbe pensare ad un sistema misto con il lettore e l’autore in presenza e un assistente che potrebbe provvedere a far scorrere sulla piattaforma on-line le immagini accompagnate dai commenti in diretta degli autori e dei lettori.
Un saluto a Tutti.
Gigi Montali (Colorno – PR)
Ciao Silvano, ciao tutti,
come tanti qui lo scorso week end ho seguito con interesse alcune letture saltando tra un tavolo e l’altro e ho seguito in toto la premiazione, le mie considerazioni sono le seguenti:
Ø I tavoli virtuali hanno sopperito egregiamente alla letture fisiche, sicuramente hanno ci dato possibilità di seguire da casa con maggior attenzione alle letture stesse, ogni lettura è diventata un minicorso fotografico cosa che sui tavoli non ci si riusciva in quanto distratti piacevolmente da amici e conoscenti da salutare e da abbracciare, la maggior mancanza del virtuale !
Ø Le opere proposte essendo virtuali non erano complete, mancava la matericità che poteva dare o togliere valore alle opere.
Ø La lettura virtuale annulla le distanze ed i costi di partecipazione, per cui è molto democratica e permette a tanti di partecipare, anche perché il portfolio non avendo costi di produzione diventa più semplice proporlo.
La mia riflessione finale è che sicuramente è stato e sarà un mezzo eccezionale in questa situazione pandemica, in un futuro che tutti noi vediamo più roseo potrebbe essere di supporto alla lettura fisica, io vedrei ben un mix dei due, così facendo si potrebbe anche ridurre il pubblico ai tavoli stessi in modo che i lettori possano essere più tranquilli e meno disturbati.
Penso che nei futuri festival, anche le letture face tu face potrebbero essere trasmesse in diretta streaming, sempre con l’obiettivo di dare possibilità di visione a chi non può essere presente.
Ne approfitto per complimentarmi con gli amici di Sassoferrato che con le sessioni fatte in precedenza hanno rodato le procedure e stimolato alla visione tanti di noi.
Grazie e complimenti a tutti!
Orietta Bay (GE)
Sono come voi naturalemnte felice del successo ottenuto, convinta che questa modalità di svolgimento sia una buonissima opportunità per allargare la condivisione e aprire gli orizzonti. Un aiuto per tutti grazie al più facile accesso (nessun viaggio e costo azzerato).
Per me però resta la differenza che c’è tra ascoltare un disco anche con gli strumenti perfetti e partecipare dal vivo ad un concerto.
Un’ autostrada adatta alla diffusione che porterà a buonissimi frutti ma auspico una possibile integrazione che consentirà nell’insieme di creare un gran valore.
Un corale caro saluto.
Enrico Marello (Torino)
Mi associo ad alcune idee già emerse, in particolare all’utilità complementare nel futuro: affianchiamolo alle letture standard, per tutti i vantaggi già detti (costi, facilità).
Vorrei, però, fare un passaggio ulteriore. Uno strumento nuovo può generare nuove funzioni.
Sarebbe un errore cercare di fare a distanza le stesse cose che si fanno in presenza. A distanza, con il digitale, si svolgere alcune attività simili e se ne possono implementare altre diverse.
Un primo esempio: le letture oggi sono spesso “a sorpresa”: né il lettore né gli spettatori, di solito, conoscono il lavoro prima che venga messo sul tavolo. Ha un suo senso drammatico, certo, che molte volte funziona, ma altre volte un approccio più ponderato, più sedimentato, funzionerebbe meglio per il lettore e per gli spettatori. Se si potesse vedere una preview del lavoro anche solo dieci minuti prima dell’inizio lavori, molti spettatori sceglierebbero meglio il tavolo cui avvicinarsi (alcuni lettori sono a proprio agio con certi lavori e non con altri e quindi lo spettatore potrebbe cercare il proprio abbinamento preferito lettore/lavoro). Si può fare anche in presenza, ma a distanza si può fare più facilmente, con meno costi e con altre infinite variazioni.
Un secondo esempio: la gestione dei commenti e della valutazione degli spettatori: davvero non se può fare nulla? Non è forse possibile utilizzarle anche su qualche altro canale, condensandole, analizzandole? Lasciano una traccia verbale quasi solida, che esprime il gusto diffuso, le tendenze. Che può essere lavorata e creare nuovi strumenti culturali. Per esempio su Agorà…
Un terzo esempio tocca il modo di presentazione delle opere. E’ vero si perde la matericità della stampa e la sua bellezza (che va preservata nelle tappe old style), ma si può guardare a metodi di presentazione dell’opera di tipo digitale. Molte opere possono essere ripensate per una fruizione digitale, con un diverso appeal (penso anche solo ai polittici, che vanno di gran moda).
Quindi, riassumendo: teniamolo assolutamente, ma non come “mettiamo una camera sul tavolo del lettore in presenza”: facciamone un evento diverso, per immagini diverse, contenuti diversi, funzioni diverse.
Buona serata a tutti
Ciao Silvano, ciao a tutti!
Anche io ho seguito la “due giorni” di lettura, e i sentimenti emersi sono in gran parte i medesimi già evidenziati. Si tratterà probabilmente di individuare una modalità che consenta di alternare letture on line e letture dal vivo (vedo molto difficile la possibilità di fare le due cose contemporaneamente).
Come lettore ho molto apprezzato la possibilità di seguire gli interventi degli altri amici lettori, cosa sino ad ora – per me – abbastanza impossibile (o si legge o si ascolta…), se non partecipando alle varie tappe del circuito, con le relative problematiche economiche e/o logistiche.
Sicuramente manca il “contatto umano”… però a fine serata di domenica si è ulteriormente ravvivato quel senso di appartenenza e desiderio di partecipazione attiva che animano la nostra operosità (e conseguentemente accrescono la nostra formazione).
Grazie a tutti.
Caro Silvano,
mi permetto di formulare talune riflessioni, per quanto possano risultare di portata modesta, non essendo io né Lettore né Tutor FIAF.
La Conoscenza è stata trasmessa, inizialmente in forma verbale/orale, poi in forma scritta; oggi viene trasmessa, prevalentemente in formato digitale.
I giovani, ai quali vanno i nostri migliori pensieri, comunicano prevalentemente attraverso strumenti informatici e telematici.
Certo, la lettura digitale è un ‘medium freddo’.
Ma anche la conversazione telefonica è un ‘medium freddo’. Ciò non di meno costituisce, oggi, la forma più ricorrente di dialogo tra le persone, al di fuori dell’ambito familiare.
Inoltre, ritengo opportuno che i Lettori, sia per la versione digitale che per la versione tradizionale, debbano ricevere, in anticipo (congruo), copia dei racconti/portfolio da sottoporre -poi- a lettura. Sono certo che ne deriverebbe una interpretazione di più ampio e profondo respiro.
Sarebbe, inoltre, di grande interesse, se il Lettore, opportunamente informato dall’Autore, potesse esprimere la sua compiuta analisi anche sull’idea progettuale, sul pensiero teorico ed astratto, che ha, poi prodotto l’immagine. Il godimento estetico si manifesta non solo dinanzi l’opera d’arte ma anche attraverso la conoscenza dell’idea concettuale che ha prodotto tale opera.
Ritengo, in conclusione, che i tavoli di lettura, comunque modulati, siano una grande risorsa perché, l’Arte, va narrata, sempre.
Un saluto cordiale.
Claudia Ioan (Perugia)
Buonasera a tutti,
Mi accodo alle riflessioni già espresse, esprimendo grande apprezzamento per il risultato di questa prima tappa di Portfolio Italia in versione online.
Indubbiamente, come abbiamo avuto modo di sperimentare insieme in occasione dei Face To Face che hanno animato con grande seguito di pubblico il periodo immediatamente precedente il Festival, lo strumento è prezioso: ha il potere di avvicinare, di aggregare intere piccole grandi folle intorno a tavoli di lettura virtuali, che diventano accessibili a tutti; il tutto senza alcuna distrazione per Lettore/Autore/pubblico, il che favorisce indubbiamente la concentrazione.
Come in tutte le cose, ci sono pro e contro: non c’è stato il contatto umano né il contatto con le stampe; però è stato offerto tutto il resto, compresa la possibilità di assistere in 250 alla premiazione: qualcosa di unico!
Trovo che molti aspetti organizzativi siano ottimali: 20 minuti a testa e un solo portfolio è una formula vincente, che ha concesso approfondimenti maggiori rispetto al rush di Lettura del secondo portfolio tipicamente “sfoderato” dall’Autore qualche minuto prima della scadenza del turno prenotato.
L’aver ridotto il numero di lavori che arrivano in finale agevolerà il lavoro della Giuria in modo significativo, e penso conceda più tempo per una riflessione ponderata ai Giurati.
In sintesi, trovo che i vantaggi siano notevoli; il sistema, che abbiamo rodato in primavera, soddisfa un bisogno importante, ampliando nel contempo la platea di pubblico e il numero di autori partecipanti, con costi assolutamente inesistenti per chi si iscrive alle Letture e per chi assiste.
Per quanto mi riguarda, sarei assolutamente favorevole a mantenere un sistema misto, magari spalmato nel tempo e/o anche come forma di avvicinamento ai Festival tradizionali, visto che sarebbe importante offrire la medesima possibilità di contatto e confronto, sia pure virtuale e a distanza, come forma di stimolo molto arricchente e come strumento di crescita e di affinamento delle capacità di interpretazione e lettura dei lavori per tutti (Lettori compresi, che si trovano a ricevere moltissimo da ogni scambio con gli Autori).
Ribadisco la massima disponibilità, per quanto mi riguarda.
Un ringraziamento a Silvano per aver aperto la riflessione, alla FIAF per aver consentito di coltivare la passione per la fotografia anche a distanza, e un caro saluto a tutti!
Buonasera Silvano,
le mie considerazioni sono positive, la possibilità offertaci dal mezzo digitale è enorme, permette ad una platea di appassionati di partecipare numerosi ad un evento che altrimenti potrebbe essere limitato agli assidui ed ai vicini in ordine di km. La lettura, al di fuori dell’ evento dal vivo, ritengo ne guadagni in qualità, in quanto un lettore attento ha la possibilità di previsionare il lavoro ed essere più preciso nei suoi giudizi, limitando anche una certa forma di tutoraggio che ho visto negli incontri live, e magari da svolgere in altro ambito, sul web si è più attenti forse, e l’autore stesso si accosta alla lettura più concentrato e meno distratto dall’ ambiente più argomentato e consapevole. Per lo spettatore una maggiore e più precisa comprensione del lavoro di entrambi. Certo , manca la matericità della foto, e alcune strutture composite e fantasiose non possono essere presentate,ed a volte la qualità del proiettato non è; parlo da spettatore , al massimo ma ci sta.
Per quel che riguarda il nostro gruppo non tutti hanno colto l’ opportunità, diciamo che alle nostre serate in rete siamo ad una media del 50% sarà utile valutare a posteriori le motivazioni, che potrebbero essere particolari o generalizzate, in media è la mancanza dell’ incontro personale che viene addotta come ragione per non seguire.
Buonasera a tutti quanti!
Ho assistito sia sabato che domenica alle letture on line e mi unisco a tutti i commenti fino a qui fatti.
La FIAF ha dimostrato di essere pronta ed al ‘passo coi tempi’ ed ha dato prova di una contemporaneità ed adeguamento di programma tale da coinvolgere tantissime persone che fino ad oggi per diversi motivi non potevano partecipare. Ha sicuramente avvicinato nuovi autori e ‘mantenuto’ coloro che sono stati presenti nel corso degli anni.
In merito alla possibilità di fare contemporaneamente letture al tavolo ed online mi chiedo se si rischia di distrarre lettore ed autore che si trovano al tavolo con una telecamera puntata (quindi doppia ansia, permettetemi il termine 🙂 ), ma sicuramente alcune attività possono esser svolte durante i festival in modalità anche online.
Pur essendo assolutamente a favore e sostenendo questa modalità dei Festival che tengono uniti nella distanza, auspico che possiamo tornare presto a svolgere eventi e letture anche fisiche, che, non solo ci permettono di vedere anche la matericità dei lavori e l’arte di presentazione degli stessi, ma che ci hanno permesso di conoscerci e creare il ‘gruppo’ quale è adesso.
Un caro saluto a tutti quanti!
Ciao Silvano.
Ho letto attentamente tutti i contributi e mi sembra che i pregi e difetti del sistema siano stati pienamente descritti.Per quanto ho potuto vivere questa esperienza non ho altro da aggiungere a quanto scritto dai tanti amici di questo gruppo e da te già individuato.
Molto importante farsi aiutare dalla tecnologia in questi momenti particolari ed anche in futuro ma questa tecnologia spero proprio non ci porti a ridurre il contatto umano e la bellezza dell’incontro.
Nessun software e sistema tecnico per visione a distanza può comunque compensare la magia che si crea durante i festival, lo sguardo dell’altro nella lettura, l’emozione di far parte di un evento collettivo, il post-festival serale chiacchierando davanti ad una birra, la visita di una mostra da leggere insieme agli autori.
Impagabile l’aura che si viene a creare durante il festival sopratutto per riuscire a diventare gruppo.
Qualsiasi incremento di numeri non può ripagare le emozioni che fanno ricordare un evento nel tempo.
Forse ho visto troppe immagini di screenshot in questo giorni e mi sembrano tutte uguali.
Per cui auguro una lunga vita ai festival tradizionali!
Grazie di averci coinvolto, come sempre, in questa importante analisi.
Buona serata a tutti.
In primis complimenti a Fiaf per l’organizzazione davvero eccellente. I numeri parlano CHIARO.
La formula sperimentata credo che per la Federazione rappresenti una operazione straordinaria: Cultura, Didattica, Web insieme in una strategia vincente.
Condivido numerose vostre riflessioni e quindi non mi dilungo in una analisi sociologica e filosofica dei vari aspetti tecnici, pratici; in pochi mesi abbiamo riorganizzato la nostra vita, abitudini e modo di lavorare. La rete è stata un vero collante per le relazioni ed ha fortemente limitato “l’isolamento” che abbiamo dovuto subire. Abbiamo capito la filosofia di base. Sono tanti gli obiettivi che si possono raggiungere e migliorare stando comodamente seduti a casa e in futuro magari anche al bar o al parco.
Tuttavia, questo è un periodo di “ transizione”. Ed io, come tutti voi, mi auspico il ritorno alla formula tradizionale magari rivista e aggiornata ( potrebbe essere un’idea ad es. fare una “preselezione” online per ogni tappa del circuito e poi per i due giorni della manifestazione invitare gli autori che hanno passato il turno a presentare i lavori in forma stampata alla giuria che selezionerà i due vincitori di tappa).
Un importante collante di ogni attività è “l’emozione” e con il percorso on line, alla lunga e nel tempo, a mio parere le emozioni vengono “appiattite”.
Il rapporto diretto tra lettore, partecipante e pubblico crea emozione e stimola i sensi: toccare una stampa e osservarne i colori, percepirne la forza nella sua “tridimensionalità”, sentire la voce dei partecipanti osservandone le espressioni e la gestualità sono componenti fondamentali. On line i canali non verbali della nostra comunicazione vengono affievoliti e forse anche falsati.
Andare ad una manifestazione di fotografia è anche un modo per visitare posti nuovi, fare nuovi incontri, conoscenze.
Per chi organizza un festival investendo anche risorse economiche è infine fondamentale non solo l’aspetto culturale dell’evento ma anche il ritorno in termini commerciali e turistici.
Un caro saluto a tutti.
Ciao Silvano e ciao a tutti.
Credo che questa esperienza abbia innanzitutto dimostrato che la Fiaf è un’organizzazione viva e flessibile che sa appunto “vivere” nel proprio tempo; che le letture poi siano state aperte a tutti, e quindi fruibili da chiunque anche dai non associati, ritengo sia stato un fatto molto importante.
Credo che le due modalità non siano paragonabili (viaggiare in carrozza, con la Ferrari o con il treno sono esperienze diverse non raffrontabili).
Se nel tavolo di lettura dal vivo entrano in gioco il calore umano, la magia dell’incontro, la qualità della stampa del lavoro presentato, gli incontri e gli scambi degli spettatori con il conseguente nascere di nuove conoscenze ed amicizie, nel tavolo di lettura virtuale c’è maggiore concentrazione, ogni lettura, grazie alla competenza dei lettori, è una lezione di fotografia senza distrazioni di sorta, la possibilità di seguirla è notevolmente allargata (anche oltre 40 spettatori ogni singola lettura, e siamo solo la prima esperienza, quindi un numero di persone impossibile per una lettura classica), inoltre una visibilità notevolmente maggiore per l’autore, potenzialmente anche dall’estero; Si potrebbe avere la possibilità di archiviare con facilità tutti i lavori partecipanti in un mega biblioteca virtuale della fotografia contemporanea da poter mettere a disposizione per la successiva visione, un patrimonio straordinario.
Questo tipo di modalità poi permette a tantissime persone che non potrebbero partecipare ai festival, per ragioni di lontananza o altro, di potersi avvicinare sia come autore che come spettatore.
Personalmente preferisco che il lettore non abbia assistente, riesco a seguire meglio.
Quello che sarebbe interessante è avere una specie di anteprima delle stanze dei lettori per avere un’idea dei lavori che dovranno essere letti, in modo da scegliere quelli che interessano senza stare ad entrare ed uscire continuamente (meglio ancora se si potesse girare agevolmente nelle varie stanze).
Quindi essendo valide e insostituibile entrambe le modalità di lettura probabilmente si potrebbe pensare a specifiche tappe virtuali, magari lasciando un minor numero di tappe tradizionali.
E’ stata una bellissima maratona, complimenti a tutti gli infaticabili lettori!
.
Isabella Tholozan (Sestri Levante – GE)
Carissimi tutti,
lette le vs tantissime osservazioni, trovo le vs opinioni molto attente ed in gran parte condivisibili.
Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che queste giornate sono state di grande fatica, così come per me risulta il lavoro in forma smart. La condivisione fisica è tutta un’altra cosa, decisamente più coinvolgente e umanamente profonda. Detto ciò, come forse ha già scritto qualcun altro, ritengo che le mie letture siano state, in realtà, più concentrate e probabilmente migliori. Spesso mi capitava di meravigliarmi di come proseguissi la lettura ad occhi chiusi, cercando di mantenere il filo del discorso nel modo più centrato possibile. E’ comprensibile quindi l’affaticamento che ne deriva.
Anch’io penso si possa sperimentare l’uso delle due formule, consentendo così la partecipazione anche ai fotografi che hanno difficoltà a muoversi e a viaggiare.
Ancora di più se penso ai mesi a venire, quando le difficoltà economiche saranno gravose per tutti! Il motto credo che potrebbe essere quello di non lasciare nessuno indietro e di dare l’opportunità a tutti di esprimersi e dare visibilità al proprio lavoro.
Immagino, in un futuro prossimo, una premiazione che unisca al pubblico presente anche un pubblico collegato che possa condividere la gioia di questo momento sempre emozionante.
Un agrande abbraccio a tutti voi.
Francesco Pelle (SV)
Buonasera a tutti,
Mi associo alla gran parte delle opinioni positive espresse dalle figure che mi hanno preceduto.
Confesso di non avere una grande esperienza di “tavoli” di lettura, per motivi logistici o lavorativi, non ho avuto tante occasioni di assistere a letture portfolio dal vivo.
Con la possibilità fornita dalla FIAF e dagli amici di Sassoferrato ho avuto modo di affacciarmi in modo digitale a questo mondo, forse meno affascinante e coinvolgente ma sicuramente molto istruttivo.
Il “Face ti Face” che ho seguito in tutti e tre gli appuntamenti, e successivamente le due giornate della prima tappa del Portfolio Italia, mi ha permesso di imparare tantissimo, vedere i diversi lavori e godere dei commenti dei vari lettori che si sono succeduti, è stata un’esperienza molto formativa.
Per assistere a quello che ho visto e sentito in cinque giornate non sarebbero bastate tante occasioni e moltissimi chilometri, con i limiti che molti altri prima di me hanno spiegato molto bene.
Mi sono confrontato con diversi altri soci del mio circolo che hanno seguito e anche partecipato a Portfolio Italia e sono concordi con la mia opinione.
Il metodo con i suoi limiti permette ad una platea molto vasta di partecipare e conoscere un mondo che altrimenti sarebbe e resterebbe per tanti sconosciuto.Sono un neofita non mi sento di dare consigli ma credo che questa esperienza non sia da abbandonare, anche quando sarà possibile il “contatto” umano la video condivisone permette di raggiungere un pubblico molto vasto difficilmente raggiungibile in altro modo.
Buona serata a tutti.
Bongiorno a tutti,
Ho seguito con entusiasmo il meet di più letture e non posso che ribadire: il risultato è stato a tratti sorprendente! Il famoso silenzio amplifica l’attenzione in una formula che “live ” è bellamente fuorviata da una sinestesia di elementi dai quali a mio parere, però, non si può prescindere.. essendo irrununciabili.
Ci sarà sempre la necessaria vitale esigenza di sguardi… di profumi ..di rumori e suoni che accompagnano caldamente le ns esperienze e arricchiscono l’ascolto delle emozioni e la qualità delle relazioni. Si possono individuare quindi alcuni punti centrali per progettare un’accoglienza centrata su aspetti organizzativi ripensati nell’inclusione di una piattaforma meet che permetta, un’interazione enfatizzata, capace di considerare tutti i punti di vista: del lettore, del fotografo, pubblico e distanza.
Buona luce amici
Anna Serrato (Napoli)
Buongiorno a tutti,
Ho seguito con vivo interesse sia le letture Face to Face sia la prima tappa di Portfolio Italia e confermo che è stata un’esperienza nuova ed esaltante.
In questo periodo di chiusura ed isolamento forzato la possibilità di seguire on line tante manifestazioni e incontri che sono stati organizzati per parlare di fotografia ci hanno fatto sentire meno soli. Grazie alla modalità della video conferenza, che ho usato anche io per continuare a fare il mio lavoro, abbiamo scoperto un nuovo modo per stare insieme e comunicare.
Di questa esperienza eccezionale vorrei che conservassimo tutto ciò che siamo riusciti ad imparare circa il mezzo tecnologico ma auspico, una volta finita l’emergenza, di ritornare alle letture ai tavoli, magari affiancando la modalità on line che ha dato a molti la possibilità di avvicinarsi alle letture fotografiche.
un affettuoso saluto a tutti
Carissimi amici, sull’evento condivido tutte le riflessioni già espresse, permettendomi di aggiungere le mie.La differenza tra le tipologie di letture e dibattito è la stessa che c’è tra una bella corsa all’aria aperta e una sul tapis roulant in casa propria o in palestra. Si corre ugualmente, entrambe sono salutari ma non sono la stessa cosa.
Poi ognuno può preferire una delle due modalità, tornando alle letture personalmente ritengo che la modalià classica (da festival) permetta di apprezzare il “prodotto finito” nella sua materialità: di stampa, dimensioni e presentazione, il portfolio come “oggetto” quindi.
Quella da remoto permette una partecipazione più democratica, aperta, ma in cui ci si sofferma inevitabilmente sull’analisi dell’immagine.
Idem per l’autore, che se da una parte credo possa avere un riscontro empatico più approfondito, più intimo, dall’altra ha la possibilità di mostrare il suo lavoro, averne un riscontro e magari, paradossalmente, avere una visibilità maggiore senza dover incorrere a trasferte e spostamenti dispendiosi.
L’importante è aver creato un format adatto alle esigenze dei tempi ed efficace per tutti i protagonisti, autori, lettori e pubblico.
Arrivederci ai prossimi festival.
–
Peccato non aver partecipato… Sono molto contento di aver letto l’entusiasmo nei partecipanti alle letture,ciò mi fà pensare ad una esperienza largamente positiva. Sono certo che Silvano saprà trarne le giuste considerazioni.Un saluto agli amici,Omero
Buongiorno a tutti.
Ho partecipato sia come “attore” alla lettura Face to Face di Sassoferrato, che da “spettatore” in quelle di Portfolio Italia.
Dal lato “attore” devo complessivamente ritenermi ampiamente soddisfatto, la mancanza della “tridimensionalità” della stampa fa si che un componente essenziale dell’emozionalità trasmessa dal lavoro venga meno, comunque non pregiudicandolo.
Dal lato spettatore invece mi sono spesso ritrovato a “fare altro”, pur ascoltando il lettore, ma perdendo la concentrazione sul lavoro presentato. Cosa che non mi è mai successa al tavolo.
Concordo comunque con il giudizio positivo, è un’opportunità da tenere in considerazione per il futuro.
Ciao Silvano, non ti conosco personalmente ma mi permetto la confidenza della seconda singolare. Non mi dilungo sul successo della manifestazione, che sarà sicuramente replicato nei prossimi festival. Ho letto i suggerimenti e le suggestioni delle risposte ed ho sentito quelle dei soci del mio circolo che hanno assistito. Aggiungo solo una cosa, di cornice. Il mezzo informatico, al di là delle difficoltà o addirittura diffidenze di alcuni, obbliga a organizzare il pensiero e ad avere obbligatoriamente qualcosa da dire, possibilmente motivandolo in modo piano e comprensibile. Mi sembra un grande passo avanti nella conduzione dei dibattiti e degli interventi a cui mediamente assistiamo sia nei circoli. Diamoci appuntamento alla prossima manifestazione.
Chi organizza le attività spesso è preso nel vortice del fare: appena finito un evento, subito è impellente adoprarsi nel preparare il successivo.
L’attività di Lettura di Portfolio Italia in diretta streaming, è stato sicuramente un evento da ricordare perché nell’impossibilità di praticarlo nelle modalità consuete si è evitato l’annullamento dell’attività conducendo tutta on line.
L’attività nata per necessità ha presentato tanti aspetti innovativi che occorreva allargare la raccolta di informazioni e impressioni nell’ambito più ampio possibile, per consentire a chi organizza le attività di formare per bene un rapporto con questa nuova realtà.
Riflettere è proprio questo: nutrire il proprio sapere e il proprio sentire con quello degli altri che hanno condiviso l’attività.
In queste pagine non decidiamo nulla ma sono certo che conoscendo questo coralità di voci, la prossima vota saremo tutti un po’ più consapevoli e attenti a cimentarci in questo nuovo territorio così potente nella comunicazione e la condivisione dei contenuti del portfolio fotografico.
Gran bella esperienza le letture online!
Impegno dei lettori e dei loro collaboratori, emozione degli autori, magie del mezzo tecnico, acrobazie di noi spettatori intenti a fare zapping da una lettura all’altra. E comodità massima della postazione casalinga, che ci ha consentito di guardare centinaia di foto senza muoverci dal divano.
Credo che questo esperimento sia ben riuscito, che si possa ripetere, che la lettura online possa affiancare le letture ai tavoli di portfolio.
Quali sono gli svantaggi? Sicuramente la mancanza di contatto fisico e visivo tra le persone, l’impossibilità di apprezzare la stampa, di conoscere gli autori, di percepire le emozioni.
Personalmente mi è mancato il viaggio e il momento di aggregazione, seguire il percorso di lettura di un singolo fotografo tra i tavoli di portfolio, partecipare più attivamente da semplice spettatore.
Spero di rivedervi al più presto, ma mi auguro che la prossima volta sarà da vicino!
Ciao a tutti. Ho partecipato a letture face to face e anche alla prima tappa di Portfolio Italia 2020. Ho letto con interesse gli interventi di chi mi ha preceduto. Credo anch’io che la fisicità della lettura sia elemento importante sia per il lettore che per l’autore. Tenere in mano la foto è esperienza che completa fisicamente l’esperienza di visione, anche perché può essere che le foto che io vedo sul mio schermo non siano proprio uguali a quelle viste dal lettore in fatto di contrasto, luminosità, cromatismo. Inoltre, in presenza si rivedono amici e conoscenti, si stringono nuove relazioni. Reputo quindi l’esperienza dal vivo insostituibile. Credo però che anche quella on line abbia qualche piccolo pregio. Innanzi tutto il fatto che si possa partecipare anche quando la lettura avviene in luoghi molto distanti da casa. Poi mi è sembrato che ci sia stato un maggior rispetto del tempo di 20 minuti a lettura. Evidentemente questo obbliga a una maggiore sinteticità, soprattutto da parte dell’autore nella spiegazione del proprio lavoro. Infine credo che le letture on line possano favorire i lettori nel commentare perché hanno l’opportunità di vedere in lavori in anteprima e di leggere l’eventuale spiegazione dell’autore. In questo modo c’è la possibilità di riflettere maggiormente sui valori di significato ed estetici del lavoro. Insomma, credo che appena possibile sarà bene riprendere con le letture tradizionali, affiancandole con altre on line.
Sono d’accordo con Marco Nicolini di Perugia,
in più voglio aggiungere, per confermare questa tesi, la mia modesta esperienza. Ho partecipato come spettatore ad una lettura portfolio in presenza. E’ stato a Taranto, grazie alla vicinanza del luogo e devo dire che la formula è molto valida, ma l’ho sarebbe di più, se contemporaneamente si aggiungesse anche la lettura online. In questo modo si raggiungerebbe l’optimum dando la possibilità A TUTTI di partecipare ad una formula di manifestazione delle più valide in campo fotografico.
Buona giornata.