La meraviglia, lo stupore, il mistero della fotografa Nella Tarantino
Cosa hanno in comune architettura e fotografia? Probabilmente la massa: ora inventata (creata) ora soltanto rappresentata. Massa che nasce o affiora dal nulla. Massa tenuta insieme, accorpata, addossata. Massa che nella fotografia è estratta dal buio, soltanto lambita di luce, quel tanto necessario per scovarla e definirla.
Nella Tarantino è architetto e fotografa. Si occupa di massa con gli strumenti diversi offerti dalle due pratiche. «Amo l’arte in tutte le sue forme. – dice di sé Nella Tarantino – Sono un architetto, e ho sempre studiato la forma. Attraverso la fotografia non disegno più edifici, cerco di disegnare con la luce. È un obiettivo molto più difficile!» Sì, perché nulla che è diventato “immagine” resta più fermo. Si perde, infatti, perché il momento che è stato “immagine” è impalpabile. Non resta invece immobile come accade in architettura. La sensazione, guardando i suoi volti rubati, è che tutti i suoi soggetti siano essi donne o bambini smettano di esistere, una volta esaurito lo scopo. La sensazione è che, allontanandosi, poi si perdano.
Apparentemente visioni semplici, perché la storia di ogni persona o cosa ritratta non appare tutta intera. La fotografa affida al fruitore il compito di immaginarsela. Come nel caso dei bambini che in un circo sono sorpresi, incantati e affascinati non si sa da quale spettacolo. Un funambolo? È un trapezista ad attrarre la loro attenzione? Certo che guardano in alto. A bocca aperta, stupefatti. Nelle sue foto, spesso segnate da neri profondi, i protagonisti – oltre i personaggi – sono sempre lo stupore, la meraviglia e spesso anche il mistero. Dove corre la bambina con la vestina bianca? Un’immagine semplice, se non ci fosse questo mistero, che diventa il “soggetto” non visibile, ma solo ipotizzabile che la fotografa spinge ad esplorare. «Quasi sempre – dice la fotografa – mi accorgo che mi trovo ad affrontare, ogni volta, qualcosa di familiare e di sconosciuto insieme, come se certi luoghi, certe figure e dati volti, fossero sempre stati parte del mio paesaggio più profondo e, allo stesso tempo, li vedessi per la prima volta, come luoghi di sogno, figure e volti sconosciuti.»
Nella Tarantino è nata a Napoli. Come architetto è stata allieva di Aldo Loris Rossi. Dal 2017 si dedica esclusivamente alla fotografia: «La Fotografia – spiega – mi ha restituito alla mia solitudine; lontano dalla lotta, ho incontrato il mio sguardo di testimone. Perduta e finalmente ritrovata, lontana dal rumore del mondo.»
Testo di Giovanni Ruggiero