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Laboratorio Portfolio On Line – Phes+ival Avanguardie Fotografiche

Il «Phes+ival Avanguardie Fotografiche», organizzato da “Officine Creative Italiane” di Perugia, si è svolto, in modalità online, nella giornata del 15 aprile 2023 e conclude il percorso della terza edizione del LAboratorio di Portfolio online.

 

 

Agli Incontri hanno partecipato 48 Autori con 49 Portfolio. Sono state effettuate 96 Letture.

A conclusione della giornata, la Commissione Selezionatrice, composta dai Signori Massimo AGUS (Firenze), Orietta BAY (Genova), Silvano BICOCCHI (Nonantola MO), Piera CAVALIERI (Genova), Claudia IOAN (Perugia), Renza GROSSI (Reggio Emilia), Massimo MAZZOLI (Senigallia AN) e Fulvio MERLAK (Trieste – Presidente di Giuria) ha ritenuto di portare in Finale:

«L’Ufficio delle Tenebre» di ANGIOI Angelo
«Lungo la strada» di CARFAGNA Mauro
«Bianco» di CINGARI Maria
«Timeless Istanbul» di CIPRIANO Luigi
«Visioni dall’Iran» di DI NUNZIO Rosaria
«Misteri celati» di FARCOMENI Pino
«ViA EmiliA» di FERRARI Emanuele
«Ombre siamesi» di FRANCO Anna
«Cartoline dall’oblio» di GALELLI Giulia
«Ero» di LENZI Annalisa
«Outer Dark» di MATARRELLI Sandro
«Briciole di pane» di RICCI Silvia
«Noi siamo Io» di TASCHIN Andrea
«Xénos chi?» di TITONI Salvo
«Mrs. House» di VINTARI Mario

e, poi, di assegnare i riconoscimenti come segue

1° Premio a «Via Emilia» di Emanuele FERRARI di S.Nicolò PC

con la seguente motivazione (redatta da Claudia IOAN):
“Un’opera il cui intento documentario vira verso la rappresentazione soggettiva di luoghi sospesi tra epoche, connotati da cromìe cupe. Un cielo denso di nubi grava perennemente su un paesaggio il cui vuoto è costellato ovunque di segni delle attività umane. In questa ambientazione padana post-ghirriana, ben definita e riconoscibile in termini spaziali e culturali ma dai toni sorprendentemente distopici, le presenze umane si impongono con forte potere assertivo, testimoni silenziosi di una contemporaneità inquieta.”

Concept:
ViA EmiliA
Testimone storico, assiste al continuo evolversi delle attività umane, e a quanto di marginale e residuale esse costantemente generano.
Territorio ibrido, labile confine tra passato e presente, tra urbano e campagna, in continuo divenire tra quello che era e quello che sarà, è emblematico dell’inquietudine, della continua trasformazione e del vuoto che caratterizzano il nostro vivere contemporaneo.

 

Autore Segnalato: «Cartoline dall’oblio» di Giulia GALELLI di Caraglio CN

Concept:
Cartoline dall’oblio
L’oblio viene definito come un processo difensivo di rimozione che tende ad
allontanare dalla sfera della consapevolezza contenuti di memoria sgraditi.
Questi ricordi spiacevoli però non vengono persi totalmente ma rimangono inconsci
e repressi.
Con “Cartoline dall’oblio” ho voluto creare un ponte tra passato, presente e
futuro. Un progetto nato per non dimenticare.
Per anni ho collezionato suggestioni, pensieri, lacrime durante il Giorno della
Memoria e quest’anno, dopo aver letto il libro “Tu passerai per il camino” di
Vincenzo Pappalettera, ho capito.
Ho capito cosa vuol dire avere fame e freddo, sentirsi soli ed invisibili.
Ho capito cos’è la violenza, l’oppressione, l’odio ma anche l’amicizia, la tenacia, la
gentilezza.
Ho capito cos’è la reclusione, la perdita, lo sfinimento, la spersonificazione ed il
terrore.
Ho capito l’importanza di testimoniare, sempre, anche quando è doloroso.
Lascio che le mie cartoline viaggino, parole ed immagini portate dal vento.

Giulia Galelli


Premio Avanguardie Fotografiche
a «Ero» di Annalisa LENZI di Serso TN

Concept;
ERO Annalisa Lenzi
Ogni nostra azione produce degli effetti, che siano sociali od ambientali. In questo progetto indago il tema del riciclo delle materie per allungare e dare nuova vita. Con il pensiero sostenibile si ha rispetto per la natura e per il mondo in cui viviamo, perché si evitano sprechi di risorse, di materie prime, di spazi e di energie.
Nel mio lavoro ERO, le fotografie di oggetti di carta o cartone che si vedono stampate sui cartoncini, raffigurano ciò che era la base su cui l’immagine è stata trasferita, prima del mio intervento.
In specifico, ho realizzato ogni foglio di cartone (la base) riciclando il soggetto o i soggetti immortalati nella fotografia impressa sulla propria superficie. Ho tagliato l’elemento in pezzi, messo in bagno con acqua e aspettato 24 ore. Poi ho frullato e ho versato la polpa ottenuta insieme all’acqua, su uno stampo apposito che ho costruito con dei filetti di legno ed una zanzariera, formando una sorta di stampo e colino.
Ho steso poi il foglio su di una pezza e appeso al sole finché lo stesso non fosse asciutto. Pressato poi con il peso di alcuni libri, la base era fatta, ed ho trasferito le relative immagini sulla base con del gel acrilico.
Questo processo fa parte del concetto dell’opera: tutto il procedimento e quindi cio’ che fa l’uomo, ha un effetto su ciò che ci circonda. Tutto è in relazione. Anche la fase finale del procedimento, in cui il sole asciuga il foglio permettendo così il nuovo utilizzo dello stesso, ci fa capire come ogni anello di questa relazione sia indispensabile.

 

Premio Confini a «Xénos chi?!» di Salvo TITONI di Erice TP

Concept:
Xènos chi?! …. “ Xènosè un termine greco, era colui il quale proveniva da lontano ed aveva bisogno di una sistemazione, temporanea. L’ospitalità verso lo straniero non era inusuale, anzi questa usanza ricopriva un ruolo fondamentale nella “società ellenica” da essere posta sotto la protezione di Zeus, il padre degli dei. Il vincolo che si creava nel momento in cui una persona, perciò, ne accoglieva un’altra in casa propria era sacro, e non era possibile romperlo: altrimenti si sarebbe incorsi pure nell’ira divina; violarlo significava tradire la fiducia del proprio ospite. Possiamo dire quindi, che il termine assume la duplice definizione di colui che è ospitato sia di colui che ospita: perché il patto stipulato prevedeva, infatti, che in un secondo momento le parti si sarebbero invertite; e che questa reciprocità di ruoli e di legami sarebbe perdurata in eterno, rinnovandosi di volta in volta e nelle diverse occasioni.Si tratta l’ospite, insomma, come se fosse un amico o tutt’al più un conoscente di vecchia data, sapendo che successivamente si invertirà la situazione.”….

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