Laboratori Di Cult

FOTOGRAFIA DI RICERCA _ LAB Permanente Di Cult 151 FIAF

Coordinatrice Chiara Rosa Ratti

 

 

I sensi nella fotografia

Guarda: un suono, una carezza, un profumo, un gusto

 

Immagina. Immagina uno spazio libero da ogni giudizio dove ascoltare, sperimentare, confrontarti, fare proposte e pensare e cambiar, oppure no. È il laboratorio di  Fotografia di Ricerca: uno “spazio permanente” di ricerca e sperimentazione,  un punto di osservazione di quel che accade nel mondo della fotografia, un “luogo ideale” dove la contaminazione culturale diventa occasione di scambio ed apre nuove piste di lavoro.

Il primo tema che il laboratorio vuole affrontare è “I sensi nella fotografia – Guarda: un suono, una carezza, un profumo, un gusto”

 

 

Il laboratorio intende esplorare la possibilità di restituire con la fotografia le sensazioni percepite attraverso i sensi.

Il punto di partenza è la riflessione sulla possibilità di rappresentare attraverso la fotografia la complessità dei sensi, non la loro immagine necessariamente, ma il meccanismo che innesca la contaminazione sensoriale, la sinestesia.

L’ispirazione a cui ci si deve riferire non come “modello”, ma come spunto, è il lavoro sul “suono dei colori” di Vasilij Kandinskij: «Per noi pittori il più ricco ammaestramento è quello che si trae dalla musica. Con poche eccezioni e deviazioni la musica, già da alcuni secoli, ha usato i propri mezzi non per ritrarre le manifestazioni della natura, ma per esprimere la vita psichica dell’artista attraverso la vita dei suoni musicali.» – Vasilij Kandinskij.

 

Ne “Lo spirituale nell’arte” ogni colore viene avvicinato ad uno strumento musicale, non solo i colori caldi sono assimilati agli ottoni e i colori freddi agli archi, ma per esempio il giallo è una tromba, il blu un violoncello, il verde un violino.

Il quadro diventa un “pentagramma” e conoscendo l’alfabeto e la grammatica dell’autore, può letteralmente suonare agli occhi dell’osservatore.

Non solo le arti figurative, ma anche la letteratura ama la sinestesia che realizza utilizzando parole afferenti a sfere sensoriali diverse per aggiungere intensità e qualità descrittive all’oggetto del discorso.

Un famoso esempio è “Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna ;
(F. Petrarca, Chiare, fresche e dolci acque, Canzoniere)

Ora: la fotografia può riuscire nel medesimo intento?

Può suonare agli occhi dello spettatore e non solo nelle orecchie dell’autore?

Il tema, e direi quasi la provocazione, del laboratorio è articolato, perché da un lato suggerisce un’idea di fotografia in cui l’occhio/obiettivo è lo strumento dell’indagine, l’immagine e il supporto sono il contesto dell’opera, con il fine di suscitare percezioni relative agli altri sensi; dall’altro lato si propone di farlo senza un alfabeto condiviso a priori.

Indagando questa possibilità, la fotografia mette in discussione la sua stessa natura: non solo può superare il concetto di rappresentazione della realtà, riflessione già affrontata con i “paesaggi interiori”, la fotografia concettuale, i tentativi di fotografia astratta e di istallazioni sonore; ma può arrivare a discutere i suoi stessi confini, utilizzando però gli strumenti che le sono propri, che afferiscono al senso della vista.

L’obiettivo del Laboratorio è il tentativo che potrà essere personale o collettivo di creare una fotografia con “i super poteri” capace di farci ascoltare un suono, avvertire un tocco o un profumo, mostrandolo.

 

 

Come fare?

Confrontandoci, guardandoci intorno per vedere quali soluzioni sono state adottate e ascoltando esperti non solo di fotografia

La proposta è organizzare una serie di incontri online con esperti di diverse discipline, in cui nella prima parte l’esperto affronta il tema e nella seconda rimane e a disposizione per domande

Ogni intervento deve essere corredato da immagini ed esempi.

Le piste di indagine sono

n. incontri Argomenti
1 La fotografia e i sensi: soluzioni
2 Come l’arte ha rappresentato i sensi
1 o 2 La relazione tra suoni e immagini
1 Suoni ed emozioni –
1 Il gusto e l’olfatto esperienze cognitive
1 La centralità del “supporto” tecniche e materiali di stampa

L’idea è che alcuni incontri amplino il campo di indagine, consentano di acquisire conoscenze che possano essere esperimentate nel laboratorio.

Una sfida? Si in parte sì: ma anche un tentativo onesto di contaminazione, senza una soluzione già in tasca. Un viaggio con bussola e mappa ma senza una meta predestinata, da pensare insieme.

Il Laboratorio sarà presentato il 18 aprile on line, per ricevere il link di connessione basta farne richiesta nello spazio commenti.

 

Dopo la Presentazione del 18/04/2023:

Registrazione della serata del 18/04/2023 di presentazione del Laboratorio permanente: https://youtu.be/eV9PGIKjAwk

 

 

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27 commenti

  1. L’avvio del primo Laboratorio Permanente Fiaf di “Fotografia di Ricerca”, dopo neppure un anno dalla mozione presentatami, in qualità di DR, da Giovanni Bartesaghi, al primo Convegno Regionale Lombardia Ovest, è davvero una grande soddisfazione.
    Questo è stato possibile grazie all’impegno dei Soci Fiaf e amici Luigi Erba e Chiara Ratti e alla indispensabile collaborazione di Silvano Bicocchi, Direttore del Dipartimento Cultura Fiaf.
    Tutto ciò è sia un importante traguardo per tutti noi Soci Fiaf, dopo tante discussioni in merito al concetto di “Fotografia di Ricerca”, sia un punto di partenza per continuare ad indagare, mettendoci personalmente in gioco, la “contemporaneità” come espressione dell’energia e del desiderio di sperimentazione di quel mezzo espressivo che tutti noi amiamo e condividiamo: la Fotografia.
    Letizia Ronconi
    Delegata Regionale Lombardia Ovest

  2. Un laboratorio di “Fotografia di ricerca” non nasce per caso, esso è frutto dell’importante percorso che è stato maturato nel territorio da molto tempo, come ho già scritto nella conversazione che trovate sulla monografia di Luigi Erba Autore dell’anno FIAF 2022. Questo non è un Laboratorio tematico ma di studio di una Poetica, pertanto la sua dimensione temporale non ha scadenza ma sarà legata alla creatività dei partecipanti i cui risultati vedremo nel tempo; per questo è un Laboratorio Permanente, ed è il primo di questa natura. Date le tecnologie odierne si procederà in presenza e online per offrirsi come un punto di incontro per chi è sensibile verso la “Fotografia di ricerca” che già nel progetto di apertura possiamo comprendere come è orientata al superamento dei linguaggi consolidati. Il momento è maturo per questo progetto aperto a tutti gli stimoli che maturano nel cuore dell’uomo e nella tecnologia. Complimenti al territorio che l’ha voluto e alla Coordinatrice che l’ha reso possibile.

    1. Grazie Silvano. Come giustamente dici è da diverso tempo che sul territorio era presente questa esigenza. Visto che questa è la Settimana Santa, con il dovuto rispetto, possiamo parlare di una specie di Cenacolo, dove coloro che sono accomunati dal desiderio di cercare nuove modalità espressive in campo fotografico, possano trovare momenti di confronto, di crescita e, perchè no? anche di divertimento. Anch’io, come Calvino, “penso che il divertimento sia una cosa seria”! Una Serena Santa Pasqua a tutti!

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