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LILIANA RANALLETTA

la sua fotografia di strada

Liliana Ranalletta è una fotografa romana. Nella sua indagine fotografica attinge linfa vitale sia dalla curiosità che dall’empatia. Entrambe la portano in giro per il mondo, a confrontarsi con gli altri, ad incontrare l’altro, il diverso da sé per capirne gesti, abitudini quotidiane, nella ricerca di emozioni da fissare con il suo obiettivo. L’umanità tutta è la vera protagonista, o in uno scatto singolo, o in un progetto di più ampio respiro, come con “I sogni li spendo per strada”, sulla rinascita culturale della borgata del Trullo o in “The fabulous destiny of Dainaly”, una ragazza autistica e il suo mondo circense.

Grazie alla fotografia di strada, dieci anni fa, Liliana ha capito che di questa necessità di raccontare e di cogliere istanti di vita, non può più fare a meno; come non può più rinunciare, per ritrovarli e ritrovarsi, ad uscire di casa, per le strade di Roma. Il suo sguardo è acuto e benevolo allo stesso tempo, capace di cogliere la situazione ilare o imprevedibile, inaspettata. Quel momento unico e irripetibile a cui una certa “street photography” ci ha abituato e di cui si è nutrita. Tra i fotografi che hanno segnato il suo percorso di crescita cita Matt Stuart, Alex Webb, Joel Meyerowitz, i membri di In-Public fondato da Nick Turpin, ma anche il thailandese Tavepong Pratoomwong.
“La strada è il luogo delle relazioni” mi racconta. “Quando cammini per strada ti prepari a tante opportunità di scatto e hai la possibilità di prendere coscienza del luogo con i suoi suoni, odori e luci.”

Londra – Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta

Così insieme a lei entriamo in punta di piedi nella scena, ci siamo dentro completamente e possiamo sentirla vibrare. Siamo al tavolo della rilassata famiglia, mentre il cane, a distanza, implora con occhi languidi di prenderne parte. Una triangolazione di sguardi, cane – bambino – padre, che di rimando arrivano a noi. Una sapiente gestione dei diversi soggetti all’interno dello scatto che le è molto congeniale. Essi entrano in relazione tra loro e, soprattutto, con l’ambiente che li accoglie, che abitano.

La periferia, la piazza, la spiaggia, il circo o il museo diventano il microcosmo di azione, dove travalicare l’ordinarietà. “Ogni luogo è potenzialmente adatto per immagini interessanti.” mi sottolinea. Basta poco. Liliana sa cogliere attimi e divenire interprete di una “nuova” routine quotidiana.

Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta – Ara Pacis, Roma
Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta – Sardegna, San Sperate

“Ad Istanbul può succedere” – ricorda Liliana – “che il passaggio di grandi imbarcazioni nello Stretto del Bosforo inneschino onde anomale; io ero lì pronta a congelare quell’attimo in cui i turisti balzano su la panchina, mentre i piccioni in primo piano volano via”. L’occasione a Londra, invece, arriva da un semaforo mezzo divelto, che sembra chiedere ai passanti – avventori prodezze da nuovi super-eroi. O da un pavone un po’ troppo curioso e affamato, elegante ed improbabile invitato a colazione. Poi c’è l’artigiano, inconsapevolmente entra in dialogo con un altro sé, proprio nel quadro che porta a vendere a Porta Portese. Liliana gioca con le giustapposizioni, ama gli accostamenti, ordina forme e colori, e guida a suo modo il messaggio all’interno dell’immagine. Lo plasma. Alla rotondità di un porta violoncello associa, della stessa tonalità di rosso, la pienezza della pancia di un passante, mentre a Mogoro, in Sardegna, fa dialogare i protagonisti del murales con gli operai in pausa. “Aspetti, perché senti che qualcosa sta per accadere, avverti come una vibrazione, non solo perché la luce e le ombre ti colpiscono.”

Istanbul – Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta
Liliana Ranalletta

Liliana Ranalletta – Mogoro -Sardegna

Liliana ricorda volentieri Londra, New York o Istanbul; sono luoghi che le hanno portato fortuna, anche con riconoscimenti e premi in concorsi importanti, come il secondo posto nel 2016 al “London Photo Festival” nella categoria “Street photo single” perché, secondo Paul Russell che la scelse, Liliana ci guida “nel mondo crepuscolare dello zoo urbano” dove ad una vetrina di un bar può accadere di vedere una giovane donna e il suo cane, ma anche una volpe ed un cervo.

Liliana Ranalletta foto seconda classificata al London Photo Festival 2016

Quest’attenzione per i particolari, per i piccoli gesti, la eredita dalla fotografia macro, suo primo approccio al medium.
Altro spazio sociale pubblico da lei molto amato, dove torna spesso, lavorando da tempo ad una serie, è lo storico mercato delle pulci di Roma, forse perché ricco di una “romanità” che si va sempre più perdendo e, soprattutto, di quella umanità che permea la fotografia della nostra amica.

Liliana Ranalletta – Porta Portese
Liliana Ranalletta – Porta Portese
Liliana Ranalletta – Porta Portese

Prima di lasciarla le ho chiesto quale fosse la foto a cui era particolarmente legata. Questa inserita nel suo libro su “The fabulous destiny of Dainaly”. La magia del circo si rinnova sempre.

Liliana Ranalletta – The fabulous destiny of Dainaly

Se volete conoscere Liliana Ranalletta, o magari andare a Roma all’ISPF il prossimo week end. E’ stata, infatti, scelta da Paolo Pellegrin tra i 12 finalisti del contest Storytelling. Per sapere il nome del vincitore/vincitrice bisognerà aspettare sabato 29 aprile pomeriggio.  https://2023.italianstreetphotofestival.com

Finalista al “Miami Street Photography Festival” nel 2018, 2019, 2022;
Finalista allo “Street Foto San Francisco” nella sezione “Best Street Photograph” nel 2019;
Siena Award nel 2022, per la categoria Street Photography”;
Paris International Street Photo Awards 2021;
Finalista all’Aussie Street Festival 2023;
solo per citarne alcuni.

Grazie Liliana
(Testo di Debora Valentini)

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