Laboratori Di Cult

CONFINI_ Elaborazione del Concept_12 – a cura del LAB Di Cult 146 FIAF

Ideato e curato da Francesco Miressi

 

Anteprima dell’orientamento di ricerca del LAB.

 

“Confini” di Antonio Ros

 

EPSON scanner image

 

Noi siamo soliti pensare al confine come una linea di separazione netta; probabilmente ciò deriva dalla nostra abitudine a osservare una mappa nella sua redazione politica. In genere questo confine è un segno fisico che coincide con un crinale montuoso o con un fiume: ma il crinale ha due versanti, e il fiume due sponde. Il confine perciò è sempre una zona di contaminazione, e per questo motivo oggetto di contese.

Come un altro progetto che coltivo da anni (“Strade bianche”), anche questo che intendo iniziare grazie allo stimolo offerto dal LAB di CULT 146, parte dalla mio passato; il pensiero corre alla mia adolescenza, al desiderio di fuggire da un contesto agrario dalle atmosfere immutabili, con le sue brume e i suoi rituali contadini, per approdare in una città (seppur piccola come la neonata sede di provincia) viva e in evoluzione anche culturale… salvo poi rendermi conto, alla scomparsa dei miei genitori, che proprio in quei giochi di terra, in quei paesaggi d’infanzia tra i campi e le strade sterrate, erano piantate – sono narrate – le mie radici.

 

“TANTO MUOIO”  di Loredana Gazzola

 

 

Mi sono chiesta cosa sia un confine.

Ci ho pensato a lungo, in quanto molte possono essere le risposte: è una linea che demarca, è una convenzione, è una divisione e al tempo stesso è punto di contatto, è separazione e limite, è luogo che sottolinea il sè, è protezione, ecc. Le variabili sono davvero molte.

Interrogandomi però più intimamente sul senso che do io a questa parola, e soprattutto su quali visioni suscita nel mio immaginario, ho trovato due mie risposte più forti, quelle più istintive e prive di filtri: per me confine, nell’accezione di tangibilità e concretezza, è trovarmi di fronte a un muro, mentre l’altro confine a cui penso, ineluttabile per ciascuno di noi, è quello della morte, cioè il con/fine assoluto tra il nostro percorso terreno e un altrove sconosciuto.

 

CONFINI di Cristina Maraffi

 

 

Il confine è un sottile filo che separa tra prima e dopo, tra qui e li, tra me e te.
Vorrei attraverso una analisi di alcune situazioni di confine come tra la vita e la morte , o il confine tra due stati descrivere con le mie parole e immagini questo concetto è concreto ma può essere anche immaginario, virtuale.

 

“IL PAESAGGIO METAFISICO” Francesco Miressi 

 

 

Pensando a “Confini” nella mia mente continua a visualizzarsi il paesaggio metafisico.

La metafisica è un arte che a livello visivo si riconosce per il modo statico, dettagliato e nitido con cui sono rappresentati i soggetti, i quali però, vengono calati in un contesto che ha qualcosa di straniante e spinge l’osservatore ad andare ben oltre la pura e semplice rappresentazione realistica.

Con uno sguardo metafisico sul paesaggio di mare mi avvicino a quel confine prossimo tra realtà e sogno. Nel processo di ricerca fotografica sento un silenzio intorno a me che non è solitudine ma ammirazione e contemplazione.

Oltre la sabbia c’e’ il mare. Noi lo intravediamo, è offuscato ma c’e’ e possiamo percepire la melodia rassicurante delle onde.

 

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